Mi viene in mente il mio produttivissimo incontro epistolare con lo scienziato Dan Winter che mi ha permesso di scoprire che esiste una relazione tra inclinazione dei fotoni, colore e distanze angolari tra pianeti, quelle contemplate dall'astrologia. Giuseppe Galeota Al Rami
Chi è Dan Winter, il referente scientifico di Al Rami. potete leggerlo direttamente sul "suo" sito: danwinter.com.
Mr. Winter actually bragged -- when he was first confronted about his lying -- that he knew that what he was presenting (particularly with regard to the golden mean and the golden spiral) was untrue, but that his audiences -- in his words -- were "too stupid to know the difference." danwinter.com
Dan Winter non è un ingegnere laureato presso l'università di Ditroit come falsamente afferma nei suoi video, ma è l'autore di un plagio ed un impostore come da lui stesso dichiarato sotto giuramento in un aula di giustizia dello stato di New York.
Poi sono giunte le statistiche Svizzere sulla mortalità compiute su milioni di casi analizzati in oltre 40 anni di tempo. Straordinari i risultati: esiste un picco di mortalità significativissimo, nel giorno del compleanno, o giù di lì, come in effetti si sostiene in astrologia, che fatti importanti della propria vita accadono "generalmente" attorno al proprio compleanno o quello dei propri cari. Giuseppe Galeota Al Rami
Non è vero che le statistiche svizzere confermano le teorie di Discepolo.
Se qualcuno volesse leggere la relazione originale dei ricercatori svizzeri in formato PDF, me la può chiedere scrivendomi al mio indirizzo di posta elettronica: astromauh@gmail.com
La invio a chiunque me la chieda, ed in particolare la vorrei inviare a Giuseppe Galeota, perché è evidente che lui non l'ha mai letta.
Sul blog di Al Rami si sta svolgendo una discussione interessante tra lui e uno scettico. Naturalmente su alcune cose sono d'accordo con Al Rami, ad esempio sulla questione della precessione che non è una argomentazione valida per confutare l'astrologia. C'è persino un fisico iscritto al CICAP che dice che la precessione è un argomento che fa molta presa sul pubblico, ma che non ha alcuna validità scientifica. Per cui di questo argomento non c'è nemmeno bisogno di parlarne.
Però Al Rami non risponde in modo esauriente alla critica di questo scettico che dice che l'astrologia non è una scienza perché le teorie astrologiche non sono falsificabili.
Lui controbatte dicendo che essendo l'astrologia una scienza umana come la psicologia o la politologia, non può essere comprovata con gli stessi standard che si applicano alle scienze dure come la matematica o la fisica.
Naturalmente in ciò che dice c'è un fondo di verità, per una serie di ragioni non è possibile verificare l'astrologia con gli stessi stringenti criteri con cui si possono verificare le leggi della fisica.
Però fino a che punto possono essere elastici i criteri per verificare l'astrologia?
Non si potrà verificare tutto, ma ci sono alcune cose verificate? Ci sono dei punti fermi in astrologia?
Le domande che mi avete fatto dimostrano che questi punti fermi non esistono, per qualcuno Plutone va interpretato nell'oroscopo e per qualcun altro no. Eppure si tratterebbe di una domanda fondamentale: Plutone esercita un influsso nell'oroscopo, oppure no?
Gli astrologi classici non includono Urano, Nettuno, e Plutone nell'oroscopo, e lo stesso fanno gli astrologi indiani. Mentre per gli astrologi occidentali vanno invece considerati.
Chi avrà ragione? E da cosa dipende questa diversità di vedute?
Perché il luogo in cui si nasce è statisticamente correlato al tipo di astrologia che si pratica? Questa è una cosa che succede con le religioni, chi nasce in India ha una alta probabilità di professare la religione induista, così come chi nasce in Spagna è molto probabilmente un cattolico. In questo l'astrologia assomiglia molto di più ad una religione piuttosto che a una scienza. Nella scienza non esistono disparità di vedute a secondo di dove sono nati gli scienziati. I cinesi per mandare delle sonde nello spazio, fanno gli stessi calcoli che fanno gli scienziati americani, essere giapponesi, italiani, russi non fa alcuna differenza.
A me piacerebbe che l'astrologia fosse considerata una scienza, ma bisogna essere obiettivi e l'astrologia allo stato attuale assolutamente non lo è.
Potenzialmente potrebbe esserlo, ma per esserlo dovrebbe applicare il metodo scientifico. Se gli astrologi non applicano il metodo scientifico non fanno scienza, se un giorno incominceranno a farlo, allora l'astrologia diventerà una scienza.
Io non sto dicendo che tutte le affermazioni astrologiche dovrebbero essere verificate, il problema è che allo stato attuale, nessuna affermazione astrologica è mai stata provata, o quasi. E' vero ci sono le statistiche di Gauquelin, però la significatività statistica di queste statistiche è un po' al limite, e c'è qualche dubbio sul fatto che Gauquelin avesse magari inconsciamente selezionato i dati. Io personalmente credo alle conclusioni di Gauquelin, perché coincidono con la mia esperienza. Sono infatti convinto che quando i pianeti sono in prossimità degli assi abbiano una maggiore influenza. Per cui mi baso nel mio giudizio, sulla mia esperienza personale.
Però l'esperienza personale non è un criterio scientifico. Gli astrologi sono convinti che lo sia, ma in realtà non lo è affatto. E' inutile ripetere: io ho verificato quella tal cosa per centinaia e migliaia di volte. Per la scienza questo non è sufficiente, perché la scienza non si basa sulle testimonianze.
Io qualche esame universitario di psicologia l'ho dato, e credo di aver appreso una cosa fondamentale: Le nostre percezioni e i nostri giudizi sono soggetti a degli inganni. Questa è la cosa che ho appreso dai miei studi e di cui sono assolutamente convinto.
Ecco perché l'esperienza personale conta poco, ecco perché non si può pretendere di fare scienza se ci si basa sulla sola esperienza personale.
Io non nego mica agli astrologi la possibilità di basarsi sulla loro esperienza, chi lo fa continui pure a farlo, però se lo si fa, non si deve avere la pretesa di fare scienza.
Lo fatto anch'io per moltissimi anni, e continuo a farlo, e ritengo che questo sia l'unico modo di studiare l'astrologia, però questa non è scienza, perché io non posso pretendere che gli altri si fidino della mia esperienza personale.
Se voglio che gli altri accettino le cose che affermo, credo che sia necessario fornire le prove delle mie affermazioni.
Al Rami paragona l'astrologia alla psicoanalisi, nel tentativo di dimostrare che l'astrologia è una scienza, dimenticando però, che anche la psicoanalisi non è una scienza.
Secondo me la psicoanalisi oltre a non essere una scienza non è nemmeno vera. La psicoanalisi è una teoria che sostiene che facendo emergere alla coscienza dei traumi subiti nell'infanzia, le persone siano in grado di risolvere i propri conflitti interiori e quindi di vivere meglio. Però, che io sappia, non esistono studi scientifici che dimostrano che ciò avvenga, mentre per altre terapie psicologiche esistono degli studi che ne dimostrano l'efficacia.
Allora mi domando se la psicoanalisi non è una scienza, e non produce risultati verificabili, che cos'è?
Certo la psicoanalisi alcune cose apprezzabili le dice, l'inconscio anche se non esiste dal punto di vista della fisica, sicuramente esiste nel senso che è vero che i nostri comportamenti non sono sempre razionali.
Però una terapia che non guarisce più pazienti di quanti ne guariscono senza la terapia, non è una terapia. Forse è un interessante gioco intellettuale, ma non è scienza.
Il gioco del 15 è un puzzle con dei blocchetti numerati, da 1 a 15, che scorrono in una scacchiera 4x4 grazie ad una posizione vuota (la sedicesima). Partendo da una configurazione casuale, si devono rimettere in ordine i blocchetti dall'uno al quindici, attraverso una serie di mosse intermedie; i movimenti dei tasselli possono effettuarsi sia orizzontalmente sia verticalmente.Il gioco fu inventato dall'americano Sam Loyd, intorno al 1870.
