mercoledì 14 novembre 2012

Ricerca '90 e Roberto Busceti






Roberto Busceti ci fa sapere:"Il 27 novembre 2007 sono stato assolto dal tribunale di Milano, dopo altre assoluzioni giunte i precedenza a Monza e Lecco.Finisce così, spero, un inferno durato 2 anni e mezzo per false denunce (calunnie), con parziale distruzione dell'attività della Blue Diamond Publisher e della Libera facoltà di scienze antiche di Milano. Quest'ultima mantiene un nucleo ancora vivo che presto riattiverà il sito internet sequestrato a suo tempo".

Ne sono lieto, nonostante in passato il soggetto si produsse in una campagna diffamatoria, a mezzo lettere private a centinaia di persone, nei miei confronti: le cose sono assolutamente non in rapporto tra loro. Io posso non stimare Busceti sul piano umano, ma gioisco se, a seguito di una forte ingiustizia che lo colpì, egli è stato assolto. Credo che questo corrisponda a un elementare principio di civiltà e di democrazia che purtroppo molti non conoscono neanche per sentito dire.
L'acredine, pilotata quasi sempre da forti sentimenti di invidia, muove spesso le azioni più ignobili da parte di persone che fanno di tutto per apparire civili e democratiche nella vita di tutti i giorni.
Ma vogliamo davvero cancellare l'invidia e la cattiveria dalla faccia della Terra?
Secondo il mio parere possiamo, in tutta tranquillità, guardare al bello e al positivo che si riferiscono alla nostra meravigliosa disciplina e lasciare i poveri di spirito a declinare verso latitudini morali e professionali sempre più basse.
Dunque gioiamo assieme di questa vittoria della democrazia e cerchiamo di pensare in positivo.

Ciro Discepolo 28.11.2007

giovedì 8 novembre 2012

Polizia Postale


Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele ° - 200 pagg., 1992. Contiene la relazione completa sulle ricerche Discepolo/Miele relative all’ereditarietà astrale, ricerche condotte su oltre 75.000 soggetti e che diedero risultati statisticamente significativi (secondo la relazione dei professori dell’Università che esaminarono il lavoro). Prefazione di André Barbault. Questo libro contiene una parte scritta anche in francese e in inglese. Fu premiato, in Belgio, come secondo migliore libro dell’anno. Va anche rammentato che questa ricerca statistica, condotta da Ciro Discepolo e da Luigi Miele su 75.000 soggetti fu poi esaminata, in tutte le sue fasi di impostazione generale, raccolta del campione, necessità di creare il gruppo di controllo random (senza del quale, a detta dei docenti universitari, professori di Statistica, che controllarono tutto il lavoro, la ricerca, in questo caso, sarebbe risultata completamente errata) e mancanza di errori di qualunque genere, da professori di Statistica dell'Università di Napoli. La ricerca ebbe un risultato altamente significativo e positivo dal punto di vista statistico e i Professori che ripeterono tutti i calcoli furono anche coautori del libro. A pagina 24 del libro si legge: "Lavoro Statistico (i calcoli e i risultati, non la critica cinematografica al film Umberto D, NdR) a cura del dr. Francesco Mola e del prof. Luigi D'Ambra del Dipartimento di Matematica e Statistica dell'Università di Napoli". Esaurito da molti anni, si può scaricare - gratuitamente QUI.

http://www.cirodiscepolo.it/biblio.htm

Le cose scritte da Ciro Discepolo in questa pagina del suo sito sono chiaramente false.

Non è vero che il libro contenga la relazione completa sulle ricerche Discepolo/Miele condotte su oltre 75.000 soggetti, e non vero che queste ricerche diedero risultati statisticamente significativi, secondo la relazione dei professori dell'Università.

Non è vero che i professori abbiano esaminato questa ricerca statistica condotta da Ciro Discepolo e da Luigi Miele su 75.000 soggetti in tutte le sue fasi, e non è vero che i professori non abbiano trovato errori di qualunque genere. In realtà, i professori un errore l'avevano trovato relativamente alla prima parte della ricerca descritta nel libro riguardante circa 8.000 soggetti.

Discepolo aveva calcolato in modo errato i valori attesi, perché invece di mischiare le famiglie per 100 volte, e fare la media tra i risultati ottenuti, si era limitato a mischiare le famiglie una sola volta, prendendo come valore atteso, il primo risultato che gli era capitato.

