lunedì 24 settembre 2012

La previsione di Astromauh

Taroccatore di Statistiche

Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele ° - 200 pagg., 1992. Contiene la relazione completa sulle ricerche Discepolo/Miele relative all’ereditarietà astrale, ricerche condotte su oltre 75.000 soggetti e che diedero risultati statisticamente significativi (secondo la relazione dei professori dell’Università che esaminarono il lavoro). Prefazione di André Barbault. Questo libro contiene una parte scritta anche in francese e in inglese. Fu premiato, in Belgio, come secondo migliore libro dell’anno. Va anche rammentato che questa ricerca statistica, condotta da Ciro Discepolo e da Luigi Miele su 75.000 soggetti fu poi esaminata, in tutte le sue fasi di impostazione generale, raccolta del campione, necessità di creare il gruppo di controllo random (senza del quale, a detta dei docenti universitari, professori di Statistica, che controllarono tutto il lavoro, la ricerca, in questo caso, sarebbe risultata completamente errata) e mancanza di errori di qualunque genere, da professori di Statistica dell'Università di Napoli. La ricerca ebbe un risultato altamente significativo e positivo dal punto di vista statistico e i Professori che ripeterono tutti i calcoli furono anche coautori del libro. A pagina 24 del libro si legge: "Lavoro Statistico (i calcoli e i risultati, non la critica cinematografica al film Umberto D, NdR) a cura del dr. Francesco Mola e del prof. Luigi D'Ambra del Dipartimento di Matematica e Statistica dell'Università di Napoli". Esaurito da molti anni, si può scaricare - gratuitamente QUI.

Dal sito di Ciro Discepolo

a questo indirizzo:



Io prevedo che da questa pagina scomparirà il nome del professore Luigi D'Ambra, nel giro di qualche giorno.



Nothing wrong with the ICP (2)

 Courtesy Astrionline.it


@ Editor mi pare che tu faccia una gran confusione.

Gli astronomi definiscono la posizione dei corpi celesti con due sistemi di coordinate principali.

Un sistema si basa sulla ascensione retta e declinazione, mentre l'altro si basa sulla longitudine e latitudine eclittica. Se si conosce l'ascensione retta di un pianeta in un certo istante, senza conoscere la sua declinazione, non è possibile definire la posizione del pianeta, e analogamente se si conosce la sua longitudine eclittica senza conoscere anche la sua latitudine eclittica non è possibile definire con esattezza la posizione del pianeta sulla volta celeste.

Sia il sistema della ascensione retta e declinazione, che quello della longitudine e latitudine eclittica, hanno in comune il punto vernale, che è la posizione in cui si trova il Sole al momento dell'equinozio di primavera nell'emisfero nord.

Questo punto viene preso come punto di inizio nei due sistemi.



Intorno alla data del 21 marzo, quando il Sole si trova esattamente nel punto vernale, la sua ascensione retta e declinazione sono pari a zero, e anche la sua longitudine e latitudine eclittica è pari a zero, perché questo è il punto zero da cui originano questi due sistemi di coordinate.

I due sistemi di coordinate sono equivalenti, non si può dire che uno sia meglio di un altro.
Conoscendo il valore dell'inclinazione dell'asse terrestre in una certa data, si può passare da un sistema all'altro applicando delle semplici formule di trigonometria sferica.

L'utilizzo di un sistema o dell'altro, dipende soltanto da una questione di comodità.

Se si è interessati allo studio delle stelle e delle galassie, che sono disposte in qualsiasi parte del cielo, la scelta più logica è quella di usare il sistema di coordinate con l'ascensione retta e la declinazione.

Se invece si è interessati allo studio dei pianeti, è molto più logico e conveniente utilizzare le coordinate eclittiche, perché i pianeti si muovono lungo l'eclittica.

Con il termine eclittica si intendono due cose diverse.

Il piano dell'eclittica è il piano su cui giace l'orbita della Terra, questo piano proiettato sulla volta celeste si trasforma in un cerchio, in una linea che si proietta sulle stelle e costellazioni della volta celeste.

Con la parola eclittica si intende tanto il piano dell'eclittica, che la sua proiezione sulla volta celeste.

Il Sole è l'unico corpo celeste che si vede passare esattamente su questa linea immateriale proiettata sulla volta celeste, perché è proprio l'orbita della Terra intorno al Sole ciò che determina l'eclittica.

Il Sole è l'unico corpo celeste che pur cambiando di longitudine eclittica non varia in latitudine eclittica, perché si trova sempre centrato su di essa.

I pianeti e la Luna si comportano diversamente, perché oltre a variare la longitudine eclittica varia anche la loro latitudine eclittica, e non si vedono quasi mai proiettati esattamente su di essa.

Questo succede perché le orbite dei pianeti intorno al Sole, e della Luna intorno alla Terra, hanno una inclinazione diversa da quella dell'orbita della Terra.

Questa inclinazione non è eccessiva se si esclude Plutone, che è il pianeta con l'orbita più inclinata di tutti.

Questa differente inclinazione delle orbite dei pianeti rispetto all'orbita della Terra, che viene usata come sistema di riferimento, fa si che l'orbita dei pianeti proiettata sulla volta celeste oltre a variare in longitudine eclittica da 0° a 360°, vari anche in latitudine eclittica di qualche grado.

L'escursione in latitudine eclittica è quindi molto minore di quella in longitudine eclittica, e dipende dal pianeta che si sta considerando.

In altre parole i pianeti invece di essere esattamente sull'eclittica, a volte sono un po' più sopra ed altre sono un po' più sotto. Se sono sopra, la loro latitudine eclittica è positiva, se sono sotto è negativa.

Ci sono astrologi che attribuiscono delle interpretazioni astrologiche diverse a secondo del fatto che il pianeta si trovi sopra o sotto l'eclittica, ed altri invece che ritengono che la cosa sia indifferente.

Per tutti però il dato fondamentale è quello della longitudine eclittica, che è in pratica ciò che definiamo con il termine zodiaco.

Mentre la posizione di ciascun pianeta varia da 0° gradi quando si trova all'inizio del segno dell'Ariete, a 359° gradi quando si trova alla fine del segno dei Pesci, la sua latitudine eclittica varia soltanto di qualche grado.

La latitudine eclittica di un pianeta ci dice soltanto che esso si trovava un po' più in su, o in po' più giù rispetto all'eclittica.

Io non voglio entrare nella questione dell'interpretazione.

Quello che sto cercando di dire è soltanto che, è la longitudine eclittica quella che ci da l'indicazione principale di dove si trova un pianeta.

Se si vuole definire con esattezza la posizione di un pianeta occorrono entrambe le coordinate, tanto la longitudine che la latitudine eclittica. E come vedi il mio sito è perfettamente in grado di calcolarle.

Ma se si vuole sapere dove si trova un pianeta, la sua longitudine eclittica permette di farlo molto meglio di quanto permetterebbe di farlo la sua latitudine eclittica.

La Luna è sopra la linea dell'eclittica

Guarda l'immagine che ho postato, la Luna è il corpo celeste che (oggi) ha la maggiore latitudine eclittica + 4° 13' 24", ma di sicuro ciò che definisce meglio la sua posizione è la sua longitudine eclittica che è a 23° 26' 40" del Capricorno.


La stessa Luna

Ora in certi casi può essere necessario conoscere con precisione le coordinate esatte di un corpo celeste, ma sicuramente non è questo il caso di cui stiamo parlando.

Ti ricordo che qui si stava parlando di cicli planetari.

il ciclo Sole-Luna


Io ho realizzato i grafici dello ICP attenendomi alle istruzioni di André Barbault.

Ho calcolato la posizione della longitudine eclittica dei pianeti lenti, e la somma delle loro distanze reciproche. Ho utilizzato quei dati che si possono leggere nelle effemeridi astrologiche (geocentriche) per il primo gennaio di ciascun anno alle ore 00:00 UT.

Trovo sostanzialmente corretta la scelta di André Barbault di impostare il suo indice in questo modo, anche se ci potrebbero essere delle scelte alternative.

Per me sarebbe meglio usare un indice basato sulle posizioni eliocentriche dei pianeti, ma immagino che questo scatenerebbe un'ondata di proteste, e quindi preferisco lasciar perdere.

Il fatto è che un ICP eliocentrico non si differenzierebbe in modo sostanziale da quello geocentrico.

E lo stesso dicasi, anche per un ICP basato sulla reale distanza dei pianeti, tenendo conto della reale distanza angolare tra essi, ossia considerando anche la latitudine eclittica oltre alla longitudine.

Potrei elaborare un altro ICP dove invece di prendere in considerazione la differenza in longitudine eclittica, potrei considerare la vera distanza angolare dei pianeti.

Ti dico subito che non ho alcuna intenzione di farlo, ma non è una cosa particolarmente difficile,  si tratterebbe di applicare una formuletta di trigonometria sferica, che data la longitudine e latitudine eclittica del pianeta A, e la longitudine eclittica e latitudine eclittica del pianeta B, calcola la distanza angolare tra i pianeti A e B.

Ma quello che tu non hai ancora capito, e che se facessi un ICP in questo modo, otterrei un ICP pressoché identico a quello che ho già pubblicato.

Perché la distanza angolare tra il pianeta A ed il pianeta B, dipende il larghissima misura dalla loro longitudine eclittica, e solo molto secondariamente dalla loro latitudine eclittica.

Because the angular distance between the planet A and the planet B, depends very largely on their ecliptic longitude, and only very marginally from their ecliptic latitude.

Scrivimi ancora quando avrai compreso il significato di questa frase.

domenica 23 settembre 2012

Scuola di Astrologia

Test di ammissione

Indicare il giorno, il mese, l'anno, l'ora, il minuto e la località italiana per cui è stata calcolata questa carta del cielo sul sito di astro.com.

sabato 22 settembre 2012

Nothing wrong with the ICP

Roma, 8 settembre 2040 ore 11:10 (UT)

Secondo Editor, l'ICP sarebbe sbagliato da un punto di vista astronomico.

Non è vero, non c'è nulla di sbagliato nella maniera in cui viene calcolato.

L'ICP è dato dalla somma delle distanze reciproche dei pianeti lenti da Giove a Plutone.

Le coppie di pianeti considerati sono:

Giove-Saturno, Giove-Urano, Giove-Nettuno, Giove-Plutone

Saturno-Urano, Saturno-Nettuno, Saturno-Plutone

Urano-Nettuno, Urano-Plutone

Nettuno-Plutone

Per ciascuna di queste 10 coppie di pianeti, viene calcolata la distanza in longitudine eclittica che può variare da 0° a 180°. La somma di questi valori calcolati per il 1 gennaio di ogni anno, è il valore dell'ICP per quell'anno.

Per cui quando i pianeti sono concentrati in una parte dello zodiaco, l'ICP è basso, mentre è alto quando i pianeti sono distribuiti più uniformemente nello zodiaco.

La teoria astrologica di base sarebbe che ad un indice basso corrisponderebbero dei periodi di crisi e ad un indice alto periodi di distensione.

Ma cosa ci sarebbe di astronomicamente sbagliato?

Forse il fatto che invece di utilizzare la vera distanza angolare dei pianeti, viene utilizzata la longitudine eclittica?

Supponi che i pianeti nell'immagine contribuiscono a creare l'ICP (non è cosi' perché l'ICP riguarda soltanto i pianeti lenti), sia se consideri le vere distanze angolari tra i pianeti, sia se consideri la loro distanza in longitudine eclittica, ottieni più o meno lo stesso risultato. Questo succede perché i pianeti non si discostano mai molto dall'eclittica con la sola eccezione di Plutone.
Ma anche Plutone non ribalterebbe il valore dell'ICP, se venisse considerata la sua posizione effettiva invece della sua proiezione sull'eclittica, come usiamo fare noi astrologi.


La distanza angolare vera tra Saturno e la Luna, è quella indicata dalla linea rosa, che va dal centro di Saturno al centro della Luna. La distanza che invece viene comunemente considerata in astrologia è quella porzione di eclittica (linea rossa), delimitata dalle linee verdi (latitudine eclittica).

Per prima cosa notiamo che tra le due distanze non c'è molta differenza, anche se ci sarebbe una maggiore differenza, se Saturno invece di avere una latitudine eclittica positiva, ossia invece di trovarsi sopra la linea dell'eclittica, avesse una latitudine eclittica negativa.