In verità è Maurizio Tonino Astromauh la mente fragile poiché non riesce ad accettare la diversità di idee e di opinioni, così come mostrato da tutti i link che seguiranno alla fine di questo lungo post. Quale persona al mondo ripeterebbe sempre le stesse domande per anni? Lui replica che non è vero che non rispetta le opinioni altrui perché "la statistica non è un opinione". Però ogni risultato va interpretato, sopratutto se parliamo di scienze umane; e considerando che la realtà è complessa e non può essere ridotta solo a leggi di causa ed effetto, rimane sempre qualche incognita. Anche i più grandi esperti di statistica possono commettere errori casuali o sistematici; e non vedo per quale ragione io dovrei prendere per buoni i calcoli di questo esaltato, che ribadisco, non è nessuno sia nel mondo della scienza e sia nel mondo dell'astrologia. Giuseppe Galeota
Giuseppe Galeota come al solito cerca di rigirare la frittata. Certo, è come dice lui, anche i più grandi esperti di statistica possono prendere degli abbagli, per cui è sempre necessario prendere le conclusioni di una ricerca statistica con la dovuta prudenza.
Ma non è vero che io voglio che lui accetti i risultati della mia statistica sulla ereditarietà astrale, ma più semplicemente che ammetta di essere stato ingannato da Ciro Discepolo sulla presunta certificazione della sua statistica da parte dei professori dell'Istituto di Statistica dell'Università di Napoli.
Per rendersi conto di questo inganno non occorre mica essere esperti di statistica. Ciro Discepolo gli ha detto in diverse occasioni che i professori universitari avevano controllato le sue statistiche sulla ereditarietà astrale nella loro interezza, però è lo stesso Discepolo che in una email indirizzata al professore di statistica smentisce se stesso, perché afferma chiaramente che la collaborazione con i professori di statistica ha riguardato solo uno spezzone minoritario della statistica.
Mica bisogna essere andati all'università per capire l'inganno di Discepolo.
Perché Giuseppe Galeota non ammette di essere stato ingannato?
A Giuseppe Galeota piace linkare sul suo blog la pagina del blog per i depressi in cui vengo descritto come un delinquente, ma forse ha dimenticato che questa pagina inizialmente era diversa perché riportava il nome e il cognome dei professori di statistica che sono stati in seguito cancellati.
Discepolo ha cancellato i nomi dei professori di statistica, dopo che il professor Luigi D'Ambra gli ha chiesto espressamente di farlo, perché non voleva che si intendesse che lui avesse certificato questa statistica.
Quindi non siamo nel campo delle ipotesi o delle opinioni, siamo nel campo delle certezze.
Eppure Giuseppe Galeota rifiuta ostinatamente di ammetterlo.
Come cavolo fa?
E perché lo fa?
Lo fa perché è stato plagiato dal maestro fino al punto di non riuscire a vedere i suoi inganni?
Oppure lo fa per bieco opportunismo, perché ha puntato molto sul tipo di astrologia del suo maestro, che cita praticamente ogni giorno?
Nella sua vignetta Giuseppe Galeota mi prende in giro per la mia statistica autocertificata, perché all'epoca credeva che le statistiche di Discepolo fossero state certificate dai professori universitari.
Ma da allora, qualcosa è cambiato, perché adesso tutti sanno che anche le statistiche di Discepolo erano autocertificate anche se Discepolo truffaldinamente le voleva far passare per statistiche certificate dall'Università di Napoli.
Perché Giuseppe Galeota non riesce ad accettare la realtà?
Che credibilità può avere un astrologo che si serve di questi trucchetti?
Perché invece di insultarmi il Galeota non fa un po' di autocritica?
Un giorno Tommy, il figlio del fattore, rubò il porcellino dello zio Henry.
Quando, nello stesso momento, i due iniziarono a correre, il ragazzo si trovava 250 m a Sud dell'animale: il maialino scappo' verso Est mentre la corsa di Tommy puntava sempre, in ogni istante, in direzione del maialino.
Assumendo che corressero a velocità costante e che la velocità del ragazzo fosse pari ai 4/3 di quella dell'animale, quanto spazio percorse il porcellino prima di essere catturato? Aspesi