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Vorrei riportare il pensiero di André Barbault in merito alle rivoluzioni
solari, limitandomi ai suoi soli scritti, e tralasciando quindi le nostre
comunicazioni verbali (peraltro del tutto coerenti a ciò che si può leggere
sulla carta stampata).
Nel "Trattato Pratico di Astrologia" (1961, edizione originale francese), il
Maestro tratta l'argomento nell'ambito del capitolo "Diagnosi del tempo
degli eventi" (da pag. 278 a pag. 309 dell'edizione italiana Astrolabio). Lo
considera uno degli strumenti previsionali utilizzabili accanto alle
direzioni primarie, direzioni secondarie e transiti. Alle rivoluzioni solari
l'Autore dedica le ultime 3 pagine di capitolo di complessive 32 pagine,
contro le 22 pagine riservate alla trattazione dei transiti (e alle
rimanenti 7 pagine dedicate alle direzioni).
Nel successivo libro "L'astrologia e la previsione dell'avvenire" (1982,
edizione originale francese) André Barbault abbandona del tutto direzioni e
rivoluzioni solari. Scrive infatti: «In questo modo il transito cessa di
essere l'ausiliario incaricato solo di dare il tocco finale all'esecuzione
dell'opera direzionale, goccia che fa traboccare il vaso che altri avevano
riempito. Oggi esso si presenta come sistema completo, perfettamente
autosufficiente nella scala degli effetti che gli sono peculiari. ...
Quest'indipendenza definitivamente acquisita fa diventare il transito un
sistema perfettamente autonomo, che di per se stesso e da solo, è in grado
di rendere conto del futuro dell'uomo in tutta la sua evoluzione.» (pag. 47,
48 dell'edizione italiana Armenia).
Nel corso di un'intervista rilasciata il 30 ottobre 2007, il Maestro
francese, riferendosi alle rivoluzioni solari, conferma la propria posizione
e afferma testualmente: «Je vous avoue que je prends des distances avec
cette pratique.» (Vi confesso che prendo le distanze da tale pratica).
Chi mi legge trarrà da solo le proprie conclusioni.
In qualità di allievo di André Barbault, sono perfettamente allineato con
l'insegnamento del Maestro; non in ossequio all' ipse dixit (eppure tanto
autorevole!), sebbene in ossequio ai miei studi e alla pluridecennale
pratica che li accompagna.
Enzo