Questo si evince chiaramente dalla lettura del libro, perché a pagina 37 si legge:


Allora il prof. D’Ambra ed il dott. Mola ci hanno chiesto di generare
– nuovamente – come nella scorsa ricerca – cento coppie false.


E' ovvio che era necessario generare 100 coppie false, anche per la prima parte della statistica sugli 8.000 soggetti, cosa che inizialmente non era stata fatta, e che aveva portato i professori a calcolare la tabella della significatività in modo errato.

Rifacendo i calcoli, dopo aver ottenuto i valori attesi mischiando le famiglie per 100 volte, nessuna delle 50 variabili esaminate mostra una deviazione statisticamente significativa.

Le coppie figli/padri con l'ascendente dei figli uguale al segno del padre, non erano statisticamente significative, nemmeno nella prima statistica su 8.000 soggetti.



I professori hanno spiegato queste cose al Discepolo, il quale però ha deciso di ignorare il loro parere, continuando a sostenere che era stato trovato un risultato significativo in questa prima ricerca, e cosa molto più grave, che i professori universitari abbiano controllato l'intera statistica sui 75.000 soggetti, certificandone la correttezza e i risultati ottenuti.

Queste cose sono ormai di dominio pubblico, in quanto con l'autorizzazione del Prof. D'Ambra, ho pubblicato sul mio blog, lo scambio di email intercorso tra il professore e Discepolo.

Chiarissimo prof. D'Ambra,
sono d'accordo con lei nel non considerare validati dalla Scienza i risultati complessivi della mia ricerca sulla ereditarietà astrale perché, infatti, non ho mai inteso sottoporre a un arbitro terzo il complesso di quelle ricerche di cui lei, gentilmente, insieme al prof. Mola, elaborò i risultati relativi solo a uno spezzone minoritario dell'intera ricerca durata molti anni e seguita da esperti diversi.

Il fatto che nello spezzone minoritario di quella ricerca sull'ereditarietà astrale (circa 8000 soggetti su di un totale di circa 75.000) voi (Lei e il prof. Mola) mi indicaste che dai vostri calcoli (io non avrei potuto farli perché non conosco la statistica) avevo ottenuto uno Z significativo relativo a 2 variabili, non è stato mai considerato da me la validazione dell'intera ricerca da parte della Scienza e infatti nella mia biografia parlo di "risultati molto brillanti" (uno Z altamente significativo è un risultato molto brillante) relativi ad una mia ricerca, ma non ho mai affermato di avere ottenuto la validazione da parte della Scienza per quella specifica ricerca.
Queste cose ce le siamo già scritte e spero che non dovremo ripetercele all'infinito.
Comunque credo anche che non ci possano essere equivoci su ciò dato che conservo l'intera documentazione relativa  a quella sua gentile collaborazione.


Quindi Discepolo rivolgendosi al professore ammette che il controllo sulla statistica da parte dei professori riguardava soltanto uno spezzone minoritario di questa statistica (circa 8.000 soggetti su di un totale di circa 75.000).

Ma allora perché non modifica la pagina del suo sito in cui continua a sostenere che il controllo sulla statistica effettuato dai professori riguardava l'intera statistica effettuata su 75.000 soggetti?

Discepolo rispondendo al professore sembra addirittura seccato di dover ripetere queste cose.

Queste cose ce le siamo già scritte e spero che non dovremo ripetercele all'infinito.

Il motivo per cui sono necessarie queste ripetizioni, è dato dal fatto che al professore Discepolo scrive privatamente di sapere perfettamente che il loro controllo riguardava soltanto uno spezzone minoritario della statistica, mentre sul suo sito scrive che i professori avevano controllato la statistica  su tutti i 75.000 soggetti.

In altre parole Discepolo ritiene che sia lecito ingannare i suoi lettori facendogli credere che i professori abbiano certificato la validità della sua statistica, anche se questa certificazione da parte dei professori non c'è mai stata.

Chiarissimo Professore,
so che purtroppo la sua gentilezza e la sua apertura mentale nei confronti di un astrologo le hanno procurato molti fastidi in questi anni, soprattutto da parte di un teppista picchiatore di poliziotti che da anni mi attacca ripetutamente scrivendo in rete perfino che io venderei cure anticancro a base di borotalco.

I professori hanno avuto molti fastidi a causa di Ciro Discepolo.

E' Ciro Discepolo che ha mentito per 20 anni, facendo passare il controllo effettuato dai professori su uno spezzone minoritario della sua statistica, come un controllo effettuato sulla sua statistica riguardante 75.000 soggetti.

E' Ciro Discepolo che ha millantato per oltre 20 anni una certificazione da parte dei professori che non c'è mai stata.

E' Ciro Discepolo che continua imperterrito la sua opera di diffamazione nei miei confronti definendomi un teppista picchiatore di poliziotti.

E' sempre Ciro Discepolo che continua a diffamare i professori scrivendo nel suo sito che essi avrebbero certificato la sua statistica.

Ne io, ne i professori possiamo obbligare il Discepolo a cancellare le menzogne che ha scritto nel suo sito e nei suoi blog.

Però la Polizia Postale può oscurare il sito di Discepolo e i suoi blog, per cui rinnovo il mio invito ai professori a denunciare Discepolo, nel caso non avessero già provveduto in tal senso.

domenica 4 novembre 2012

La diffamazione come metodo


In una serie di libri che come argomento principale ha l’Amore è invertibile affrontare la questione dell’opportunismo che caratterizza la risposta di Ciro Discepolo alla lettura della prima parte di Amore e Discernimento pubblicata sul suo blog:
Giovedì 12 agosto 2010

http://cirodiscepolo.blogspot.com/2010/08/2016-aimed-solar-return-and-another-for.html

