(pagine 18-23) PRIMA PARTE.
Nuova ricerca sull’eredità astrale
Analisi di 8219 soggetti
di Ciro Discepolo e Luigi Miele
Luigi Miele è studente di Ingegneria presso il Politecnico di Napoli. Collabora da molti anni con Ciro Discepolo alle ricerche statistiche in campo astrologico. È analista programmatore. È uno dei tre Autori di Effemeridi del secolo stampate dall’editore Capone.
Dedica e ringraziamenti
Questa statistica che ha dato un forte esito positivo e che ci auguriamo farà progredire l’astrologia attuale, la dedichiamo, con tutto il lavoro che ha comportato, a Michel e a Françoise Gauquelin, un uomo e una donna, due scienziati di eccezionale levatura che hanno dato tantissimo e speriamo continueranno ancora a dare alla Conoscenza.
Un grazie va anche a Fausto Passariello che aveva iniziato con noi questa ricerca e che poi, per grossi impegni di lavoro privato, ha dovuto abbandonarla.
Un altro sentito grazie va al prof. Luigi D’Ambra e al dott. Francesco Mola del Dipartimento di Statistica dell’Università di Napoli che hanno analizzato rigorosamente i risultati fornendoci molte risposte ai nostri interrogativi di base.
Infine un grazie speciale va a Michel Gauquelin che generosamente ci ha messo a disposizione il nutrito numero di soggetti da esaminare, senza il quale la ricerca in oggetto non sarebbe stata possibile.
Premessa
Questa statistica, riteniamo, si colloca, per importanza in campo astrologico, subito dopo quelle più famose di Michel e Françoise Gauquelin. Infatti non ci risulta che altri studi statistici, in astrologia, siano stati effettuati su di un campione così vasto e soprattutto che abbiano dato esito positivo, ai fini della dimostrazione di assunti di tipo astrologico. Come diremo in seguito la ricerca in oggetto ci sembra particolarmente importante perché dimostra correlazioni interessanti sui segni astrologici, segni che fino ad oggi erano risultati quasi inesistenti all’esame statistico.
Natura del campione
Il campione riguarda 8219 soggetti appartenenti ad un quartiere di Parigi e nati nella capitale francese in quasi cento anni di storia. Sul modo come lo stesso è stato raccolto rimandiamo i Lettori alla lettura dei testi tecnici dei Gauquelin e alle spiegazioni che lo stesso Michel fornirà ai lettori di
Ricerca ’90. Riteniamo, comunque, che non ci saranno ingenui, o prevenuti, che vogliano avanzare l’ipotesi di un campione viziato nella raccolta, cosa che non corrisponde assolutamente al rigorosissimo metodo di lavoro dei due ricercatori francesi.
Gli 8219 soggetti formano migliaia di gruppi familiari comprensivi di un padre, di una madre e di x figli. Naturalmente in alcuni gruppi familiari potevano mancare uno o entrambi i genitori e uno o più figli.
Ipotesi di partenza
Questa seconda indagine sull’eredità astrale, come già la prima che fu pubblicata sul numero zero di Ricerca ’90, si basa sul presupposto che esistono delle “eredità astrali” tra genitori e figli. Ogni astrologo degno di questo nome è convinto della cosa, ma non basta esserne convinti e bisogna anche poterlo dimostrare, in una misura che non lasci dubbi.
Allora abbiamo proceduto come segue, sfruttando il fatto che l’anagrafe di Parigi, per legge, come in altri paesi di tutto il mondo civile, obbliga i dichiaranti ad indicare l’ora di nascita del soggetto che si intende denunciare, anche se questo avviene per motivi tutt’altro che astrologici. Abbiamo ipotizzato una rosa di 25 possibili variabili relative al rapporto genitori/figli, da un punto di vista astrologico. Per essere più precisi dobbiamo dire che abbiamo considerato le stesse 25 variabili sia per il padre che per la madre. Esse sono quelle segnate nelle due tabelline che seguono. Alcune sono classiche ma anche poco probabili, come la 1 per esempio: che il segno solare del figlio sia uguale al segno solare del padre, come a dire che ad un padre Ariete corrisponda un figlio Ariete, cosa che lascia solamente un brevissimo margine temporale durante l’anno affinché la cosa si verifichi. Altre variabili sono più interessanti e “probabili”, in senso astrologico, come la Luna del genitore uguale alla Luna del figlio oppure,
ed è questo esattamente ciò che abbiamo trovato vero, che l’Ascendente del figlio sia uguale al segno astrologico del genitore. Dunque abbiamo organizzato un software specifico per analizzare questi dati e ne è venuto fuori un solo file di oltre 10 milioni di byte in cui sono stati calcolati i singoli temi di nascita di tutti e 8219 soggetti, tenendo conto dei diversi regimi orari di Parigi, comprese le ore legali estive e di guerra, del periodo considerato. Abbiamo quindi proceduto a contare le singole variabili e, a questo punto, si presentava il problema di stabilire, poi, anzi a priori, quale sarebbe stato il limite teorico oltre il quale avremmo dovuto trovare significativi, da un punto di vista strettamente statistico, i risultati. Teoricamente, se avessimo considerato la variabile che poi ha dato risultati positivi, per esempio, avremmo dovuto ragionare più o meno in questo modo: ogni giorno tutti e dodici gli Ascendenti si levano in un luogo e dunque ogni ragazzo ha circa un dodicesimo di probabilità di nascere con l’Ascendente uguale al segno del padre o della madre. In questo caso, se avessimo proceduto così semplicisticamente, avremmo potuto dire che ogni risultato superiore ad un dodicesimo era da considerarsi significativo. Ma le cose non stanno affatto così perché, in effetti, la distribuzione delle nascite non è affatto uniforme durante le ore e dipende, a sua volta, da una infinità di variabili, non ultima quella della comodità del medico che in questi ultimi decenni tende a far nascere i bambini negli orari di “ufficio”. Allora abbiamo pensato, come per nostre precedenti ricerche, di comparare i risultati trovati a risultati “falsi”, cioè ottenuti con famiglie false. Abbiamo proceduto in questo modo: abbiamo mischiato i genitori veri con figli falsi, operando a mezzo funzioni di numeri casuali (Random) e poi abbiamo confrontato i risultati.
Risultati ottenuti
Le formule statistiche ed i test applicati sono gli stessi di quelli presentati nella nostra precedente ricerca pubblicata sul numero 5 di
Ricerea ’90. È stata cercata la significatività al 5% che, come si sa, è molto alta per questo tipo di analisi. Essa valeva, in questa ricerca, z = 1.96. Le due pagine
con le tabelle e gli schemi raccolgono, in sintesi, tutti i risultati.
Come si può vedere sia la variabile numero 11 (l’Ascendente del figlio uguale al Sole del padre) che la 36 (l’Ascendente del figlio uguale al Sole della madre) sono assai al di sopra del valore di z calcolato al 5% e, addirittura, per la variabile numero 11 il valore trovato è maggiore del livello di significatività all’ 1%! Lo z dell’1% vale 2.58 e quindi anche la variabile 36 è assai prossima a questo traguardo.
Discussione sui risultati
Ci troviamo di fronte ad un risultato molto grosso, secondo i parametri che vengono studiati statisticamente. Si dà la possibilità che questa significatività dimostrata possa dipendere solamente nell’1% delle probabilità dal caso. Insomma, per chi non si intende di statistica significa che i Professori dell’Università che hanno esaminato la ricerca si meraviglierebbero enormemente se in una futura ricerca, estesa ad altri quartieri di Parigi o di altre città, non si ritrovasse un valore analogo. Vi rendete conto, allora, che si tratta di qualcosa di grosso perché se i prossimi esami e nuove statistiche mirate confermeranno questo dato, ci troveremo di fronte ad una regola, a qualcosa – cioè – di incontestabile. Se questo verrà confermato, come tutto lascia supporre, allora vuol dire che effettivamente i figli nascono con un segno ascendente più frequentemente uguale al segno solare dei genitori, rispetto a qualsiasi altro segno.
L’eccezionalità del risultato ci sembra relativa soprattutto a due ordini di fattori: in primo luogo il livello di significatività è altissimo, 1’1% per la variabile numero 11 e superiore al 5% per la variabile numero 36. In secondo luogo, e forse questa è la cosa apparentemente più sorprendente ma forse anche la cosa più logica, il secondo risultato positivo lo si è ottenuto con la stessa variabile, misurata sulla madre dopo che con il padre. Questa ripetizione ci sembra una sottolineatura che non si può trascurare.
Infine vorremmo richiamare l’attenzione su altre variabili che sono andate molto vicine al livello di significatività: la numero 19 (la Casa occupata dal Sole del figlio uguale alla Casa occupata dal Sole del padre), la numero 21, la numero 28 (vicinissima al valore significativo) e la numero 35 (la Luna del figlio uguale alla Casa occupata dalla Luna della madre). Quest’ultima variabile è particolarmente interessante ed andrebbe approfondita perché è la stessa che in una nostra precedente indagine risultò significativa al 5%.
