domenica 13 novembre 2011
sabato 12 novembre 2011
Senza Parole
Negli ultimi tempi penso stia diventando psicotico perché lavora notte e giorno, 24 ore al giorno, alla ricerca di frasi da scrivere contro di me, cosa che tra l’altro mi fa piacere perché mi fa pubblicità. Ha perfino scritto che io venderei una cura contro il cancro a base di borotalco. Il suo “cavallo di battaglia” è un mio libro riguardante una parte di una mia ricerca statistica redatta in più anni e con il supporto di esperti diversi dove egli asserisce che alcuni di detti esperti, che trovarono due variabili con uno Z numericamente alto, non capiscono nulla di statistica e avrebbero commesso errori grossolani: nel suo delirio di onnipotenza, egli, che è una nullità assoluta in campo astrologico e statistico, crede di poter insegnare la statistica ai docenti universitari di tale materia… La ricerca ebbe un risultato altamente significativo (considerando le varie ripetizioni a cura di studiosi diversi di statistica che operarono indipendentemente tra loro, in anni e sedi diverse) e positivo dal punto di vista statistico. I particolari e l’intera storia di questa ricerca sono stati pubblicati in più libri e in numerosi articoli del trimestrale Ricerca ’90.
Versione del 12 novembre 2011
Negli ultimi tempi penso stia diventando psicotico perché lavora notte e giorno, 24 ore al giorno, alla ricerca di frasi da scrivere contro di me, cosa che tra l’altro mi fa piacere perché mi fa pubblicità. Ha perfino scritto che io venderei una cura contro il cancro a base di borotalco. Il suo “cavallo di battaglia” è una mia ricerca statistica dove egli asserisce che i professori universitari che la certificarono come statisticamente significativa non capiscono nulla di statistica e avrebbero commesso errori grossolani: nel suo delirio di onnipotenza, egli, che è una nullità assoluta in campo astrologico e statistico, crede di poter insegnare la statistica ai docenti universitari di tale materia… La ricerca ebbe un risultato altamente significativo e positivo dal punto di vista statistico e i professori che ripeterono tutti i calcoli furono anche coautori del libro che la descrive. A pagina 24 del libro si legge: “Lavoro Statistico (i calcoli e i risultati, non la critica cinematografica al film Umberto D, NdR) a cura del dr. Francesco Mola e del prof. Luigi D’Ambra del Dipartimento di Matematica e Statistica dell’Università di Napoli”.
Versione precedente
giovedì 10 novembre 2011
Ciarlatano
Come mai da due giorni a questa parte Ciro Discepolo non scrive più sul suo blog le frasi qui sotto?
For all. This is not an important piece of news but I ask you to read it anyhow because it will explain, to some, the background noise which has been disturbing Astrology for some years (Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla in quanto potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia. Appena avrò un po’ di tempo, creerò altri tre o quattro blog per altre persone su cui vi state ponendo delle domande):
http://tinyurl.com/4ve2ubk
Semplice: I professori di statistica lo hanno diffidato dal continuare ad indicarli come i certificatori della sua statistica.
Più deterremo delle correlazioni sicure, più si fortificherà il sapere
astrologico. Ciro aggiunge una nuova maglia alla già pesante catena. Può
ben sperare di vedere il proprio nome scritto in lettere d’oro nel memoriale
del pantheon d’Urania, poiché al suo nome è legata una correlazione di eredità astrale che tanto si addice ad un perfetto cancerino come lui, segno in
cui sono riuniti il suo Ascendente e il suo Sole.
The safest the correlations we hold, the strongest the astrological
knowledge will become. Ciro is adding a new link to the already jeavy
chain. He can surely hope to see his name engraved in gold within the Uranian pantheon, linked as he is to that correlation of astral heritage so perfectly suiting a cancer as he is, with his Ascendant and his Sun in that sign.
Plus nous détiendrons de corrélations sûres et plus se fortifira le savoir astrologique. Ciro ajoute un maillon nouveau à la chaine qui est de
taille. Il peut espérer voir son nom inscrit en lettres d’or au mémorial du
panthéo d’Uranie, au sien restant attaché une corrélation d’hérédité astrale
qui va si bien de soi au parfait concérien qu’il est.
André Barbault
Buh... Buh... è una cospirazione dei colleghi invidiosi, io sono il più grande astrologo del mondo...
