giovedì 12 aprile 2012

Lui se ne frega!

Taci!



Forse ti starai chiedendo a cosa potrebbe servirti lo studio della Statistica e ti rispondo subito. Nessuno di noi, credo, studia medicina per hobby, ma tutti noi studiamo un po’ di medicina per essere in grado di comprendere cosa ci dice il medico quando ci visita. Lo scopo è simile.
Prima di spiegartelo meglio, lasciami fare uno stacco ironico con la solita barzelletta sui carabinieri: due sono in un’auto. Quello che guida chiede all’altro: “Affacciati e controlla se la freccia funziona”. L’altro si sporge e risponde: “Adesso sì, adesso no, adesso sì, adesso no…”.
Ecco come posso spiegarti a cosa potrebbe servirti un’infarinatura di statistica. Con la Statistica si scoprono o si validano delle leggi già scoperte in altri ambiti del sapere. Se la Statistica ci dice che una certa funzione si verifica con un numero altamente significativo di corrispondenze, nettamente al di sopra della media teorica che lo dovrebbe vedere realizzarsi, chi non ha il cervello completamente piatto comprende che ciò non vuol dire che quella tale funzione si verificherà nel 100% dei casi, ma solo in un numero assai maggiore rispetto alla media attesa.
Ora, un astrologo che non conosca le maggiori statistiche effettuate al mondo e, soprattutto, non capisca cosa esse vogliano dire, potrebbe occuparsi tranquillamente di tarocchi o di oroscopia o di lavori a maglia, ma non di Astrologia.
Insomma, cara Ornella, ci sono i bravi cuochi, le brave creatrici di moda e le brave fisiche nucleari, ma quando qualcuno legge la Statistica come il carabiniere che si sporge dall’auto per vedere se funziona la freccia, bisognerebbe convincerlo a smettere e a occuparsi solo di pettegolezzi sulle famiglie reali. In questo modo non danneggerebbe l’Astrologia e astrologi grandissimi, come André Barbault, che credono fermamente non nell’uso massivo della statistica in astrologia, ma in alcune statistiche su cui non si può dire come dicevano i fascisti ignoranti con la bottiglia di olio di ricino in mano: “Me ne frego!”.

Dal Blog di Ciro Discepolo 11/04/2012

La mia statistica sulla ereditarietà astrale, che è liberamente consultabile sul web, smentisce qualsiasi correlazione tra l'ascendente dei figli ed il segno solare dei padri. In nessuno dei file raccolti da Michel Gauquelin si riscontra un eccesso significativo del numero di queste coppie, e complessivamente questo tipo di coppie risulta essere inferiore, sebbene di pochissimo, al valore atteso.

Come mai il signor Discepolo ignora i risultati della mia statistica, pur non avendo mai provato a confutarli?

Non penserà mica che la diffamazione che ha messo in atto nei miei confronti, sia un modo legittimo per confutare i risultati che ho trovato?

La sua pretesa certificazione da parte dei professori di statistica dell'Università di Napoli non è mai esistita. I brillanti risultati statistici che puntualmente menziona sulla copertina dei suoi libri non sono mai esistiti.

Adesso pretende di spiegare il significato delle statistiche con le barzellette sui carabinieri? La battuta è anche carina, però personalmente trovo più divertente quanto ha scritto nel suo libro: "Osservazioni politematiche sulle statistiche Discepolo/Miele" a pagina 35, c'è veramente da sbellicarsi dalle risate.

Discepolo, preso da uno scrupolo, decide di fare 100 nuovi test per verificare se il risultato ottenuto in precedenza viene confermato, su questi 100 test trova solo due risultati significativi, ma continua a credere che il risultato iniziale rimane valido.

Beh, questo è veramente divertente.

E' un po' come se il carabiniere della sua barzelletta avesse risposto per 98 volte "Adesso no" e per due volte "Adesso si".


Anche se non credo che i professori di statistica, che vengono indicati da Discepolo come i certificatori di una simile idiozia, si divertano molto.

Nessun commento: