Gentile Sig. Roberto Minichini, buona sera.
Rispondo al commento che ha firmato sul blog di Ciro Discepolo in data odierna, 20 Aprile 2013.
Condivido la sua opinione e pure io detesto perdere tempo e cerco di evitarlo.
Le faccio un esempio: in un ristorante di buona qualità, qui in Messico, ma ho saputo che queste cose succedono anche nella bella Italia, a mia moglie hanno rubato il portafoglio dalla borsetta.
All´uscita del ristorante ce ne siamo accorti perché, cercando il biglietto del parcheggio si è accorta che il portafogli con credit card ecc.. ecc..non c´era più.
Il ristorante ci ha regalato una chiavetta dove si vedeva quando e come i ladri, 4, hanno fatto il colpo senza che noi ce ne accorgessimo. Per fortuna le telecamere lo hanno visto e registrato.
Abbiamo fatto tutte le telefonate alle varie banche in meno di un´ora da quando il fatto era accaduto.
Fare la denuncia, mi avrebbe fatto perdere tre o quattro giorni. Alla fine, tra l´andata e il ritorno da casa alla caserma che mi avevano assegnato perché questa era nel quartiere del ristorante, tra le lunghe ore di attesa per passare con il pubblico ministero, ho perso quasi 40 ore che tradotte in giorni sono stati 6 giorni. A volte erano 4 o 5 ore e altre volte erano anche 7 o 8 ore.
Deve sapere che in Messico, 7 delitti su dieci non sono denunciati perché la gente, oltre a perdere giorni, si sente maltrattata. La gente mi chiede: ma perché perdi tempo per fare la denuncia? Non andare a sprecare il tempo così, dedicati alle tue attività e dimenticati del fatto, comunque non guadagni nulla. Devo dire che la polizia si è comportata bene, a parte i tempi ovviamente.
La mia posizione era in bilico, vado a perdere tutto questo tempo o lascio passare le cose come se nulla fosse accaduto? Ho deciso che, per ragioni di correttezza, si doveva perdere tutto questo tempo e così ne ho perso anche di più.
Per finire le traduco una frase famosa del grande Politico Messicano, Benito Juarez, che è stata scritta in un manifesto appeso nella capitale, dopo l´esecuzione di Massimiliano D´Asburgo, Città del Messico, 15 Luglio 1867.
“Entre los individuos como entre las naciones, el respeto al derecho ajeno, es la paz”
Traduzione: “TRA GLI INDIVIDUI COME TRA LE NAZIONI, IL RISPETTO AI DIRITTI DEGLI ALTRI, È LA PACE.
O detto in altri termini, “chi la fa....l´aspetti”
Vorrei che mi spiegasse per quale motivo dovrei tacere quando uno “sconosciuto” mi offende in pubblico.
Forse le leggi Italiane non considerano più un´offesa come un delitto, ma, tutti abbiamo il diritto di replica e, se questo diritto venisse a mancare....poveri noi.
E poi, signor Minichini, dove lasciamo il vecchio proverbio che dice: “Chi tace acconsente?”.
Io seguo la scuola di Ciro Discepolo, non mi considero un “pollo” e non accetto che una signora vada in giro affermando che chi non sta con lei è un.....
Se legge sul “dizionario della Lingua Italiana“ Giacomo Devoti – Gian Carlo Oli, Edizione 2000 – 2001, che è quello che ho in casa, alla voce “Pollo” troverà varie definizioni tra le quali: Conoscere bene i propri polli, Saper bene con chi si ha a che fare (con una sfumatura di furbesco compiacimento). ; Persona che dà prova di un´ingenuità sconcertante e ridicola: che p. ;
Lei sa che queste definizioni sono per tutte le orecchie e sa anche cosa intendiamo quando diciamo di una persona che è un pollo.
Le prometto che non tornerò più sull´argomento, credo aver detto quanto basta per far capire che le persone devono essere RISPETTATE, senza distinzioni di colore, di religione, di preferenze sessuali o... di differenze di correnti Astrologiche. (Credo che anche in Italia fare una cosa come quella che ha fatto la signora può essere considerata “discriminazione”).
A questo punto, tornando alla sua frase iniziale “Ognuno creda quello che gli pare e lasci in pace il prossimo che la pensa in maniera diversa”.
Le domando, perché devo tacere e tollerare chi non mi rispetta?
Non è forse un modo per incitare chi ti ha mancato al rispetto a ripetere le sue “prodezze”?
Stiamo parlando delle opinioni, del diritto e dell´obbligo che abbiamo tutti di dire la nostra, includendo la sua opinione.
L´altra parte del suo scritto dice:
” Viviamo proprio in un brutto mondo , c'è troppo astio , troppa aggressività , troppa competizione e voglia di primeggiare , troppa invidia e litigiosità . Il mondo è pieno di cose ed opinioni assurde , non si ha di meglio da fare nella propria vita che perdere il tempo a confutare l'uno l'altro e ad insultare l'uno l'altro?”
Non crede che le cose stanno così proprio perché la gente si astiene dal dire la sua e accetta ciò che gli altri propongono senza fare o dire nulla in proposito? Signori non conosco le vostre opinioni ma conosco le mie, e io non sono disposto ad accettare che una persona che non conosco nemmeno, mi insulti senza dire nulla.
Allora caro signore, quando qualcuno non la rispetta, cosa fa? Svicola?
Cosa fa quando il solito furbo passa davanti a tutti nella fila in banca, sta zitto?
Guardi che la pace non si ottiene così.
La saluto e mi scuso se l´ho fatta annoiare.
Eugenio Ricci Mazza, Mexico City
Egregio signor Eugenio Ricci Mazza mi spiace doverle dire che lei non ha capito nulla, chi offende ripetutamente chi non condivide le sue idee non è certo la dottoressa Grazia Bordoni, ma il signor Ciro Discepolo.
E' il signor Discepolo che è solito dileggiare e calunniare chi non condivide le sue idee astrologiche.
Nel blog odierno di Ciro Discepolo dove compare questo suo scritto, viene anche riportato questo testo:
Continua il nostro quiz a premi. Sotto vi trascrivo tre numeri: provate a indovinare a cosa corrispondono e vinca il più bravo.
347 xxxx483
345 xxxx604
06 xxxx533
Due di questi numeri sono i miei numeri di telefono, che Discepolo pubblica da tempo sul suo blog, senza la mia autorizzazione, violando il mio diritto alla privacy.
Ma questo è nulla, perché il signor Discepolo fa molto di peggio, da oltre due anni ha pubblicato su internet una pagina in cui mi calunnia con delle accuse infamanti e assurde, ed è persino arrivato ad insinuare che sarei uno stupratore, e sta conducendo una campagna di odio nei miei confronti, sperando forse che qualcuno dei suoi seguaci più squilibrati mi diano una "lezione" o che mi facciano fuori.
Lei si risente del fatto che qualcuno abbia definito i seguaci di Discepolo dei Disce-polli?
Io mi risento del fatto di essere stato definito un topo di fogna, un mentecatto senza cervello, un delinquente e uno stupratore, ed è per questo che ho sporto due denunce alla Procura della Repubblica di Roma e che mi appresto a sporgerne un'altra.
Vuol sapere il motivo di tanto odio nei miei confronti?
Sul libro di Discepolo da lei recensito su Amazon.com si legge:
Ciro Discepolo was born in Naples in 1948, where he works as a journalist and writer. He worked for twenty years with the most popular daily of his town, Il Mattino . He worked for five years at the CNR (National Research Council). He has been dealing with astrology since 1970. He has published over 50 books, most of them bestsellers in Italy as well as abroad. In 1990 he founded the quarterly Ricerca '90 , which has been publishing since then. He has been doing statistical researches from the very beginning of his interest in astrology. At the beginning of the 90s, he obtained very brilliant results with researches on astral heredity on a sample of over 75,000 subjects. He has held seminars, courses and lectures in different universities in Italy and abroad, and in several culture clubs. He is deeply interested in informatics. Astrologically speaking, he followed the school of André Barbault. He founded the school of Active Astrology.
Io ho dimostrato che i brillanti risultati statistici sull'ereditarietà astrale ottenuti da Discepolo su un campione di oltre 75.000 soggetti agli inizi degli anni 90, non sono in realtà mai esistiti.
Non è vero che i professori dell'Università di Napoli abbiano certificato questi risultati statistici, cosi' come Discepolo dava ad intendere ai suoi seguaci.
I professori di statistica dell'Università di Napoli avevano controllato solo una parte minoritaria di queste statistiche riguardante 8219 soggetti, ed avevano trovato che Discepolo aveva commesso un errore.
Tanto è vero che a pagina 37 del libro on line "Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele" si legge:
Allora il prof. D’Ambra ed il dott. Mola ci hanno chiesto di generare
– nuovamente – come nella scorsa ricerca – cento coppie false.
Solo che nella ricerca precedente che aveva portato ad un risultato significativo per le coppie figli/padri, Discepolo non aveva generato 100 serie di coppie false, ma solo una.
Le 100 serie di coppie false le aveva generate solo in un momento successivo.
Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico...
E quindi il brillante risultato statistico non è mai esistito, nemmeno relativamente alla ricerca sui primi 8219 soggetti.
Tutto ciò non ha però impedito a Discepolo di millantare un risultato statistico certificato dai professori di statistica dell'Università di Napoli, che non c'era mai stato.
Come definire i seguaci di Discepolo che hanno ingenuamente creduto all'esistenza di questa certificazione scientifica dei risultati statistici di Discepolo, senza che di questa vi fosse alcuna prova, fidandosi ciecamente delle parole di Discepolo?
Discepolo ha mentito spudoratamente per oltre 20 anni, ai suoi lettori e anche ad André Barbault, facendo credere a tutti che i suoi risultati statistici avessero ricevuto l'avallo della scienza.
Ma erano tutte balle!