Astrologo Giuseppe Al Rami Galeota l'astrologia in generale non è una scienza e perciò non possiamo pretendere un tipo di funzionamento scientifico. La lettura delle rsm è molto complessa e perciò alle volte le aspettative possono essere deluse quando non si conoscono certi fondamenti. In un libro di C.D c'è un capitolo apposta per spiegare questo fenomeno. Quindi non bisogna interrogarsi se funzionano o no; ma come funzionano e cosa aspettarsi. Lei evidentemente si aspetta troppo se appunto cita la questione della morte. Se vorrà riprendere i testi in mano per rivedere le regole che adesso fraintende, può soltanto giovarle, sempre se lo ritiene utile. Però se me lo concede vorrei anticiparle alcuni concetti chiave sperando di farle cosa gradita: 1) le rsm sono subordinate al tn e perciò non succede nulla che non sia già descritto dal tn. 2) le rsm servono a modulare le indicazioni del tn 3) ogni item si esprime attraverso un ventaglio di possibilità che non sono sempre quelle che ci aspetteremmo. In ultimo, vorrei darle un consiglio, sempre se non risulto troppo invadente. Il problema di chi studia le rsm da autodidatta è che si fa la propria idea da solo. Ciò comporta il fatto di distorcere, involontariamente, alcune nozioni. Questo fatto lo notai 20 anni fa e lo riconfermo ancora oggi. Per uno studio più efficace è sempre meglio un confronto con chi ha elaborato il metodo o con i suoi studenti. In questo modo si evitano non solo distorsioni ma pure pregiudizi. Un grande abbraccio.
Ha una risposta per tutto, mi sembra una specie di catechismo.
Non bisogna interrogarsi se funzionano (le RSM) o no, ma come funzionano e cosa aspettarsi.
Io vorrei invece interrogarmi sul se funzionano, perché non ho mai visto una dimostrazione che lo facciano.
Al Rami sconsiglia gli studi da autodidatta ma suggerisce che bisogna seguire il pensiero del maestro.
Ma la storia delle statistiche di Discepolo dimostra che non si può ritenere un maestro.
La storia delle statistiche di Discepolo dimostra che è incapace di analizzare i fatti e che li distorce in modo da aderire al suo mondo. I risultati della statistica smentiscono quello che credeva di aver trovato, ma lui dopo aver abbozzato un fallimento, dopo un certo tempo rinnega se stesso e ritorna a dire che la statistica è stata un successo.
Ma come è possibile? Aveva verificato lui stesso che mischiando le famiglie 100 volte, solo in due casi otteneva un numero di coppie padri/figli così basso da far apparire alto il numero delle coppie realmente presenti nel database. Nei restanti 98 casi questo non avveniva.
Perché Discepolo decide di scegliere proprio quei 2 casi che gli davano ragione?
Non fornisce alcun tipo di giustificazione, gli piace quel risultato perché lo gratifica, per le belle emozioni che gli hanno fatto vivere, e per accreditarsi come astrologo statistico al terzo posto dopo i Gauquelin e Didier Castille.
Queste cose hanno maggiore importanza del fatto che la statistica non ha trovato nulla, e a furia di chiacchiere Discepolo ha convinto alcuni del contrario, come ad esempio quell'ingenuotto del nostro amico Giuseppe.
Che gli chiedeva: "Maestro dove posso trovare informazioni sulle tue statistiche?"
Il maestro gli rispose: "Le statistiche non ci sono, ma devi credere" e lui ha creduto.