Dal Blog di Ciro Discepolo del 22 agosto 2009
Ancora per Al Rami e per Pasquale
Come saprete, quando vi è un’azione penale in corso, non è possibile entrare nel merito di talune questioni e occorre far fare, in pace, il lavoro alla magistratura.
A cose fatte potremo pubblicare un affresco completo della situazione e abbondare nei particolari.
Per adesso, e solo per voi e per i miei lettori, riporterò le righe che aggiungerò a giorni alla pagina web dove è possibile scaricare il libro Osservazioni.pdf.
A chiusura di queste brevi note, vorrei aggiungere poche osservazioni che sarebbero del tutto inutili in quanto già presenti nel libro che state per scaricare. Tuttavia alcuni potrebbero non comprendere la lingua inglese e neanche quella italiana e, allora, a beneficio di tutti, eccovi poche osservazioni utili soltanto ai meno dotati mentalmente.
Al prof. Luigi D’Ambra e al suo allora collaboratore dr. Francesco Mola, del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università di Napoli, coautori del libro, non fu estorta la firma che essi apposero sotto la propria relazione, firmandosi con nome, cognome, qualifica accademica, istituto statistico di appartenenza e via dicendo. Questi due professori non si firmarono, come spesso avviene sul web, con nickname evocanti gatti, cani, bisce, serpenti, pish e altre cose del genere, ma con il loro nome e cognome.
A costoro io e Luigi Miele **non consegnammo il risultato dei nostri calcoli**, ma come si legge chiaramente alla pagina 24 del libro:
New Research on Astral Heredity
Analysis of 8,219 subjects
by Ciro Discepolo and Luigi Miele
(Statistical work by Dr. Francesco Mola and Prof. Luigi D’Ambra of the Department
of Mathematics and Statistics of the University of Naples)
Per chi non conosce l’inglese, questo vuol dire che **tutto** il lavoro di elaborazione statistica, dal controllo della ipotesi di partenza a quello di controllo sulla raccolta del campione e a tutto il resto, fu effettuato da loro in prima persona e non da noi.
A loro noi spiegammo il progetto e con loro discutemmo a lungo prima, durante e dopo ogni fase della ricerca.
Un punto fondamentale in un tipo di ricerca del genere è la scelta se tentare di calcolare il valore medio che ci si attende di ottenere e su questo elaborare i risultati oppure, per una serie fondamentale di ragioni, scegliere la strada della creazione di un gruppo di controllo. Non essendo io e Luigi Miele esperti di statistica (pur avendo studiato alcuni libri sull’argomento) ci lasciammo guidare dai professori D’Ambra e Mola che la statistica la insegnano, a tempo pieno, all’Università. Qualunque dilettante volesse criticare tale scelta, dimostrerebbe soltanto la propria profonda ignoranza e arroganza.
I professori D’Ambra e Mola scrissero la relazione conclusiva di questo lavoro evidenziando l’altissimo scarto significativo della variabile da noi scoperta e nota a tutti. La relazione la redassero in piena libertà e, se i professori D’Ambra e Mola preferirono esprimersi in termini di Z significativo e non di numero di casi, questa fu una loro libera scelta che non toglie o mette nulla al valore altamente positivo della ricerca in oggetto. Se qualcuno volesse obbligare i due esperti universitari di statistica a riscrivere tale relazione secondo i propri indici di gradimento, utilizzando alcune frasi al posto di altre e alcuni valori invece di altri, beh, forse dovrebbe sottoporsi a visita medica.
Naturalmente, chiunque volesse dire, o semplicemente insinuare, il sospetto che i professori in oggetto siano stati complici di una truffa statistica, ne dovranno rispondere davanti alla magistratura per quanto mi riguarda e, a sentenza definitiva e scritta, penso anche da parte degli altri interessati (per i dovuti calcoli di risarcimento economico).
Chi desiderasse replicare tale ricerca, potrà farlo liberamente, ricordando alcuni punti fondamentali:
- Non usando il gruppo di controllo random la statistica porta, inesorabilmente, a risultati errati, come anche un neofita di statistica capirebbe in questo caso e come i professori D’Ambra e Mola hanno indicato per tale specifico lavoro.
- Si assicuri che il proprio software utilizzato per i calcoli matematici sia esatto: per esempio, se si possiede un proprio sito web con calcoli online, si immettano questi dati: Vadso, Norvegia, 11/11/1977 alle ore 13. Se il grafico che si ottiene è senza Case oppure è con le Case Porphirio o Aequalis oppure l’output è, più semplicemente, un “out of range”, ciò vuol dire che chi si appresta a replicare tale ricerca sbaglierà tutti i calcoli perché utilizzerà un software che sbaglia i calcoli matematici.
- Una seconda prova per testare il proprio software è quella di provarlo, negli anni della seconda guerra mondiale, in zone dal regime orario critico (come la Linea Gotica in Italia e le zone di occupazione tedesca in Francia). Anche qui, se verrà segnata, per esempio, la semplice ora estiva per la Francia e non la doppia ora di guerra della Germania, il software sarà assolutamente inaffidabile e non significherà nulla il riferirsi al file Paris12.raw perché, se un software è errato, può esserlo in mille punti del proprio sviluppo. In proposito si possono confrontare documenti storici inoppugnabili che dimostrano quanto detto. Questo primo file potrà già offrire una prima panoramica del problema:
http://www.programmiastral.com/Documentazione/Compara.pdf
Ci sono, poi, molti altri errori in cui possibili colleghi potrebbero incorrere nel replicare tale ricerca o altre da noi effettuate e sempre sottoposte all’esame di esperti statistici (tranne quelle che diedero esiti negativi e per le quali non occorreva alcun sigillo di buona qualità).
Va da sé che se qualcuno commettesse alcuni di questi errori appena descritti, sarebbe già talmente squalificato per la propria ignoranza in materia che forse farebbe meglio ad astenersi dal fare ulteriori pessime figure citando, con sproporzionati analfabetismi grammaticali e matematici, altri differenti lavori.
Ciro Discepolo
Signor Ciro Discepolo,
ma quando mi arriva la sua denuncia?
Io ancora non ho ricevuto niente, ed avrei una certa urgenza.
Non le nascondo che l'appartamento di sua proprietà sito in via Gramsci mi interessa parecchio perchè essendo anch'io nativo di Napoli mi piacerebbe avere un piede-a-terre nella nostra bella città da cui manco da molto.
Penso che detto appartamento potrebbe essere un congruo risarcimento per tutte le calunnie da lei rivolte contro la mia persona e che ledono alla mia onorabilità e rispettabilità.
Le ripeto ancora una volta che la sua statistica sulla ereditarietà astrale è completamente sbagliata, e di conseguenza lo sono le sue conclusioni.
Non è vero che i figli nascono più frequentemente del dovuto con il segno ascendente uguale al segno solare del padre.
A parte la questione economica, sarei anche molto curioso di capire come mai lei continua a raccontare questa balla stratosferica.
Mi dica la verità, lei lo sa benissimo che si tratta di una balla, solo che non lo vuole ammettere per ragioni di interesse, avendo puntato molto sulla sua immagine di astrologo "scientifico".
Ma non lo sa signor Discepolo che il Diavolo fa le pentole ma non fa i coperchi?
Come sperava di farla franca?
Oppure è veramente convinto di aver ragione, lei pensa davvero di aver trovato una legge di ereditarietà astrale?
Non posso crederci, anche un ragazzino delle medie lo capirebbe, e lei non lo capisce?
Basterebbe la semplice lettura attenta del suo libro on line: "Osservazioni politematiche sulle statistiche Discepolo-Miele" per rendersi conto che la sua statistica è completamente sbagliata, ed in particolare la lettura del capitolo "Conferme dalla ter. indag." alle pagine 35-36.
Lei magari si chiederà perchè non mi faccio i fatti miei?
Perchè l'astrologia è un fatto mio, e lei con le sue statistiche fasulle porta discredito alla MIA astrologia.
Astromauh
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