[…]
Sergio Berti mi ha inviato il suo primo libro, edito in proprio, dal titolo “Amore e Discernimento”. La dedica è: “PER CIRO DISCEPOLO” (tutto maiuscolo), seguito dalla firma.
Sono stato un po’ in forse se scriverne o meno. Tutti, dai miei scritti, possono verificare che nella mia vita non ho mai attaccato chicchessia e solo raramente, quando qualcuno reitera tantissime volte i propri attacchi nei miei confronti, solitamente mi limito a rispondere usando un po’ di ironia.
Qui mi trovo in una situazione simile, ma per i nostri lettori che al 99,99% non sanno chi sia Sergio Berti, occorre fare una breve premessa.
Sergio Berti è un operaio metalmeccanico veneto con la passione per la Kabbalah (io ho lasciato il sostantivo scritto come ha deciso l’Autore, ma il Devoto e Oli 2011 riporta che occorre scrivere “cabala”), poi per l’Astrologia e ora per la Filosofia.
Si avvicinò a me pieno di entusiasmi non tantissimi anni fa e io lo incoraggiai e aiutai pubblicandogli diversi articoli su Ricerca ’90. Poi, com’è successo tante volte nella mia vita, un bel giorno mi inviò una lettera di insulti perché nell’indice della rivista era stato sbagliato il suo nome di battesimo e lui teorizzò che lo avessi fatto di proposito; sì scrisse proprio: “Lo hai fatto apposta!”. In effetti la svista fu dell’amico Pino Valente, ma essendo io direttore responsabile, me ne assunsi tutta la responsabilità.
Quale responsabilità?
Feci notare a Sergio Berti che lui, più volte si cambiava il nome di battesimo e mi inviava e-mail in guisa di telegrammi con cui, non solo mi comunicava la cosa, ma mi ordinava di non sbagliarmi!
Succedeva, però, che poco dopo lui stesso cambiava idea e con le stesse modalità mi avvertiva di essere tornato Sergio o di essere diventato Giovanni o altro. La cosa diventava complicata tanto che ho ancora una casella Outlook tutta piena di appunti in proposito.
Sta di fatto, però, che con tale lettera egli aprì, e le ragioni posso immaginarle, una guerra personale nei miei confronti che proseguì a mezzo di una sua dichiarazione su di un blog con il quale collaborava e nella quale asseriva che sì, l’AA era interessante e ricca di potenzialità, ma era anche piena di “bug” e che lui ci stava lavorando e, appena l’avrebbe messa a posto ci avrebbe comunicato dove correggerla.
Infine, ripetutamente, sul suo blog, negli anni passati scrisse frasi del tipo “Appena scriverò un libro vi farò vedere…”.
Ecco la dovuta premessa.
Il libro è uscito e dovrebbe essere la sua vendetta (???), ma, in realtà, non ho compreso cosa sia.
Il titolo è “Amore e Discernimento” che credo sia anche il titolo di una telenovela brasiliana. Nella quarta di copertina l’Autore spiega che nel testo si parla di Amore e ha fatto bene a sottolinearlo perché non se ne sarebbe accorto nessuno.
Infatti, nelle 344 pagine di testo, riviste (nel senso dell’editing) sia dalla bravissima collega Mariagrazia Pelaia che dalla professoressa Grazia Contus (molto materiale non deve essere passato per loro perché il libro è esageratamente zeppo di errori di ortografia e di grammatica) di tutto si parla tranne che di amore.
Io lo avrei intitolato “Caleidoscopio” oppure “Fritto misto”, ma sappiamo che il titolo è prerogativa assoluta dell’editore che, non esistendo, in questo caso, è convitato di pietra rispetto al titolo e ai contenuti del libro.
In esso Sergio (o Giovanni o…?) Berti spazia, con molta disinvoltura dalla “Kabbalah” all’Astrologia, con sortite praticamente dappertutto, nella fisica quantistica, nella statistica, nella religione, nella filosofia (“che studio da due anni…”), nella psicoanalisi (qui mantiene il segreto e non ci dice da quanto tempo la studia) e in molte altre discipline.
Abbondano le “digressioni”, come lo stesso Autore le chiama in una specie di Indice che Indice non è in senso stretto. I titoli dei molti paragrafi, a mio avviso, rendono bene , l’idea del libro: “Prima bozza dell’Io”, “Giocando s’impara”, “Parola di Boss”, “Marylin Monroe” e via dicendo.
Sicuramente dipende da mie incapacità mentali, ma non si capisce l’Autore dove voglia andare a parare e neanche quale sia il soggetto o l’oggetto del testo.
Che sia veramente una vendetta?
Scusate il viziaccio da cinefilo, ma mi viene immediato l’accostamento a Luigi Zampa-Alberto Sordi-Claudia Cardinale: l’emigrato siciliano che lavora nelle miniere australiane e dice (cito a memoria): “Sì, ridete, ridete, che tanto io tra poco avrò messo da parte 10 milioni di lire, tornerò al Paese, mi comprerò il bar in piazza e mi prenderò la mia vendetta!”. “Ma è molto che manchi dall’Italia”?. “Sì, trentasette anni!”. “Allora la vendetta ti prendi quella di tua sorella perché con dieci milioni…”.
Non posso negare che l’intenzione ci sia: il Nostro, pur di sparlare di me, utilizza interi periodi di miei “duelli” pubblici con astronomi (per i quali ha violato dei copyright) e prova a ficcare nel mezzo del discorso anche l’Astrologia Morpurghiana che proprio non c’entra nulla con tutto il resto del libro.
Si nota, invece, con piacere, che il Berti ha conosciuto l’uso della parola “inferenza” e cerca di infilarla dappertutto, praticamente in ogni sezione del testo.
A una prima lettura superficiale il libro potrebbe sembrare a sfondo epistemologico, per il continuo richiamo ai miei “duelli” con gli scientisti, ma manca una direzione portante, un pensiero di fondo che possa guidare il Lettore che si vede catapultato, da una pagina all’altra, dalla lettura del cielo di compleanno, che avrà fatto trasalire Lisa nella tomba, al gioco delle trasparenze e dei molti universi morpurghiani (non mi chiedete quanti siano e cosa siano perché non lo so).
Mi fermo qui.
Caro Sergio, se sei ancora tale, io spero che tu abbia superato il tempo delle mele, in rapporto a quelle importanti confidenze assai personali che volesti pubblicare e che certamente hanno avuto un peso nell’architettura del libro in oggetto. Resto in fiduciosa attesa della tua revisione dei “bug” dell’Astrologia Attiva, di cui, invece, non si fa cenno in questo lavoro.
Dovremo attendere un secondo libro-vendetta?
Se sì, ti consiglio molto la lettura illuminante de “Il conte di Montecristo” e delle sceneggiature di Quentin Tarantino.
Con i migliori auguri.
[…]