Ciro Discepolo Astrologo o Ciarlatano?
I professori di statistica dell'Università di Napoli smentiscono le affermazioni di Ciro Discepolo, loro ignoravano che questo ciarlatano li indicava come i certificatori della sua inesistente statistica.
Ciro Discepolo è stato diffidato dai professori, e non potrà più scrivere delle cacchiate come queste:
Per Astromauh. Tu scrivi: "Caro Ciro, la tua ricerca sull'ereditarietà astrale, non è per nulla chiara, almeno cosi' come viene esposta qui.".
Ora, la tua affermazione è così apodittica che penso non ci sarebbe da aggiungere alcun commento. Ma poi tu aggiungi, un po’ a raffiche, altri post e, seppure, come saprai, da noi vengono a spendere in molti soprattutto per cose un po’ fuori del normale, cercherò di accontentare, nei limiti del possibile, anche te che forse ti sei svegliato un po’ nervoso e hai pensato di venire a spendere anche tu qui questo sabato mattina.
Allora la ricerca su 75.000 nascite non equivale al “numero di date di nascita disponibili in una statistica successiva”. Se un giorno avrai voglia di studiarti le ricerche in oggetto, o magari sarebbe sufficiente che tu le leggessi soltanto, scopriresti che i 75.572 soggetti studiati da me e da Luigi Miele in diversi anni di seguito, sono la somma di più ricerche, condotte allo scopo, come vuole la Scienza, di replicare più volte uno stesso studio statistico, utilizzando campioni di partenza differenti, ma sempre molto rigorosamente controllati dagli esperti della materia (i docenti universitari di statistica).
Questi lavori sono stati analizzati, ma forse sarebbe più giusto dire “scorticati vivi” (e a ragione), dal prof. Luigi D’Ambra, professore straordinario di statistica dell’Università Federico II di Napoli (questo era il suo titolo accademico nel 1990, oggi penso sia preside di facoltà o qualcosa del genere) e dal Prof. Francesco Mola, suo assistente all’epoca.
Essi analizzarono, per mesi:
- L’ipotesi di partenza
- Il campione utilizzato (composizione, metodo di raccolta e altro)
- La legittimità di avere creato un campione di riferimento in modo random
- L’effettiva funzione di randomizzazione che non fosse soltanto uno pseudo-random
- I calcoli effettuati
- Il risultato positivo raggiunto
- L’eccezionalità, il valore altissimo, di tale risultato ottenuto e la positività, in termini scientifici, di tale ricerca nel suo insieme
Dopo di ciò essi scrissero e firmarono, su carta intestata della Cattedra di Statistica da loro diretta, una relazione pubblicata in italiano, in inglese e in francese, prima sulla vivista Ricerca ’90 e dopo qualche anno nel libro scaricabile gratuitamente dal web che tu stesso indichi dove, appunto, essi dichiarano non esservi errori in alcuna parte della suddetta ricerca e che i risultati vanno considerati di altissimo valore da un punto di vista statistico.
In questi anni ci sono stati diversi attacchi a tali ricerche.
Un parte di questi attacchi sono venuti dal CICAP & C.
Una parte da astrologi contrariati dal fatto di non avere realizzato loro tale ricerca. Purtroppo per loro, nessuno è mai riuscito a trovare un solo bug in tali statistiche definite monumentali e storiche dal grande André Barbault.
Ora, se tu ritieni che i due professori in oggetto abbiano commesso delle ingenuità/leggerezze, abbiano preso degli abbagli, non conoscano bene le varie fasi che formano una ricerca o che siano poco preparati sull’argomento, scrivi pure loro, da collega a collega, e elenca loro gli errori che tu ritieni di avere intercettato in tale gruppo di ricerche.
Relativamente alla tua offerta di darmi una mancia in cambio del frutto del lavoro di raccolta di anni, lavoro che ci ha portato a realizzare il nostro campione di 75.572 soggetti, e non di 75.000 soggetti, beh, penso, in tutta evidenza, che tu sia soprattutto un burlone (lo dimostrerebbe anche la tua foto) e che tu abbia voluto fare una battuta di spirito e come tale la considero e la archivio anche.