Nel giro di qualche ora, la Luna avanzerà in direzione di Saturno, per cui la differenza in longitudine eclittica tra i due corpi diventerà zero, ma la Luna non passerà esattamente sopra Saturno occultandolo, per cui se consideriamo la distanza vera tra Saturno e la Luna, lo zero non si verifica.

Naturalmente se pensiamo alle forze gravitazionali, un allineamento stretto tra i pianeti, inteso come distanza angolare tra le loro posizioni viste dalla Terra, dovrebbe avere delle implicazioni maggiori di un allineamento solo approssimativo. E può darsi che questo valga anche per l'astrologia. Però se vogliamo studiare i cicli planetari, è molto più comodo considerare la differenza delle longitudini eclittiche dei pianeti. Diciamo che considerare la sola longitudine eclittica è un metodo semplificato, che torna comodo perché comunque non ci sono grosse differenze nelle distanze calcolate in un modo o nell'altro.

Il primo ciclo planetario è quello Sole-Luna. Ogni mese si allineano Sole-Terra-Luna quando c'è la Luna Piena. E' proprio in virtù di questo allineamento che vediamo la faccia che la Luna ci rivolge completamente illuminata dal Sole.

Si tratta comunque di un allineamento parziale.

Un allineamento più preciso si verifica quando c'è l'eclissi, in questi casi l'allineamento è cosi' perfetto che la Terra proietta la sua ombra sulla Luna e noi la vediamo oscurarsi.

L'eclissi di Luna si verifica comunque durante la Luna Piena, è una Luna Piena come le altre, soltanto un po' più precisa.

Il ciclo Sole-Luna è dato dalle sue fasi, Luna Nuova, Primo Quarto, Luna Piena, Ultimo Quarto.

Non è che quando non ci sono le eclissi non si possa dire in che fase del ciclo ci si trova.

Ci sono degli astrologi che attribuiscono alle eclissi uno speciale significato astrologico, ma questo è un altro discorso che non ci interessa adesso che stiamo parlando dei cicli planetari.

Forse sarebbe leggermente inesatto prendere come data per il calcolo il primo gennaio di ciascun anno. Perché la Terra ogni anno, alla stessa data torna più o meno nella stessa posizione della sua orbita, per cui i pianeti vengono visti prospetticamente da questa posizione, e questo in qualche modo falsa l'ICP. Voglio dire, che se immaginiamo di poter fermare i pianeti, mantenendo fissa la loro posizione eliocentrica, l'ICP calcolato per il 1 gennaio, sarebbe leggermente diverso da quello calcolato per il 1 luglio. Ma credo che siano delle differenze trascurabili, e che poco hanno a che fare con la finalità dell'ICP.

Anche un ICP calcolato con le posizioni eliocentriche dei pianeti, darebbe più o meno gli stessi valori di quello ottenuto con le posizioni geocentriche. Forse il motivo per cui Barbault ed altri preferiscono calcolare l'ICP con le posizioni geocentriche, dipende soltanto dal fatto che le effemeridi geocentriche sono maggiormente reperibili. Ad ogni modo, non ci sono grosse differenze tra i due indici (eliocentrico-geocentrico).

Quello che mi sembra che Editor non abbia compreso bene, è che qualsiasi coppia di pianeti lenti, vogliamo considerare, la loro distanza reciproca varierà sempre ciclicamente da 0° a 180°.

Poco importa se in realtà la distanza reciproca dei pianeti non è quasi mai zero, e non è quasi mai 180°, perché le occultazioni (allineamenti perfetti) dei pianeti sono rarissime. Il dato fondamentale che viene preso in considerazione, è il variare ciclico della distanza dei pianeti da 0° a 180°.

La Luna manca Saturno, ma questa è comunque una congiunzione Luna-Saturno

Ho visto che sul sito di Armonics sono stati pubblicati e commentati un paio dei mie grafici. Ben fatto! I grafici sono a disposizione di tutti, non c'è il copyright, chi vuole inserirli nel suo blog o nel suo sito può farlo liberamente.

Trovo interessante il piccolo esperimento fatto da Grazia Bordoni, che è andata a verificare l'ICP per due anni particolarmente importanti, quello della scoperta dell'america e quello della rivoluzione francese.