Mie ultime considerazioni

Sul fatto di aver scritto la mia dedica in stampatello maiuscolo devo dire che solitamente uso sempre questa forma di scrittura perché ho una scrittura minuta e a volte illeggibile, e per essere sicuro che i miei scritti siano leggibili scrivo in questo modo. È evidente che la mia dedica è stata interpretata provocatoriamente, ma diciamo che l’aver regalato il libro a Ciro Discepolo aveva come scopo quello di avere un commento sui contenuti fondamentali del testo, ma come è sempre conveniente fare quando non si ha un’adeguata preparazione è meglio sviare i discorsi.
Per quanto riguarda i miei tanti numerosi attacchi che Ciro Discepolo mi attribuisce dipendono dal fatto che ho mosso parecchie delle critiche alla sua astrologia, ossia all’Astrologia Attiva, e lui ha interpretato le mie contestazioni come degli attacchi personali. Le questioni a riguardo sono due: la prima si riferisce al fatto che Ciro Discepolo ha elaborato un modo di fare astrologia ottimale per se stesso e quindi rispecchia la sua personalità, e la seconda è che lui continua a identificarmi come una persona vendicativa e traditrice, e mi ha attribuito questa qualità quando ancora non mi conosceva e non mi aveva mai visto, facendo un’analisi del mio Cielo Natale a una persona con cui avevo rapporti personali.
Ciro Discepolo parte dal presupposto che se una persona s’impegna in una determinata materia è per il fatto che ha una passione, e dato che studio diverse materie lui afferma che io ho una passione per ognuna: anni fa ha registrato in un file audio nel quale parlava di me ha affermato che io ero un indeciso e che non sapevo in che materia indirizzarmi, ma sinceramente non capisco questa obbiezione, perché gli studi che faccio io sono nella normale evoluzione culturale di ogni astrologo, solamente che io non mi limito a studiare e cerco di crearmi un pensiero coerente. Lo studio della filosofia è indispensabile per comprendere molti aspetti dell’astrologia e se non l’ho studiata prima è solo perché mi sono impegnato in altri studi. Molti filosofi e scienziati hanno scritto testi sul rapporto fede/scienza e irrazionalità-razionalità, e come può uno scienziato scrivere un libro del genere se non studia testi di religione, o un fedele dei testi di scienza?
Purtroppo io sono del segno della Bilancia al quale è solitamente attribuita l’indecisione, quindi agli occhi di un astrologo come Ciro Discepolo non posso fare niente per dimostrare il contrario.
Sulla questione di come si scrive Kabbalah nel mio libro scrivo קבלה in caratteri ebraici per identificare il significato originale, in alternativa scrivo Kabbalah per riferirmi alla scienza mistica studiata in ambienti ebraici. Non scrivo Cabala perché identifica una corrente cristiana che a mio parere, al contrario di come la pensavo un tempo, non ha ragione d’esistere perché è un insulto al misticismo ebraico e una falsificazione della teologia cristiana.
È vero che mi sono avvicinato io a Ciro Discepolo con molto entusiasmo, solo che mi sono posto, come ogni studioso deve fare, in modo critico, non dando niente per scontato, e la mia insistenza è nata per il fatto che alle domande che ponevo non avevo risposta. In un primo momento pensavo che il problema fosse il poco tempo dovuto dai molti impegni, ma con il tempo ho capito che si trattava d’indifferenza al pensiero altrui, e la risposta che ho avuto in seguito alla lettura del mio libro è un chiaro esempio di opportunismo del non dire ciò che non conviene. Ciro Discepolo non ha replicato a un solo argomento del mio libro, in particolare a quanto è scritto nell’Appendice tre in merito al dibattito col Prof. Giuseppe Longo, nel quale nessuno ha spiegato la differenza tra statistica inferenziale e quella descrittiva, oltre che su molte altre cose.
Per anni ho cercato di fare un ragionamento costruttivo con Ciro Discepolo, ma con lui è impossibile perché s’impostano i discorsi sempre sugli stessi presupposti ignorando le cose dette in precedenza. Ho dimostrato che questo atteggiamento (vedi Appendice 3) non lo riserva solamente a me ma anche con tutti coloro gli rivolgono contestazioni.