Dal blog di Ciro Discepolo 28/03/2009
martedì 8 novembre 2011
Il Cretino
Il cretino è un soggetto particolare, la cui principale caratteristica è di non sapere di esserlo. Che non è poco. Infatti, lo diverte esser se stesso al punto da provare una soddisfazione orgasmica per le sue perfomance, di un tale livello di deficienza da attivare spesso la pietà in chi lo osserva. Fin tanto che agisce intervenendo sulla propria esistenza il pietismo rimane, dunque, una possibilità. Quando invece comincia a credere che la sua cretineria potrebbe riscontrare la simpatia o peggio l’approvazione altrui, fa il salto mortale –che crede di qualità- e infetta il mondo con il suo vuoto mentale.
E che si tratti di una pericolosa malattia infettiva -che senza tema di smentita potremmo paragonare alla peste bubbonica- è dovuto al fatto che non c’è cretineria senza cattiveria. L’ha spiegato molto bene Socrate che perdonava i malvagi poiché sosteneva che se avessero avuto qualche idea in testa certamente avrebbero agito per il bene. Socrate però era Socrate. A chi avversa i cretini, invece, di solito il file del perdono manca. Costoro sarebbero invece più contenti se i cretini si facessero un giretto sulla Piana della Verità nell’Iperuranio, liberando un bel po’ di spazio-tempo sulla terra, ormai sovraffollata.
È bene chiarire che la cattiveria dei cretini ha una causa originaria. D’altronde le azioni dei cretini seguono soltanto il principio di causalità, non conoscendo nessun’altra radice possibile dell’agire. Qualsiasi loro attività è sempre conseguenza di qualcos’altro, che non è definibile nei termini di motivazione ma di semplice spinta meccanica. La causa della cattiveria è da ricercarsi nell’invidia di tali soggetti per l’intelligenza altrui. Non che riescano ad apprezzarla, sia chiaro. Avvertono come un impulso primordiale di origine filogenetica ancora allo stato embrionale che dà loro una sorta di indeterminata e primitiva percezione di trovarsi di fronte a un essere vivente evoluto, portatore di qualcosa che non soltanto manca loro ma che inoltre non potranno mai possedere. Così scatta l’unico sentimento di cui sono capaci: l’invidia, per l’appunto, che ha anche delle terribili controindicazioni. Nello stomaco si trasforma in un tale groviglio di rabbia che spesso provoca gravi malattie. Non a tutti però, anzi i cretinistar sono i più forti e quelli che si ammalano di meno. Mettetevi dunque l’animo in pace: liberarsene è impossibile. Il motivo è semplice. Carl R. Rogers lo chiamava tendenza attualizzante. Si tratta della potente volontà di ogni entità biologica (compresi i vegetali) di sopravvivenza e di adattamento, anche in presenza di gravi alterazioni. Se i cretini sono al mondo è per madre natura che –profondamente innocente- ha fatto del nostro corpo un corpo saggio, tanto da far dire a Nietzsche: «Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza».
Che ci voglia una buona dose di saggezza per sopportare di rimanere legato a un cretino per tutta la vita, mi pare d’altronde ormai chiaro. Ovviamente il corpo affina, in questi casi, maggiormente le proprie capacità, fino al punto da far sopravvivere il cretino più del dovuto. Per concludere, un accenno alla madre sempre incinta dei cretini, per ricordarle che la porta della santità si spalancherà davanti a lei nel caso dovesse scegliere di farsi monaca di clausura.