Ma prima di esprimere un giudizio sulla validità di questo indice, bisognerebbe verificare se c'è o meno corrispondenza tra l'indice e moltissimi eventi storici.

Io non ho una opinione definitiva sull'ICP, proprio perché non ho provato a fare delle verifiche, perché non sono un esperto di storia, ed amo anche poco la materia.

Il fatto che la mia collega sia andata a verificare subito l'indice per queste date, conferma quanto dicevo nei commenti di questo altro post, ossia che sul web non si trovano facilmente dei grafici come quelli fatti da me, e deve essere questo il motivo, per cui questa piccola verifica l'ha fatta soltanto adesso.

mercoledì 19 settembre 2012

Evangeline Adams



Evangeline Adams
From Wikipedia, the free encyclopedia

Evangeline Smith Adams, (February 8, 1868 at 8:30 am — November 10 or 12, 1932), was a well known late-19th / early 20th century American astrologer, based in New York. She ran a thriving astrological consulting business, gained widespread notability for successfully defending her astrological practice in court, and wrote a number of popular books about astrology including, Astrology: Your Place in the Sun (1927), Astrology: Your Place Among the Stars (1930), and her autobiography, The Bowl of Heaven (1926). She is also an acknowledged contributor to Aleister Crowley's astrological text The General Practice of Astrology. She has been described as "America's first astrological superstar".[1]

Biography

Adams was born on 8 February 1859 in Jersey City, New Jersey, to a conservative family.[2] Her father died when she was 15 months old. Before Adams began working as an astrologer full time, she became engaged to a Mr. Lord, who was believed to be her employer. Although she said that she was initially in love with him, she lost any feelings that she had for him and subsequently broke the engagement.
She was the 'companion' of Emma Viola Sheridan Fry (educator, journalist, playwright, suffragist)[3] in the late 1920s to early 1930s. Thousands of subscribers to her astrological newsletter followed her advice to not invest in stocks on the eve of the Stock Market Crash of 1929.[4] Evangeline Adams died in 1932.

Astrological practice and controversies

It was towards the end of her career that Adams took to publishing books and raising her profile within popular media. For most of her working life, she ran a thriving astrological practice based on consultation by person or mail. This grew to employ several assistants and stenographers.[5] For a number of years Adams employed Aleister Crowley as a ghost-writer. Their business relationship eventually turned into an acrimonious one, which brought copyright issues of 'who really wrote what', with regards to Crowley's General Principles of Astrology (now settled with the book being attributed to Crowley but with a recognised contribution by Adams).[6]
Adams was arrested three times in New York for fortune telling, in 1911, 1914 and 1923.[7] Although practicing astrology was not legalized at that time, all the cases brought against her were unsuccessful, and the May 1914 trial brought particular notability due to the Judge's acquittal "of all wrong doing" and praise of her skill, after she gave him an astrology reading describing the character of his son from his birth data.[8]

Notes

  1. David G. Bromley, The Future of New Religious Movements, p.50. Mercer University Press, 1987. ISBN 9780865542389.
  2. See Crowley, Aleister ed. Hymenaeus Beta "The General Principles of Astrology" page xx Editor's Introduction, footnote 2 for details of the controversies concerning her year of birth. On her arrest in 1923 she reported her age as 50, suggesting she was born c.1873. Public records, however, show that she was born in 1859. "Age adjustments by women were an accepted practice in the period".
  3. Ohles, Frederik, Shirley M. Ohles, and John G. Ramsay. 1997. Biographical Dictionary of American Educators. Westport, CT: Greenwood Press. pp. 119–120. Leonard, John William, Editor-in-Chief. 1914. Woman's Who's Who of America: A biographical dictionary of contemporary women of the United States and Canada, 1914–1915. New York: The American Commonwealth Company. p. 311.
  4. The Crash of 1929, PBS American Experience
  5.  Crowley, Aleister ed. Hymenaeus Beta "The General Principles of Astrology" page xxi Editor's Introduction
  6. Crowley, Aleister ed. Hymenaeus Beta "The General Principles of Astrology". The Editor's Introduction details the controversy and how it was settled to the consent of both party's estates.
  7. Crowley, Aleister ed. Hymenaeus Beta "The General Principles of Astrology" page xxi Editor's Introduction
  8. Crowley, Aleister ed. Hymenaeus Beta "The General Principles of Astrology" page xxi Editor's Introduction


References



External links

Video footage of Adams with early newsreel coverage of her famous trial, from the TV series 'Secrets in the Stars' (1999) narrated by Leonard Nimoy.