Sulla questione del mio nome direi che c’è stato un momento in cui era ragionevole perché per studiare קבלה ero in contatto con delle persone con le quali avevo deciso di cambiare nome. Spiegherò altrove il motivo per cui presi questa decisione, ma è noto che anche Madonna (cantante) ha acquisito un secondo nome, ossia Ester per entrare in un circolo di Kabbalah, ora mi limito a dire che ho abbandonato quel secondo nome (Giovanni) perché si è verificata una situazione inaspettata che ha creato confusione sulla mia identità: sembrava, infatti, che volessi nascondere il mio vero nome e scrivendo “Caro Sergio, se sei ancora tale”.
Ciro Discepolo sa bene come stanno le cose e si diverte a rivangare la questione e la sostituzione del nome, Simone invece di Sergio, non può essere un caso, perché in quel momento il nome Simone aveva un significato particolare in una discussione con una persona che Ciro conosce.
CIRO DISCEPOLO nel dire che ho cambiato nome più volte, questa è una BUGIA, ho usato per due o tre mesi il nome Giovanni, poi, quando qualcuno contestava la mia identità, ho accostato a tale nome quello di battesimo, ma non è vero che ho cambiato nome più volte, quest’affermazione è diffamatoria.
Per quanto riguarda i bug la questione è semplice, io non considero l’astrologia una scienza e ritengo, come spiego nel mio libro, che l’astrologia è uno strumento di conoscenza basata su fenomeni sia razionali e scientifici, sia irrazionali e spirituali, e considerando che l’Astrologia Attiva non si interessa di spiritualità, a mio parere gli unici bug sono le bugie che gli astrologi pseudo scienziati intendono sostenere.
In questa risposta Ciro Discepolo è abile nello spostare l’attenzione dai temi importanti del libro a questioni secondarie, ovviamente scrivendo queste cose, cioè associando il titolo del mio libro a una telenovela spagnola, mettendo in rilievo alcune imperfezioni (l’ultima parola del testo in quarta di copertina è sbagliata di proposito), mettendo in discussione la mia preparazione, ovviamente fa in modo che chi legge il suo blog non compri mai il mio testo.
Ciro Discepolo gioca bene con le parole e giocando s’impara si riferisce a un paragrafo nel quale metto in rilievo alcuni insegnamento di A che gioco stiamo giocando, un testo di Eric Berne che riguarda i vari modi con cui si possono manipolare i discorsi: proprio come Ciro Discepolo fa. Parola di Boss si riferisce a un paragrafo nel quale analizzo un testo di una canzone di Bruce Springsteen, chiamato, appunto Il Boss.
Per quanto riguarda bozza dell’Io, Ciro Discepolo dimostra la propria ignoranza non riconoscendo quanto Freud e gli psicoanalisti attuali definiscono la prima manifestazione dell’Io in un bambino che inizia a prendere consapevolezza di se stesso.
Come sempre si dimentica di dire che in passato ha detto, prima di conoscermi e di vedermi, a una persona con cui avevo contatti personali, che io sono vendicativo e che pugnalo alle spalle, e per anni ho dovuto relazionarmi con una persona diffidente nei miei confronti e con la quale non potevo fare niente per guadagnarmi la sua fiducia.
Per quanto riguarda la questione se i miei libri siano il risultato di una vendetta, lascio al giudizio dei miei lettori, non so cos’altro fare! Certamente non permetto agli astrologi di inquinare la mia vita privata.
Io sono nato e sempre vissuto a Camposampiero e non intendo trasferirmi a causa delle diffamazioni.
Per quanto riguarda i miei studi di psicologia direi che iniziai ancora prima dei vent’anni: mia madre comprò un’enciclopedia (che pagò una cifra esagerata) che riportava testi integrali di Freud e articoli di riviste di psicologia degli anni ’80. Iniziai a leggere qualche pagina di essa ai tempi delle superiori e quando iniziai a studiare Kabbalah lessi i libri di Will Parfitt che è uno psicoanalista londinese che ha, tra l’altro, scritto un libro di psicocinesi. Quando lessi i primi libri della Morpurgo feci ricerche particolari.
Nell’affermare che nel mio libro non si parla d’amore Ciro Discepolo dimostra slealtà, infatti, analizzo la vita sentimentale di Freddie Mercury, Marilyn Monroe, Evita, e molti altri, inoltre analizzo testi di canzoni si Baglioni e di Bruce Springsteen.

