mercoledì 2 febbraio 2011

Il nocciolo della questione



 A pagina 35 del suo libro Ciro Discepolo scrive: 

Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca 
 Come già spiegammo nel precedente lavoro, per valutare se il risultato ottenuto sulla variabile cercata (cioè trovare che l’Ascendente del figlio fosse uguale al segno solare del genitore) fosse o no significativo da un punto di vista statistico, formammo delle famiglie false; cioè accoppiammo a genitori veri figli di altri genitori, servendoci della funzione “random” del computer ovvero facendo scegliere a caso al computer stesso. Come si sa i risultati furono estremamente brillanti ed i Professori del Dipartimento di Statistica non ci chiesero altre prove su quel campione. 

 Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. 

Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico, ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa. Chiedemmo spiegazioni al dottor Mola e al professore D’Ambra e ci fu fatto l’esempio classico del recipiente di paglia che conteneva 100 numeri. Le cose erano andate così: noi avevamo estratto un numero in mezzo a cento, dichiarando, prima di fare la scelta, quale numero avremmo estratto ed effettivamente prelevammo, bendati, il numero che volevamo prelevare. Ma non basta: udite ancora! Per la seconda volta fummo bendati e cercammo tra i cento numeri, tutti diversi, uno tra cinque dichiarati precedentemente. Anche in questo caso facemmo centro. Insomma, fu un po’ come dire che comprando un biglietto della lotteria avevamo preso uno dei premi. 

Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. 

E dobbiamo dire, a questo proposito, che questo procedimento ci sconforta un poco. Infatti, facendo una ricerca statistica di questo tipo, si viene avvertiti che sarà quasi impossibile ottenere un risultato positivo, ma se poi lo ottieni, vieni a scoprire che lo stesso non vale niente. Alla fine, per noi resta comunque il dubbio sul perché sulle successive 100 analisi effettuate, nel 90% dei casi ritrovavamo la nostra variabile più alta rispetto a quella prodotta dalla generazione di un numero falso. 






MIE CONSIDERAZIONI 

 In questo paragrafo del libro Ciro Discepolo scrive: 
Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte e poi questo procedimento ci sconforta un poco 

 Ma se questa è la cronaca di un successo, perché Discepolo usa queste parole che sembrano molto più adatte a descrivere un fallimento? 

 Ed inoltre il dottor Mola e il professore D’Ambra gli hanno detto: Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. 

Il responso dei professori è quindi negativo. 

 Ciro Discepolo continua a dire imperterrito che i professori hanno "certificato" la sua statistica, mentre nel libro si legge il contrario, i professori dicono che il fatto che nel 90 per cento dei casi il numero vero sia risultato maggiore di quello falso, non significa nulla, e che quindi il risultato trovato NON ERA SIGNIFICATIVO. 

 Ciro Discepolo non ne è convinto, tanto che poi dice: 

 Alla fine, per noi resta comunque il dubbio sul perché sulle successive 100 analisi effettuate, nel 90% dei casi ritrovavamo la nostra variabile più alta rispetto a quella prodotta dalla generazione di un numero falso. 

 Ma allora che senso ha chiedere il parere dei professori, se poi fa di testa sua? 

 I professori hanno detto il vero, il risultato trovato NON ERA SIGNIFICATIVO, è Ciro Discepolo che capovolge il risultato con una abilità veramente straordinaria da far morire di invidia il più bravo degli ipnotizzatori. 

 Il fatto che Ciro Discepolo abbia dei dubbi su quanto gli è stato riferito dai professori è dovuto alla sua ignoranza e presunzione. 

In una sua recente pillola è arrivato al punto di dire che Hans Eysenck, che era uno dei più importanti psicologi del secolo scorso, non sapeva fare le statistiche. Delirio di onnipotenza allo stato puro. I PROFESSORI DI STATISTICA NON HANNO CERTIFICATO IL SUO RISULTATO, DALLA LETTURA DEL LIBRO RISULTA L'ESATTO CONTRARIO! EVIDENTEMENTE I SUOI SEGUACI NON SANNO NEMMENO LEGGERE. 

 Ai seguaci di Discepolo che seguono questa vicenda, io suggerirei di chiedere direttamente al maestro, chiarimenti in merito alle cose che ho evidenziato. Se lui fosse una persona onesta, dovrebbe dare dei chiarimenti, ma lui non lo farà e qualsiasi messaggio contenente delle richieste di spiegazioni verrà censurato.

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