Giusy Randazzo
domenica 6 novembre 2011
Boicottiamo la conferenza di Ciro Discepolo
Comitato scientifico:
Pietro Rescigno (Presidente), Mario Agrimi, Giovanni Aquilecchia, Antonio Barone, Mario Battaglini, Remo Bodei, Ferdinando Bologna, Heinz-Peter Breuer, Vincenzo Buonocore, Vincenzo Caianiello, Vincenzo Cappelletti, Francesco Paolo Casavola, I. Bernhard Cohen, Giovanni Conso, Aldo Corasaniti, Enrico Cuozzo, Umberto Curi, Lucio d’Alessandro, John A. Davis, Biagio de Giovanni, Dante Della Terza, Mario Del Treppo, Luigi De Rosa, Francesco M. De Sanctis, Natale De Santo, Mauro Ferri, Gianni Francioni, Sergio Fubini, Ettore Gallo, Hans-Georg Gadamer, Antonio Gargano, Eugenio Garin, Michèle Gendreau-Massaloux, Franzo Grande Stevens, Augusto Graziani, Tullio Gregory, Jürgen Habermas, Yves Hersant, Domenico Jervolino, I.M. Khalatnikov, Raymond Klibansky, Jacques Le Goff, Rita Levi Montalcini, Alfonso Maria Liquori, Domenico Losurdo, Gerardo Marotta, Aldo Masullo, Vittorio Mathieu, Aniello Montano, Michio Morishima, Francesco Petruccione, Ilya Prigogine, Giovanni Pugliese Carratelli, Anna Maria Rao, Paul Ricoeur, Lea Ritter Santini, Giorgio Salvini, Alfonso Scirocco, Alain Segonds, Paolo Strolin, E.C.G. Sudarshan, Imre Toth, Giuliano Vassalli, Gianni Vattimo, Mario Vegetti, Alexandre Vinogradov, Vincenzo Vitiello, Serafino Zappacosta, Sergio Zoppi.
Chi si incarica di ricercare la email di questi signori?
Una testa senza cervello
Dall’insieme di questo tema, se lo sapete leggere, avete il quadro di un essere cattivo, depresso, vendicativo, ottuso, che ripete idiozie all’infinito, che vorrebbe obbligare i Professori che hanno certificato la mia ricerca a trovare i dischetti nei loro archivi per farli esaminare a lui: lo Sceriffo, il più grande ignorante di questa Terra che continua a dire che la ricerca descritta nel libro che conoscete andava fatta senza il campione random e non gl’interessa che i Professori dicano il contrario: esso (dato il nome che si è dato), che ha prodotto zero in tutta la vita, ne sa di più dei Professori di statistica coautori del libro dove è scritto che tutti i calcoli e le analisi statistiche furono rifatti in sede universitaria! Inoltre, seguendo la sua malattia mentale, egli potrebbe pretendere di vedere con i suoi occhi, per giudicare da Sceriffo, se gli appunti di Keplero sulle sue leggi planetarie esistono davvero o sono una invenzione: se gli appunti non si trovano, Keplero non ha scoperto nulla!
La ricerca descritta nel libro che conosciamo andava fatta senza il campione random, e non mi interessa che Ciro Discepolo dica il contrario.
Poveretto, nonostante io abbia provato a spiegarglielo innumerevoli volte, il Discepolo non riesce ancora a capirlo.
Facendo la MEDIA delle coppie trovate in numerosi campioni random si ottiene come valore atteso all'incirca lo stesso valore che si ottiene con la procedura utilizzata da me. Quindi l'errore di Discepolo non consiste nell'aver utilizzato dei valori random, ma nell'aver utilizzato come valore atteso, il valore ottenuto da un'unica randomizzazione.
E' una cosa talmente elementare, che mi stupisco che ci sia qualcuno che non riesca a comprenderlo.
I numeri delle roulette sono 37, lo zero più i numeri da 1 a 36.
La probabilità che esca uno specifico numero è quindi 1/37, ma supponiamo di non saperlo e di cercare di ricavarlo in via sperimentale.
Annotiamo per 37 volte i numeri che escono, ad un tavolo della roulette, e se in questa prova troviamo che il numero 18 è uscito per 5 volte, possiamo dire che il valore atteso per il numero 18 su 37 tentativi sia 5?
Naturalmente non possiamo dirlo, perchè se cosi' fosse, potremmo sbancare il casinò in una serata, basterebbe puntare sempre sul numero 18.
Però se invece di limitarci ad annotare quante volte esce il numero 18 su 37 volte, annotiamo quante volte esce su 3700 volte, otteniamo un valore atteso che sarà molto simile al valore teorico di 1/37.
E' veramente incredibile che ci sia un uomo che in 20 anni, non sia riuscito ancora a comprendere queste cose, e che è talmente accecato dalla propria presunzione da avere il coraggio di definirsi sulla copertina dei suoi libri come un esperto di statistica.
E basta, nominare sempre i professori di statistica, ma che male avranno fatto per aver avuto la sventura di incontrare il Discepolo sulla loro strada?
Dov'è che sta scritto che tutti i calcoli e le analisi statistiche furono rifatti in sede universitaria?
Da nessuna parte!
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