Sui copyright ho riportato dei brani resi pubblici nel web in un documento pdf, e le mie analisi hanno scopo di critica intellettuale che è permessa per legge: lo so che scoccia che la verità venga detta!

Sulle citazioni a memoria non so che dire, io non ho mai parlato di vendetta e neanche ho mai avuto intenzione di comprarmi un bar. Sicuramente ho minacciato di dire le cose che pensavo, e questo lo sto facendo dopo essere stato preso in giro innumerevoli volte!

Sergio Berti

venerdì 2 novembre 2012

Risultati Zero



Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele ° - 200 pagg., 1992. Contiene la relazione completa sulle ricerche Discepolo/Miele relative all’ereditarietà astrale, ricerche condotte su oltre 75.000 soggetti e che diedero risultati statisticamente significativi (secondo la relazione dei professori dell’Università che esaminarono il lavoro). Prefazione di André Barbault. Questo libro contiene una parte scritta anche in francese e in inglese. Fu premiato, in Belgio, come secondo migliore libro dell’anno. Va anche rammentato che questa ricerca statistica, condotta da Ciro Discepolo e da Luigi Miele su 75.000 soggetti fu poi esaminata, in tutte le sue fasi di impostazione generale, raccolta del campione, necessità di creare il gruppo di controllo random (senza del quale, a detta dei docenti universitari, professori di Statistica, che controllarono tutto il lavoro, la ricerca, in questo caso, sarebbe risultata completamente errata) e mancanza di errori di qualunque genere, da professori di Statistica dell'Università di Napoli. La ricerca ebbe un risultato altamente significativo e positivo dal punto di vista statistico e i Professori che ripeterono tutti i calcoli furono anche coautori del libro. A pagina 24 del libro si legge: "Lavoro Statistico (i calcoli e i risultati, non la critica cinematografica al film Umberto D, NdR) a cura del dr. Francesco Mola e del prof. Luigi D'Ambra del Dipartimento di Matematica e Statistica dell'Università di Napoli". Esaurito da molti anni, si può scaricare - gratuitamente QUI.

http://www.cirodiscepolo.it/biblio.htm


Come mai il sig. Ciro Discepolo non ha ancora provveduto a cancellare i nomi dei professori universitari da questa pagina?
Vuole una nuova denuncia anche da parte dei professori?

Credo di sapere che cosa ha pensato il furbacchione. I professori sono veramente coautori del libro di cui si parla, perché nel libro c'è effettivamente un loro intervento. Per cui Discepolo ritiene di poter citare i loro nomi, in questa pagina dove c'è la sua bibliografia.

Però in questo testo viene detto ancora una volta il falso, perché non è vero che i professori abbiano controllato la ricerca su 75.000 soggetti, cosi' come scrive Discepolo.

Ricordo a tutti che rivolgendosi al professore, Discepolo ha finalmente ammesso di aver compiuto la ricerca da solo, e che l'intervento dei professori era limitato soltanto a questa prima parte della statistica basata soltanto su 8.000 soggetti, di cui si parla nel libro.

Discepolo mente anche relativamente alla ricerca sugli 8.000 soggetti, perché parla di un risultato altamente significativo e positivo dal punto di vista statistico.

Anche queste affermazioni sono false, perché non c'è mai stato nessun risultato significativo.

I professori hanno effettivamente controllato questa statistica, ma hanno riscontrato un errore, per cui il risultato statisticamente significativo non c'era nemmeno nella statistica relativa a questo campione di 8.000 soggetti.

I professori dicono a Discepolo di mischiare le famiglie per 100 volte, e facendo in questo modo, lo Zeta calcolato inizialmente dai professori non è più valido.

L'intervento dei professori effettivamente c'è stato, hanno controllato la statistica e hanno accertato che c'era un errore. Come fa Discepolo a parlare ancora di risultati positivi?
E come fa ad attribuire la certificazione di questi risultati positivi ai professori?



