Il valore dello Zeta calcolato per le coppie formate da figli che hanno come segno ascendente il segno solare dei padri è 2.64, ma che significa questo numero?
Per saperlo abbiamo bisogno della tabella che segue:
Da questa tabella ricaviamo che ad un valore di Zeta uguale a 2.64 corrisponde un P-value(one tailed) uguale a 0.004.
In altre parole, la probabilità che l'eccesso riscontrato per le coppie di figli e di padri considerati fosse dovuto ad un caso era uguale a 4 su mille, ovvero a 1 probabilità su 250.
Se questo valore dello Zeta fosse stato ben calcolato, si sarebbe trattato quindi di un risultato interessante, perché essendo il P-value piuttosto basso, questo ci avrebbe indotti a credere che non si trattasse di un risultato casuale, e quindi a ritenere che ci fosse qualcosa (una legge astrologica?), che facesse si, che i figli nascono più spesso della media con l'ascendente uguale al segno solare del padre.
Solo che questo valore dello Zeta era stato calcolato in modo errato, perché si basava sul confronto tra il numero delle coppie di questo tipo trovate nel file paris12, e un numero generato mischiando le famiglie una unica volta, mentre Discepolo avrebbe dovuto mischiare le famiglie almeno un centinaio di volte e fare la media dei risultati ottenuti per ottenere il valore atteso per questo tipo di coppie.
Ma come faccio a dire che Discepolo ha commesso questo errore?
Discepolo scrive di me, che farei finta di fare dei calcoli di statistica e che di statistiche non ci capisco nulla.
Quindi potrebbe aver ragione lui e quel valore dello Zeta potrebbe essere stato ben calcolato?
No, non è questo il caso, perché è lo stesso Discepolo che nel libro on line: "Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele", spiega che inizialmente aveva calcolato il valore atteso randomizzando le famiglie una unica volta, e che solo in un secondo tempo ha pensato di ripetere queste randomizzazioni per 100 volte.
Da queste righe si evince che Discepolo aveva calcolato il valore atteso prendendo il primo risultato ottenuto mischiando le famiglie un'unica volta, e questo non andava fatto, perché come ho spiegato nel mio post precedente, mischiando le famiglie si ottiene quasi sempre un risultato diverso, e quindi non adatto ad essere usato come termine di paragone.
Però oltre a questa ammissione dell'errore iniziale, Discepolo ci fornisce un risultato perché scrive:
"Ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa" e poi leggete nel punto in cui scrive: "Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore.".
Discepolo non se rende conto, ma ha calcolato la vera significatività statistica per questo tipo di coppie.
Se nel 90% dei casi il valore calcolato mischiando le famiglie risultava essere inferiore al numero di coppie trovate nel file originale, questo significa che nel 10% dei casi il numero ottenuto casualmente era uguale o superiore al numero delle coppie reali.
Per cui la significatività statistica per queste coppie è pari a P(one-tailed)=0.10 e non a P(one-tailed)=0.004 come aveva inizialmente trovato.
Infatti il P-value è proprio questo che ci dice, perché ci dice quante sono le probabilità di trovare casualmente un valore uguale o maggiore a quello effettivamente trovato.
Quindi il valore del P-value calcolato dallo stesso Discepolo per queste coppie è pari a 0.10, ossia c'è una probabilità su 10 di ottenere questo stesso valore o uno superiore per puro caso.
Un valore così alto del P-value è ritenuto non significativo, per cui è lo stesso Discepolo che smentisce se stesso, sebbene lui non se ne renda conto.
Quindi è perfettamente inutile che lui insista nel dire che le tabelle delle Zeta sono state calcolate dai professori di statistica e che riportano le loro impronte digitali.
Lo Zeta corrispondente ad un P-value uguale a 0.10 si può leggere nella tabella di conversione che ho riportato.
Zeta= 1.28 (secondo i calcoli di Discepolo) NON SIGNIFICATIVO