lunedì 3 ottobre 2016

Ruscelli vs Ruscelli



Statistica Politici

L'immagine in alto è stata presa da questa copia di Linguaggio Astrale a pagina 131.

Come si può osservare in questa statistica riguardante gli sportivi Ruscelli calcola la probabilità complessiva della tabella, ottenendo un valore molto basso 0,00001. Per cui ci sarebbe stata solo 1 probabilità su 100.000 di ottenere delle deviazioni come quelle trovate o maggiori di esse, per un semplice caso.

La tabella riportata in alto è molto significativa, per cui se avessimo modo di controllare come sono stati ottenuti questi numeri, potremmo concludere che le vittorie degli sportivi sono legate al loro personale ciclo sinodico di Marte.

Ma come mai questo calcolo della probabilità complessiva non viene fatto per la statistica sui politici?

Il primo grafico dimostra che Ruscelli sapeva benissimo che in questo tipo di statistiche bisogna per prima cosa calcolare la probabilità complessiva delle deviazioni riscontrate nella tabella. Ma allora come mai si è dimenticato di applicare questa regola nella statistica sui politici?

La probabilità complessiva della statistica sui politici l'ho calcolata io, come spiegato nei post precedenti, ed è uguale a 0,12 Per cui ci sarebbero state ben 12 probabilità su 100 di ottenere delle deviazioni come quelle trovate o maggiori di esse, per un semplice caso.

Quindi i risultati per i politici non sono per nulla significativi, a differenza di quelli per gli sportivi che erano invece estremamente significativi.

Perché Ruscelli omette di dirci queste cose?

Perché adottare un metodo per una statistica, e un altro metodo per un'altra statistica del tutto uguale alla prima? L'unica differenza tra le due statistiche è che in una si parla di vittorie sportive, e nell'altra di vittorie politiche. 

Il motivo di questo comportamento è molto evidente, a Ruscelli quella probabilità dello 0,12 non piace proprio, perché dimostra la non significatività della sua statistica sui politici, e decide quindi di far sparire questo risultato dalla sua statistica.

Ruscelli scarta i risultati che non gli piacciono.

Una probabilità dello 0,00001 gli piace, e quindi la cita, una probabilità dello 0,12 non gli piace, e quindi non la cita.

Ma se Ruscelli riesce a fare una selezione sui metodi della statistica, applicando di volta in volta i criteri che gli piacciono di più, riuscite ad immaginare che cosa potrebbe combinare nella fase della raccolta dei dati?

Ci vuole veramente poco per alterare i risultati di una statistica, basta eliminare qualche risultato sgradito a favore di qualche risultato gradito.

Motivo per cui non bisogna credere nemmeno nella sua statistica sugli sportivi, anche se in quel caso i numeri sarebbero altamente significativi. 

Ruscelli non riesce ad essere obiettivo, altrimenti non avrebbe omesso di dirci che la tabella delle vittorie dei politici non era significativa.

Io credo che questa manifesta mancanza di oggettività abbia riguardato anche la fase di raccolta dei dati.

Dati, che chissà perché, Ruscelli non vuole mostrare a nessuno.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ruscelli in realtà non vuole dare nessun dato da controllare. L'ha detto lui e basta così. Però si autosqualifica da solo e perde credibilità, anche se a Linguaggio Astrale nessuno se n'è accorto. Una rivista seria dovrebbe verificare gli articoli prima di pubblicarli, come avviene nelle riviste scientifiche tipo Lancet.

Astromauh ha detto...

In questo caso non sono necessarie delle conoscenza di matematica o statistica per capire il senso delle cose che vi ho spiegato.

Provate comunque ad inserire i numeri che si leggono nelle due tabelle nel sito che vi ho consigliato.

Il chi quadrato per la tabella degli sportivi è quello riportato da Ruscelli 38,80 e corrisponde ad una probabilità inferiore a 0,0001 (Questo è il limite massimo della probabilità calcolata su quel sito).

Perché Ruscelli non fa gli stessi calcoli anche per la statistica sui politici?

Forse perché in questo caso il chi quadrato è un modesto 14,08 a cui corrisponde una probabilità dello 0,12 che non è ritenuta significativa da nessuno?


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Naturalmente il calcolo che Ruscelli fa sulla probabilità delle deviazioni riscontrate per le singole fasi, era sbagliato anche nella statistica sugli sportivi.

Perché anche il quel caso avrebbe dovuto moltiplicare per 10 i valori trovati.

Per cui la probabilità da lui calcolata per la fase n.1 che era 0,00004 sarebbe diventata una probabilità dello 0,0004 di trovare almeno una fase con una simile deviazione.

Però, in quel caso, una probabilità dello 0,0004 sarebbe comunque stata estremamente significativa (4 probabilità su 10.000).

Soltanto che adesso che abbiamo scoperto che Ruscelli bara, non abbiamo alcun motivo di prendere sul serio quei numeri.

Astromauh ha detto...

Si, anonimo, la penso come te.

Naturalmente la maggior parte degli articoli non sono controllabili, e se si volessero applicare dei criteri rigidamente scientifici, L.A. dovrebbe uscire con tutte le pagine in bianco, e la cosa mi dispiacerebbe perché mi piace leggere cosa scrivono gli astrologi, anche se ciò che scrivono non è accertato in modo scientifico.