Il suo “cavallo di battaglia” è un mio libro riguardante una parte di una mia ricerca statistica redatta in più anni e con il supporto di esperti diversi dove egli asserisce che alcuni di detti esperti, che trovarono due variabili con uno Z numericamente alto, non capiscono nulla di statistica e avrebbero commesso errori grossolani: nel suo delirio di onnipotenza, egli, che è una nullità assoluta in campo astrologico e statistico, crede di poter insegnare la statistica ai docenti universitari di tale materia…  La ricerca ebbe un risultato altamente significativo (considerando le varie ripetizioni a cura di studiosi diversi di statistica che operarono indipendentemente tra loro, in anni e sedi diverse) e positivo dal punto di vista statistico. I particolari e l’intera storia di questa ricerca sono stati pubblicati in più libri e in numerosi articoli del trimestrale Ricerca ’90.

In questo altro testo presente sul blog in cui Discepolo mi diffama in continuazione, e che gli costerà una pesante condanna penale, il nome dei professori non compare più. Però anche se è stato cancellato il nome dei professori, sempre del Prof. Luigi D'Ambra e del Prof. Francesco Mola si tratta, perché sono loro che avevano riscontrato uno Z numericamente alto e sono loro che vengono citati in diversi articoli pubblicati su Ricerca '90. Da un punto di vista legale, il fatto che adesso, non vengano più citati esplicitamente i nomi dei professori, non estingue il reato perché queste persone sono comunque facilmente identificabili.

Quando Discepolo insulta e calunnia pesantemente Grazia Bodoni, Dante (astrology), e Marco Pensatori, lui erroneamente crede di non poter essere denunciato da queste persone, avendo storpiato il loro vero nome. Però siccome almeno l'80% dei suoi blogger, identifica queste persone come Grazia Bordoni, Dante Valente, e Marco Pesatori, il fatto di averne storpiato un po' i nomi, non cambia nulla, e Discepolo è perseguibile penalmente.

Discepolo dice un sacco di fesserie, scrive che io lo starei diffamando e calunniando, ma non è affatto vero. Io da circa 3 anni sto dicendo che le statistiche di Discepolo sull'ereditarietà astrale sono false, perché non è vero che siano state certificate dai professori universitari.

Questa non è mica diffamazione, e adesso abbiamo la prova inconfutabile che questa certificazione non c'è mai stata, perché è lo stesso Ciro Discepolo che lo ha ammesso.

E' interesse del pubblico sapere la verità sulle statistiche di Discepolo, perché in questo modo la gente può farsi una opinione sulla loro validità e sulla validità delle altre teorie astrologiche del Discepolo.

Far notare che le statistiche erano errate, e che non è vero che i professori universitari le abbiano mai certificate, non è mica diffamazione.

Non c'è nemmeno un accanimento ingiustificato da parte mia nell'affermare la falsità di queste statistiche, perché Discepolo nonostante tutto continua ancora a parlare di risultati positivi.

Sul retro dei suoi ultimi libri freschi di stampa, Discepolo continua a vantarsi di aver ottenuto dei risultati positivi con le sue statistiche.

Questi risultati positivi non ci sono mai stati, c'è stato un errore, e i professori hanno detto a Discepolo che c'era un errore.

Discepolo vorrebbe far passare questo errore per un risultato positivo certificato dai professori di statistica, almeno relativamente alla statistica sugli 8.000 soggetti.

Per cui, secondo lui, i professori approverebbero il suo metodo di mischiare le famiglie una sola volta. In altre parole, secondo Discepolo, i professori sarebbero dei cretini, perché il metodo Discepolo di prendere come valore di riferimento il primo valore che capita mischiando le famiglie una sola volta, è una cretineria.

Siccome Discepolo continua tuttora a scrivere che i professori avrebbero certificato questi risultati positivi almeno relativamente alla statistica sugli 8000 soggetti, significa che sta attribuendo a loro un errore che invece è soltanto suo.

Scriverò ancora al professore, però questa volta non gli dirò di chiedere a Discepolo di cancellare il suo nome da questa pagina, ma gli suggerirò di denunciare il Discepolo.


giovedì 1 novembre 2012

Denuncia 1^




Qualcuno potrebbe pensare che stiamo giocando...

Ma non è cosi', ci sono delle denunce in corso, quindi se qualche "blogger romano" pensa di venire a cercarmi a casa, credendo di fare una goliardata, si sbaglia di brutto, perché verrà denunciato anche lui.

Questa è la prima denuncia nei confronti di Discepolo, ma c'è una seconda denuncia, e ne seguiranno altre, finché il Discepolo non cesserà i suoi comportamenti delittuosi.