Bibliografia
Precedenti ricerche del
Gruppo di lavoro di Napoli, come da
Ricerca ’90 numero zero.
Ricerche varie sull’eredità planetaria, di Michel e Françoise Gauquelin, libri vari del Laboratoire d’étude des relations entre rythmes cosmiques et psychophysiologiques, 8 rue Amyot 75005 Paris (questi volumi non dovrebbero mancare, per alcuna ragione, nella biblioteca di ogni studioso che si occupi di ricerca in astrologia).
FINE PRIMA PARTE
LE MIE OSSERVAZIONI SU QUESTA PRIMA PARTE DELLA RELAZIONE
Su questa prima parte della relazione di Ciro Discepolo ho da fare alcune osservazioni, anche se queste osservazioni non riguardano l'errore principale commesso da Discepolo, di cui parlerò in seguito.
Nella premessa Ciro Discepolo scrive:
Questa statistica, riteniamo, si colloca, per importanza in campo astrologico, subito dopo quelle più famose di Michel e Françoise Gauquelin. Infatti non ci risulta che altri studi statistici, in astrologia, siano stati effettuati su di un campione così vasto e soprattutto che abbiano dato esito positivo, ai fini della dimostrazione di assunti di tipo astrologico.
Discepolo dovrebbe lasciare ad altri il compito di stabilire se le sue statistiche sono o non sono importanti. Ad esempio la qui citata Francoise Gauquelin ha espresso un giudizio negativo sulle statistiche di Discepolo. per cui se si fosse domandato a lei, che valore attribuire a queste statistiche, credo che molto difficilmente avrebbe detto che il lavoro di Discepolo si collocava al secondo posto tra le statistiche astrologiche che hanno avuto un esito positivo, subito dopo le statistiche effettuate da lei stessa in collaborazione con Michel Gauquelin.
Francoise Gauquelin che è bene ricordare era laureata in statistica, ha detto che Discepolo aveva "sparato nel mucchio".
Con questa frase Francoise Gauquelin voleva dire che Discepolo ha analizzato 50 variabili, 25 per le coppie figli-padre e altrettante per le coppie figli-madri. Avendo analizzato tutte queste relazioni tra le carte del cielo dei figli e quelle dei genitori, era abbastanza scontato che qualcuna di queste sarebbe risultata apparentemente significativa.
Facciamo un esempio pratico:
Decido di fare una puntata al gioco del lotto, sul primo estratto della ruota di Napoli, e gioco 1 euro sul 47. La probabilità di azzeccare questa giocata è 1/90, perché i numeri del lotto sono 90, e quindi è piuttosto difficile riuscire a vincere questa scommessa.
Ma se invece di fare un'unica puntata, decido di fare 45 diverse puntate, la probabilità che una di queste mie scommesse risulti vincente è pari a 1/2.
Si tratta di due tipi di scommessa che hanno una probabilità di successo molto diversa.
Era quasi scontato che analizzando 50 variabili, una di queste risultasse statisticamente significativa.
La probabilità che una di queste variabili avesse una significatività statistica del 1% era pari ad 1/2, ossia succede una volta si, ed una volta no, è come indovinare se uscirà testa o croce dal lancio di una monetina.
Non c'era da fare i salti di gioia come ha invece fatto Discepolo, perché se giocate al lotto 45 euro, puntando su 45 numeri che vi piacciono, sul primo estratto della ruota di Napoli, e casualmente esce uno dei vostri numeri, avete veramente poco di cui rallegrarvi.
L'estratto determinato - si chiama cosi' questo tipo di puntata- paga 55 volte la posta, per cui giocando 45 euro, se il primo estratto sulla ruota di Napoli, è uno di questi numeri, voi avete vinto 10 euro.
L'unica cosa di cui potete rallegrarvi è di non aver perso 45 euro.
La probabilità di vincere o di perdere è la stessa, perché sono entrambe del 50%, ma quando vincete guadagnate 10 euro, mentre quando perdete, ne perdete 45.
Se proprio volete togliervi la soddisfazione di vincere al gioco del lotto giocatevi 45 euro, puntando un euro su 45 numeri diversi, perché giocando in questo modo è molto probabile che vinciate, già al primo tentativo.
Io questo metodo non ve lo consiglio, perché siccome quando vincete, vincete 10 euro, e quando perdete, perdete 45 euro, perdereste mediamente 17.5 euro ogni volta che giocate.
