giovedì 4 ottobre 2018

A pagina 35 ...



A pagina 35 del libro on line: Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele si legge il testo che segue:

Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca

Come già spiegammo nel precedente lavoro, per valutare se il risultato ottenuto sulla variabile cercata (cioè trovare che l’Ascendente del figlio fosse uguale al segno solare del genitore) fosse o no significativo da un punto di vista statistico, formammo delle famiglie false; cioè accoppiammo
a genitori veri figli di altri genitori, servendoci della funzione “random” del computer ovvero facendo scegliere a caso al computer stesso. Come si sa i risultati furono estremamente brillanti ed i Professori del Dipartimento di Statistica non ci chiesero altre prove su quel campione.

Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico, ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa. 

Chiedemmo spiegazioni al dottor Mola e al professore D’Ambra e ci fu fatto l’esempio classico del recipiente di paglia che conteneva 100 numeri. Le cose erano andate così: noi avevamo estratto un numero in mezzo a cento, dichiarando, prima di fare la scelta, quale numero avremmo estratto ed effettivamente prelevammo, bendati, il numero che volevamo prelevare. Ma non basta: udite ancora! Per la seconda volta fummo bendati e cercammo tra i cento numeri, tutti diversi, uno tra cinque dichiarati precedentemente. Anche in questo caso facemmo centro. Insomma, fu un po’ come dire che comprando un biglietto della lotteria avevamo preso uno dei premi.

Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. E dobbiamo dire, a questo proposito, che questo procedimento ci sconforta un poco. Infatti, facendo una ricerca statistica di questo tipo, si viene avvertiti che sarà quasi impossibile ottenere un risultato positivo, ma se poi lo ottieni, vieni a scoprire che lo stesso non vale niente.




Vorrei sapere dal dottore in tecniche psicologiche Giuseppe Galeota il significato di questo testo.

2 commenti:

Sansone Carrasco ha detto...

Lo dice lo stesso Discepolo che tutto il lavoro fatto non vale nulla, perchè Galeota invece difende queste statistiche?

Sansone Carrasco ha detto...

Ho appena letto l'ultimo post del Galeota e deduco una cosa, essenziale, ossia che il nostro eroe non è convincente con le sue teorie, nonostante per anni si sia vantato di essere una persona imbattibile dal punto di vista dei ragionamenti e della logica, vantandosi di questa virtù e forse, finalmente, lo ha capito.

In realtà è bastato che apparisse Astromauh, per dirgli che Discepolo stesso ha ammesso, nel suo scritto, l'errore di valutazione delle statistiche che fece, le quali sono una nullità, per sua stessa ammissione.

Ma Galeota è stato testardo, ha difeso a spada tratta le statistiche, ci ha fatto un libro, ha litigato con decine di persone in rete, ma ricavandone cosa?

Lui per anni ha cercato di smontare le idee altrui, glorificando Ciro Discepolo e irridendo tutti gli altri professionisti. Questo comportamento gli ha portato un sacco di nemici, si è notato solo come un personaggio saccente, provocatorio, sempre pronto a ribattere per distruggere il lavoro altrui.

Chi non ha scritto libri non è un astrologo, chi non ha una laurea non è un astrologo, chi questo e chi quello e, alla fine, si è trovato un pugno di sabbia in mano.

Sembra che abbia capito la lezione, dopo tanti anni di scontri, usare la scuola di Discepolo per ergersi a super astrologo non lo ha portato a nulla di buono, resta incredibile però che ancora possa puntare su quelle statistiche errate.

Ma lo ha capito che il primo a ritenerle sbagliate fu Discepolo, il quale lo ha ammesso nello stesso scritto che compose? Ma Galeota ha letto il documento? E come è possibile che, pur leggendolo, lo abbia difeso lo stesso?


Fossi in lui ti chiederei scusa, ma ormai è arroccato, penso che si stia isolando ulteriormente, tutto questo non è un buon segno, in pratica non vuole più confronti con nessuno, perchè non riesce a trattenersi dal litigio, non ce la fa proprio ad evitare lo scontro.