Il suo tema natale (forse)



Indice Ciclico Planetario

Mon cadeau à André Barbault

My gift to André Barbault

Mi regalo para André Barbault

Meu presente para André Barbault

Darul meu pentru André Barbault

Мой подарок Андре Barbault

Il mio regalo a André Barbault
































martedì 18 settembre 2012

Robert Hand

Robert Hand

Robert Sterling Hand (born December 5, 1942) is an American astrologer, author, translator, and lecturer, who received the Regulus Award for his life's work at the "United Astrology Conference" in Denver in 2008.[1]

Early life

Hand was born in Plainfield, New Jersey. He graduated with a B.A. in history from Brandeis University and attended Princeton University. He is currently studying at the Catholic University of America for his Ph.D. in medieval history.
Hand began studying astrology in 1960 at the age of 17. His father, Wilfred Hand, taught him the basics of casting astrological charts, saying he was a specialist in heliocentric astrology and cosmobiology; his father also claimed to have used astrological cycles for use in forecasting the financial and stock markets.[2] In 1972 Rob began practicing astrology as a full-time profession.
He began writing programs for microcomputers in 1977 in order to bring the benefits of fast and accurate calculations to the practice of astrology. Out of this effort, he founded Astro-Graphics Services in 1980 which later become Astrolabe, Inc.(see also Astrology and computers).

Current work

Hand founded the Archive for the Retrieval of Historical Astrological Texts (ARHAT) in 1997, an archive that publishes translations of ancient and medieval texts pertaining to the ancient/classical/medieval study of astrology.[3] ARHAT Media Inc. and The Robert Hand Library now house the original texts and translations of dozens of ancient, classical, and medieval astrologers/astronomers, philosophers, and scientists.
Mr. Hand has also served as Chairman of the National Council of Geocosmic Research, and holds membership in other organizations including the Association for Astrological Networking (AFAN), the International Society for Astrological Research (ISAR), the Astrological Lodge of London, the Astrological Association of Great Britain (as a patron of the Faculty of Astrological Studies). He is the current Chairman of the Board for Kepler College of Astrological Arts and Sciences.
Robert Hand lectures in conferences, seminars, and workshops worldwide and operates an astrological consulting practice in the Washington, D.C area. He offers professional astrological services to astrologers and the general public, using tropical, heliocentric, sidereal, Uranian, cosmobiological, Astrological Mapping and in mundo techniques with classical, medieval and modern methods.

Partial bibliography

Hand is the author, editor, and/or translator of several books. His major works to date include:

  • Planets in Transit: Life Cycles for Living. (Whitford Press, 1976) ISBN 978-0-914918-24-0.
  • Planets in Composite: Analyzing Human Relationships. (Para Research, 1975). ISBN 978-0-914918-02-8.
  • Planets in Youth: Patterns of Early Development. (Para Research, 1977). ISBN 978-0-914918-26-4
  • Essays on Astrology. (Schiffer Publishing, 1982). ISBN 978-0-914918-42-4.
  • Night and Day: Planetary Sect in Astrology. (ARHAT Publications, 1995).
  • Horoscope Symbols. (Para Research, 1981). ISBN 978-0-914918-16-5.
  • Whole Sign Houses: The Oldest House System. (ARHAT Publications, 1999).


References

1 ^ http://www.uacastrology.com/
2 ^ Mann, A.T., The Future of Astrology; p.21. (Cosimo, Inc.: 2004).
3 ^ J.H. Holden, History of Horoscopic Astrology; p.239. (AFA: 2006).

External links

Robert Hand's Homepage
Towards a Post-Modern Astrology  – by Robert Hand
An Interview with Robert Hand

From Wikipedia, the free encyclopedia



La carta del cielo di Robert Hand
Plainfield NJ, USA 5 dicembre 1942 19:30 (war time)