La risposta di Ciro Discepolo a questa obiezione di Francoise Gauquelin è stata che la sua critica era valida solo per questa prima trance della statistica riguardante 8219 soggetti, perché in seguito lui ha smesso di puntare su 50 variabili, ma si è limitato a puntare sempre e soltanto su due variabili (le coppie figli-padre e figli-madre, con l'ascendente dei figli uguale al segno del genitore).
La risposta di Ciro Discepolo è pertinente, per cui l'accetto. Solo che l'entusiasmo di Discepolo per questi suoi primi risultati statistici era assolutamente ingiustificato. E' come se lanciando una monetina avesse indovinato su che faccia si sarebbe fermata, nulla di più, un po' troppo poco per stappare una bottiglia di champagne.
Dire che una variabile è statisticamente significativa all'1%, equivale a dire che ci aspettiamo che questo si verifichi per puro caso 1 volta su 100. Quindi se puntiamo proprio su questa variabile, e questa variabile mostra una significativà dell'1%, abbiamo effettivamente qualcosina di cui rallegrarci.
Ma se invece di puntare su una sola variabile, puntiamo su 50 diverse variabili, le cose cambiano radicalmente. La probabilità che almeno una di queste variabili sia statisticamente significativa all'1% è del 50%, si hanno esattamente le stesse chance di successo, che si avrebbero provando ad indovinare l'esito del lancio di una monetina.
Altro che ostriche e champagne, al più Discepolo avrebbe dovuto "festeggiare" il suo risultato statistico, con un panino con la mortadella e con un bicchiere di gazzosa.
Una seconda osservazione che mi viene da fare su questa prima parte della statistica di Discepolo, è che mancano i numeri della statistica. Discepolo ci informa che il numero dei soggetti totali della statistica è 8219, ma quante sono le coppie figli-padri, e in quante di queste coppie si verifica che il figlio ha come ascendente il segno solare del padre?
E inoltre, qual è il valore atteso che ha calcolato per questo tipo di coppie?
Discepolo ritiene questi numeri superflui, e passa direttamente a calcolare il valore dello Z.
Ma questi numeri sono essenziali, prima di sapere il valore dello Z calcolato per ciascuna delle 50 variabili, vorremmo conoscere i numeri che sono serviti per calcolarlo.
- Numero delle coppie TOTALE figli-padri.
- Numero delle coppie figli-padri TROVATE che soddisfano la condizione posta.
- Numero delle coppie figli-padri ATTESE che soddisfano la condizione posta.
n.b. La condizione posta è che l'ascendente dei figli sia uguale al segno solare dei padri.
Discepolo omettendo di fornire questi numeri, non ci permette di sapere se li ha calcolati correttamente. In pratica ci costringe ha fare un atto di fede, ci costringe ad assumere che lui questi numeri li ha calcolati bene.
In realtà, come spiegherò più avanti, Discepolo il numero delle coppie ATTESE lo calcolava in modo errato.
Discepolo ha risposto a questa mia obiezione, dicendo qualcosa del tipo: "Come ti permetti di criticare la scelta dei professori universitari di non inserire questi numeri nella relazione?".
Ma non credo proprio che questa scelta sia dei professori universitari, perché chi descrive la statistica è Discepolo, non sono i professori universitari, e non credo proprio che un esperto di statistica avrebbe omesso di citare questi numeri nella relazione di una statistica.
Discepolo probabilmente non se ne rende conto, ma se lui omette questi dati, chi legge questa relazione è costretto a fare un atto di fede, per cui questa relazione non si può considerare un lavoro scientifico, perché la scienza non si basa sulla fiducia.
Ma va bene lo stesso.
Diciamo che sia l'obiezione di Francoise Gauquelin che la mia, fanno venire qualche dubbio sulla validità dei risultati di Discepolo.
Anche se queste osservazioni non costituiscono la PROVA che Discepolo abbia effettivamente sbagliato la statistica e quindi che le sue conclusioni sono errate.
Ma la PROVA che Discepolo ha sbagliato la statistica, c'è, e si trova nella SECONDA PARTE della sua relazione, di cui parlerò in seguito.
Aggiungo qui, soltanto un'ultima precisazione, il metodo di mischiare le famiglie per ottenere il numero delle coppie ATTESE, per quanto non si possa dire che sia sbagliato, sicuramente non è il modo migliore per trovare il valore atteso, perché esiste un altro metodo molto più semplice, e molto più preciso. Ma anche di questo ne parlerò in seguito.