sabato 25 giugno 2022

Statistica sui cantanti

 


Come si può notare, infatti, non è la Casa 2 – cosignificante del Toro – come ci saremmo aspettati, a farla da padrone, bensì la Casa I mostrando come, al di là delle qualità canore, il soggetto innanzitutto deve possedere una buona dose di sano egocentrismo. Al secondo posto troviamo la Casa 10, quella del successo e infine un’inaspettata Casa 8, che “fa” Scorpione. Il comune denominatore di queste 3 Case è Marte: domiciliato in Ariete e Scorpione, si esalta in Capricorno e quindi “tinge” di marzianità le Case del canto.

Interessante notare, invece, come la meno popolata sia la mercuriale Casa 3, quella della comunicazione, seguita dalla Casa 11che invece è solitamente considerata un’altra Casa attinente alla musica.




Mi sono imbattuto in questa "statistica" e ho voluto verificare con la mia pagina se i risultati ottenuti sono significativi. Ho quindi inserito i numeri dei cantanti con il Sole in ciascuna casa, e come valore atteso un dodicesimo del totale, cosa non del tutto corretta.

Per i segni primaverili ed estivi è più probabile che il Sole si trovi in una casa diurna dalla settima alla dodicesima, perché in primavera ed estate il Sole sta più a lungo sopra l'orizzonte.

Mentre per i segni autunnali e invernali è più probabile  che il Sole si trovi in una casa notturna dalla prima alla sesta perché in autunno ed inverno il Sole sta più a lungo sotto l'orizzonte.

Quindi la probabilità che il Sole si trovi in una casa diurna o notturna dovrebbe essere personalizzata per ogni specifico grado zodiacale in cui si trova il Sole. 

Ma l'autrice di questa statistica non ci dice di che segno siano i soggetti per cui ho dovuto adottare come valore atteso per ciascuna casa un dodicesimo del totale (17,4166666666667).

Il P-value della tabella è uguale a 0,21 che significa che nel 21% dei casi, ossia circa 1 volta su 5 otterremmo delle variazioni dal previsto come queste o superiori a queste per un semplice caso.

Quindi la distribuzione del Sole nelle case di questi soggetti sembra del tutto casuale. Ma questo non ha impedito all'autrice di questa statistica di attribuire un significato ai risultati ottenuti. La grande presenza del Sole nella prima casa di questi soggetti, significa che il sano egocentrismo indotto da questa posizione favorisce la professione del cantante.

L'ipotesi è suggestiva, e devo dire che mi piace, però si basa sul nulla. 

La tabella complessivamente non è significativa, e non è significativo nemmeno il surplus della casa prima, anche se sfiora una significatività del 5%.

Quindi, forse, i risultati ottenuti ci stanno suggerendo di fare una statistica con un numero maggiore di casi, ma di sicuro non dimostrano nulla, come invece stando a ciò che scrive, sembra ritenere l'autrice di questa statistica.

Dubito di poter convincere qualcuno, questo è un errore troppo comune, specialmente tra gli astrologi, che non si preoccupano di vagliare numericamente i risultati che ottengono, ma che saltano subito alle conclusioni. I cantanti con il Sole nella prima casa sono risultati più numerosi degli altri, e allora il Sole in prima casa favorisce il canto. Non gli passa nemmeno per la mente che il risultato ottenuto possa dipendere dal caso.  

Il fatto che la tabella e il risultato della prima casa non siano significativi, non è una stroncatura completa, in realtà potrebbe anche essere vero che il Sole in prima casa favorisca il canto, solo che non bisogna credere che questa statistica lo dimostri.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo!
Ti segnalo questo studio di Paolo Quagliarella sul tema. Sarebbe interessante un tuo punto di vista in merito.

Grazie

Manfredi P.

Astromauh ha detto...

Mi immagino che ti riferisci a questo studio.

Grazia Bordoni usa un metodo particolare per le sue casistiche. Se ci fai caso in corrispondenza di ogni pianeta/segno ci sono dei numeri con la virgola che quindi certamente non indicano il numero di cantanti che hanno quel pianeta in quel segno.

Non ricordo più bene il metodo da lei adottato, ma quei numeri dovrebbero indicare la posizione in classifica calcolata globalmente per tutti i pianeti. Per cui 10,00 in corrispondenza di Mercurio in Capricorno indica che questa è stata la configurazione più frequente di tutti.

Esponendo i risultati in questo modo, si crea una classifica delle configurazioni, da quelle più frequenti a quelle meno frequenti, ma non si possono quantificare i numeri in senso statistico.

Ossia sappiamo che Mercurio in Capricorno è stata la configurazione più frequente di tutte, ma non sappiamo se lo è stato in modo statisticamente significativo, e quindi non sappiamo se facendo una nuova statistica sui cantanti ci dovremmo aspettare di trovare nuovamente Mercurio in Capricorno come configurazione più frequente.

Grazia Bordoni dice di non fare delle statistiche ma di raccogliere delle casistiche, però poi i risultati che ottiene vengono trattati come se fossero i risultati di una statistica. Ossia al fatto che Mercurio in Capricorno sia risultato la configurazione più frequente viene attribuito il significato che Mercurio in Capricorno sia la configurazione dei cantanti.

Non è sufficiente stabilire una classifica dall'aspetto più frequente a quello meno frequente, perché anche se ipotizziamo che l'astrologia non funzioni per nulla, il caso farà si che ci siano delle configurazioni più frequenti e altre meno frequenti.
Da qui viene la necessità di vagliare i risultati ottenuti in senso statistico, i modo da poter capire se questi risultati sono casuali o riflettono veramente un influsso astrologico di qualche tipo.