Leggi prima la Parte 1
Siamo d’accordo sul fatto che il libro non sia interamente dedicato alla ricerca, perchè in gran parte di esso ci sono i commenti del risultato trovato, ma c’è comunque la relazione della statistica compiuta.
La statistica è stata fatta da Discepolo e Miele, ma è stata controllata dai professori universitari Luigi D’ambra e Francesco Mola, e non dal Calcio Napoli, nella versione in inglese, a pagina 24 si legge infatti :
Statistical work by Dr. Francesco Mola and Prof. Luigi D’Ambra of the Department of Mathematics and Statistics of the University of Naples
Questa frase manca nella versione in italiano e francese, solo perchè questo libro è stato fatto un po’ di fretta, come dimostrano i vari refusi che contiene.
I dati erano stati raccolti da Michel Gauquelin, che non era un astrologo, ma un laureato in statistica che cercando di contestare l’astrologia per mezzo della statistica ha finito per raggiungere il risultato opposto scoprendo il cosiddetto effetto Marte,
Ma tornando a Discepolo, perchè dici che:
” Una correlazione priva di una spiegazione oggettiva dei rapporti di causa-effetto che l’hanno determinata è solo una coincidenza, una superstizione. ”
Una correlazione anche se priva di una spiegazione oggettiva dei rapporti causa-effetto che l’hanno determinata, è comunque la dimostrazione dell’esistenza di un fenomeno. Non è scientificamente corretto ignorarla, e dovrebbe invece essere il punto di partenza per mettersi alla ricerca del rapporto di causa-effetto.
Gli scienziati quando ancora non si conoscevano le ragioni delle anomalie del moto di Mercurio, non hanno negato le osservazioni perchè in contrasto con la teoria, ma si sono messi alla ricerca di una spiegazione che è stata in seguito fornita da Einstein.
Una coincidenza che si ripete più volte, cessa di essere una coincidenza, e la legge sulla ereditarietà astrale scoperta da Discepolo è stata poi confermata su un database più ampio di 75.000 soggetti.
Discepolo però non fornisce la documentazione di questa ricerca più ampia.
Le date di nascita utilizzate (raccolte da Gauquelin) sono però reperibili, e si trovano a questo indirizzo:
http://cura.free.fr/gauq/17archg.html
Per cui sarebbe possibile rifare la statistica e verificare se è vero quanto affermato da Discepolo.
Siccome questa legge di ereditarietà astrale è stata scoperta da Discepolo e non da Gauquelin che aveva raccolto i dati, non è possibile ipotizzare che quest’ultimo li avesse contraffatti per dimostrare una correlazione che lui non ha trovato.
In un altro libro in line di Discepolo: “Astrologia si e no”
a pagina 188 si torna a parlare di questa statistica ed il professor Luigi D’Ambra afferma che i risultati trovati sono estremamente significativi, perchè sono state trovate 1443 concordanze padre-figlio mentre il numero atteso era 1101.
C’è un surplus del 30% rispetto al valore atteso, che su questo numero di casi ha una significatività statistica eccezionale, e non può assolutamente considerarsi una coincidenza.
Il professor Luigi D’Ambra ha calcolato uno z = -3.2127 che mi dicono sia un valore assolutamente eccezionale.
Legenda: la prima colonnina, 1443 concordanze padre/figlio, si
stacca poderosamente dalla colonnina numero due dove vi è il rapporto
padri/figli random, 1101 soggetti. Ecco la relazione che il prof. Luigi
D’ambra, Straordinario di Statistica presso il Dipartimento di Matematica e Statistica dell’Università Federico II di Napoli, ci ha consegnata
dopo avere effettuato i controlli ed i calcoli: “Per l’analisi è stato adottato
il test statistico sulle differenze tra due proporzioni di un determinato
carattere riscontrato in due campioni indipendenti, siano sistematiche
oppure casuali. Per quanto riguarda i dati il test ha dato questi risultati,
per un livello di significatività pari ad alfa: 0,05. Nel confronto
MADVER.CND e MADRND.CND la differenza tra le proporzioni non è
risultata significativa (z=-1,3384) (si ricorda che il valore significativo
è + o – 1.67, ndr). Nel confronto tra PADVER.CND e PADRND.CND la
differenza tra le proporzioni è risultata significativa (z=-3.2127)
Questi risultati sono stati convalidati da un professore di statistica che tuttora insegna all’università di Napoli.
Come fa il CICAP ha mettere in dubbio il valore di questi risultati?
Maurizio
No, il breve articolo di Discepolo NON È UNA RICERCA SCIENTIFICA e NON DIMOSTRA NIENTE. È solo una presentazione di una presunta ricerca che non contiene i dati utilizzati, né il criterio di scelta né quale grado di omogeneità presentino. Manca, poi, la descrizione della metodologia seguita, delle analisi svolte e dei risultati ottenuti. Ma soprattutto da nessuna parte viene spiegato quale collegamento possa mai esserci tra quei (presunti) dati e le superstizioni astrologiche. Si tratta di una statistica che, secondo gli autori stessi, mostra una serie di coincidenze (che non vengono, nemmeno queste, descritte in dettaglio) nemmeno tanto improbabili. Il nulla, insomma.
Il presunto “controllo” da parte di due “professori universitari” si limita ad affermare che si tratta di una statistica. Non c’è alcun commento sul metodo di analisi dei dati e nemmeno sui risultati. Anzi, i due statistici chiariscono subito che non intendono in alcun modo avvalorare le teorie astrologiche, che nulla hanno a che fare col metodo scientifico.
I dati, poi, non sono stati raccolti direttamente, ma vengono da una raccolta compilata (non si sa con quale criterio) da un astrologo (tale era, infatti, Michel Gauquelin) il cui intento non era certo quello di screditare l’astrologia. Ma la cosa resta irrilevante. Di fatto in questo scritto non c’è nulla di definibile come “scientifico”, né viene presentata alcuna ipotesi nuova: si presumono delle semplici, banali, irrilevanti coincidenze, LA CUI ESISTENZA NON È NEMMENO STATA DIMOSTRATA, dato lo scarsissimo valore che ha un breve articolo privo dei presunti dati osservati.
Una correlazione non è un fenomeno. Io esco di casa la mattina presto e poi spunta il sole. Ma la correlazione costante tra la mia uscita di casa e lo spuntare del sole è una coincidenza tra due eventi che non sono legati da nessun rapporto ed a cui non servono altre spiegazioni oltre a quelle già conosciute. Scientificamente, una simile correlazione, non serve a nulla: semplicemente NON È UN FENOMENO. Le anomalie astronomiche che vengono osservate, invece, rappresentano di per sé una evidenza le cui cause sono sconosciute e per questo vanno indagate: questa è scienza.
Le affermazioni sulla straordinarietà dei risultati e sulla presunta “significatività statistica” valgono meno della carta su cui sono stampate: serve tutta la documentazione sul metodo utilizzato per l’analisi dei dati e sui motivi che giustificano le conclusioni. Per esempio, quale coincidenza è stata ritenuta significativa? Lo stesso segno del padre? Anche quello della madre? Altre posizioni planetarie? Quali? Quante? Sempre le stesse? Una a caso? Prendendo mille persone a caso, di sicuro sarebbe possibile trovare numerose coincidenze tra chiunque di essi: data l’enorme quantità di variabili in gioco, la cui variabilità è scarsa (es. 12 segni o 10 pianeti), è assai facile che almeno una di esse coincida con chiunque altro. Trovare coincidenze simili tra parenti non ha alcun significato statistico.
Comunque sia, lo stesso Ciro Discepolo in questo libro SMENTISCE qualsiasi valore scientifico della sua presunta ricerca e chiarisce che gli articoli scritti da accademici che sono raccolti nel volume non hanno alcun legame con l’astrologia.
Concludendo, NON C’È ALCUN RISULTATO presentato in questo scritto. Né scientifico, né semplicemente plausibile. Solo chiacchiere campate in aria di astrologi interessati a questa vecchia superstizione.
Virquam
Piero Angela