Però, per quanto riguarda le statistiche, queste andrebbero fatte secondo i criteri della scienza statistica e non si possono reinventare le regole a proprio uso e consumo, se no è naturale che gli scientisti ci ridono dietro.

Nemmeno quelli del CICAP applicano la scienza in modo corretto.

Ad esempio James Randi, a cui quelli del CICAP fanno riferimento, qualche anno fa aveva elaborato un metodo per verificare le capacità di un astrologo, che è quanto di più anti scientifico si possa immaginare.

Randi aveva elaborato un metodo in cui l'astrologo aveva 1 sola probabilità favorevole su 50 mila miliardi di probabilità contrarie di riuscire a superare questo test per puro caso.

Ma come si può pretendere di proporre ad un astrologo un test di una difficoltà così pazzesca?

Certo non è che l'astrologo dovesse superare il test tirando ad indovinare, ma avrebbe dovuto provarci basandosi su degli oroscopi e sulle sue conoscenze astrologiche.

Però non si può pretendere da qualcosa che viene ritenuta una pseudo scienza, che improvvisamente si metta a funzionare meglio delle scienze riconosciute, come la medicina o la biologia.

Mi pare che su questo blog non ho mai parlato dell'impossibile test di James Randi, perché mi sono accorto che la cosa non interessava a nessuno.

Servirebbe a qualcosa provare a spiegare queste cose agli astrologi?

Come si fa a spiegare qualcosa a chi non comprende che non si possono fare delle statistiche sparando dei numeri a caso, ma che è necessario mostrare i dati che sono serviti per elaborarle?

Mi diverto di più a sbugiardare gli astrologi.

Astromauh ha detto...

Ma questi di politici non andavano bene?

http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Attsen/Sena.html

Ci sono circa 300 senatori per 17 legislature, mentre i deputati dovrebbero essere il doppio. Per cui tra uomini e donne si potrebbero raccogliere i dati di circa 15.000 politici della Repubblica Italiana, a cui si potrebbero aggiungere quelli del Regno d'Italia, perché ci sono anche questi dati e sono dati ufficiali.

Che senso ha raccattare i dati di 2340 politici su Wikipedia, dove le pagine cambiano ogni giorno?

Se si vogliono fare delle statistiche è molto importante procurarsi un campione quanto più grande è possibile, e che sia anche omogeneo.

Avete visto come sono ballerini i dati che si ottengono con le simulazioni su 2340 vittorie elettorali?

Aumentando la grandezza del campione l'effetto del caso viene minimizzato, e questo permette di vedere le cose con molta più chiarezza. Invece una statistica basata su 2340 dati suddivisi in 10 categorie è come guardare la realtà attraverso uno specchio deformante.

Se si lancia una moneta per 1000 volte, è molto probabile trovare un numero di testa e di croce che si avvicinano a 500.

Se invece si lancia una moneta per 10 volte, si possono avere anche 10 croce e 0 testa.

E se si lancia una moneta solo una volta, si ottiene una testa o una croce, che è un risultato molto diverso dalla frequenza attesa che è 1/2.

Una statistica astrologica basata su 2340 dati, suddivisi in 10 categorie, è sbagliata in partenza, perché se veramente esiste un influsso astrologico, questo deve essere necessariamente di piccolissima entità.

Supponiamo che avere il Sole in Ariete renda le persone più impulsive, secondo voi in che misura potrebbero essere più impulsive della media le persone con il Sole Ariete?

Scommetto che molti di voi direbbero che gli Ariete potrebbero essere un 10%, 20%, o 30% più impulsivi della media degli altri segni, giusto?

Ma come si potrebbero conciliare queste percentuali col fatto che conta l'intera carta del cielo?

Se è vero che conta l'intera carta del cielo, un singolo elemento non potrà mai avere un effetto così importante.

Io credo che gli Ariete potrebbero essere effettivamente più impulsivi degli altri segni, ma probabilmente lo sono dello 1%, 2%, o forse del 3% in più della media degli altri segni.

Se vogliamo verificare degli influssi astrologici dobbiamo partire dal presupposto che siano di lieve entità, perché è così che funziona, una singola configurazione astrologica, enucleata dal tema natale, conta veramente pochissimo.

Un tema natale potrà anche dirci un sacco di cose, ma mai un singolo elemento.

Io penso che a parole gli astrologi concordano con quello che dico, ma che in pratica tendono a sopravvalutare il significato delle singole configurazioni.
Altrimenti non direbbero: "Tu sei dell'Ariete e quindi sei così. Tu hai Marte in Toro e quindi ti comporti così".

Non si può capire un quadro osservando quanto rosso, verde e giallo è stato utilizzato dal suo autore, perché per comprenderlo bisogna guardarlo nel suo insieme. Certo contano anche i colori, ma il rosso per cosa è stato utilizzato?
Per dipingere un papavero, o un tramonto?

Una statistica questo non lo potrà mai dire, ma questa non è una buona ragione per disprezzare le statistiche.

Una statistica può servire a comprendere il significato di un singolo elemento, ma per far emergere questo significato, è necessario un numero veramente grandissimo di dati, molto maggiore di quello che si potrebbe immaginare.