lunedì 13 luglio 2009
Il bollino blu
Non è vero che i professori di statistica dell'univeristà di Napoli hanno apposto un bollino blu alle statistiche di Ciro Discepolo.
Basta leggere ciò che scrive Ciro Discepolo per capirlo:
Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca Come già spiegammo nel precedente lavoro, per valutare se il risultato ottenuto sulla variabile cercata (cioè trovare che l’Ascendente del figlio fosse uguale al segno solare del genitore) fosse o no significativo da un punto di vista statistico, formammo delle famiglie false; cioè accoppiammo a genitori veri figli di altri genitori, servendoci della funzione “random” del computer ovvero facendo scegliere a caso al computer stesso.
Come si sa i risultati furono estremamente brillanti ed i Professori del Dipartimento di Statistica non ci chiesero altre prove su quel campione. Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico, ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa.
Chiedemmo spiegazioni al dottor Mola e al professore D’Ambra e ci fu fatto l’esempio classico del recipiente di paglia che conteneva 100 numeri. Le cose erano andate così: noi avevamo estratto un numero in mezzo a cento, dichiarando, prima di fare la scelta, quale numero avremmo estratto ed effettivamente prelevammo, bendati, il numero che volevamo prelevare. Ma non basta: udite ancora! Per la seconda volta fummo bendati e cercammo tra i cento numeri, tutti diversi, uno tra cinque dichiarati precedentemente. Anche in questo caso facemmo centro. Insomma, fu un po’ come dire che comprando un biglietto della lotteria avevamo preso uno dei premi. Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. E dobbiamo dire, a questo proposito, che questo procedimento ci sconforta un poco. Infatti, facendo una ricerca statistica di questo tipo, si viene avvertiti che sarà quasi impossibile ottenere un risultato positivo, ma se poi lo ottieni, vieni a scoprire che lo stesso non vale niente.
Noi su questo punto vorremmo aprire un grande dibattito tra i lettori di Ricerca ’90 e soprattutto vorremmo riferirci a quanto scritto da Jung sulle statistiche, nel famoso saggio sulla sincronicità.
Da queste frasi si capisce bene l'errore di Ciro Discepolo, lui avrebbe dovuto confrontare i risultati trovati con quelli previsti, invece di ricorrere a delle coppie fittizie.
Ricorrendo alle coppie fittizie, su 100 volte ha ottenuto dei risultati statistici significativi solo due o tre volte, e quindi dei risultati non significativi in 97-98 casi su 100.
Perchè allora insiste a voler utilizzare come termine di paragone proprio quei due o tre risultati random che danno dei risultati significativi?
La presenza di questi 97-98 casi negativi sono la dimostrazione che la supposta significatività dei risultati non esiste.
E' lo stesso Ciro Discepolo che smentisce Ciro Discepolo.
I professori di statistica in questo paragrafo gli hanno detto che è stato FORTUNATO nello scegliere come termine di paragone proprio quelle coppie fittizie che danno risultati significativi, è Ciro Discepolo che stravolge il senso delle loro affermazioni.
Inoltre i professori di statistica hanno ragione nel dire che il fatto che:
il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore.
Infatti abbiamo visto che in questa prima indagine basata su circa 8000 date di nascita,
le coppie figli/padri con lo stesso ascendente/segno erano risultate essere leggermente superiore al previsto.
Erano previste 223 coppie e ne sono state trovate 234 ossia 11 in più.
Supponendo che Ciro Discepolo non abbia commesso ulteriori errori, cosa che non è per nulla scontata, i suoi risultati random dovrebbero infatti oscillare intorno al valore previsto 223, ed è quindi naturale che nella maggior parte dei casi questi valori random risultino inferiori al valore trovato 234.
Quello che gli sfugge completamente, è il fatto che la sua statistica non è basata sui risultati realmente trovati, ma su dei risultati random che variano di volta in volta, e che quindi non sono adatti a servire come termine di confronto.
Ciro Discepolo sembra proprio che non capisca il fatto che lanciando una monetina per 100 volte, raramente otterrà 50 teste, ma otterrà dei valori che vanno da 40 a 60.
Praticamente è come se lui avesse trovato 60 teste ed invece di confrontare questo numero con 50 che sarebbe il valore atteso, lo confrontasse con 40, in modo da poter dire che si trova di fronte ad un risultato significativo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento