venerdì 12 aprile 2013

La follia di Christopher Knight




Il ladro-eremita: da 27 anni ruba cibo per sopravvivere

Christopher Knight scoperto dopo l’ennesimo blitz in un deposito di cibo, questa volta in un campeggio 
Ora rischia una pena detentiva

Dopo 27 anni di misteriosi furti di cibo la polizia di Rome, nello Stato del Maine, è riuscita ad appurare che non erano frutto dell’appetito di animali selvatici o bande di trafficanti ma di un eremita: Christopher Knight. La scoperta è stata fortuita. Knight ha tentato l’ennesimo blitz in un deposito di cibo, questa volta in un campeggio per disabili, ma l’eccesso di sicurezza lo ha tradito ed è stato preso.  

Non ha opposto resistenza e quando la polizia dello Stato lo ha interrogato, ha risposto ricostruendo con lucidità quanto ha fatto dal 1986, rivendicando la necessità di appropriarsi di cibo altrui per poter sopravvivere in condizioni estreme. Fu l’incidente alla centrale atomica di Chernobyl, nell’Ucraina ancora parte dell’Urss, a spingerlo a volersi rifugiare nei boschi, forse nel timore di una catastrofe nucleare di vaste dimensioni, alimentandosi con quanto riusciva a trovare. Da allora ha sommato oltre mille furti, tutti di cibo, nelle località più disparate attorno a Rome, parlando solo con una persona: un ciclista che incontrò per caso durante una passeggiata.  

Ha vissuto da autentico eremita: mangiava di più in autunno, per essere obbligato a cibarsi di meno in inverno come gli animali selvatici, rifiutando di cacciare ma pescando spesso, per dedicare la maggior parte del tempo a razziare cibo che portava nel suo accampamento, costruito in mezzo ai boschi sulle montagne. Per tenersi informato sui fatti del mondo ha usato solo una radio, collegata ad un’antenna molto alta e potente, ascoltando - per sua personale ammissione - i programmi del conduttore ultraconservatore Rush Limbaugh, forse per i suoi frequenti riferimenti ai tempi dell’Apocalisse. Non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di abbandonare le montagne ma ora dovrà rispondere in tribunale di oltre 30 anni di furti, rischiando una pesante pena detentiva.

MAURIZIO MOLINARI

domenica 7 aprile 2013

Reati reiterati e intenzionali




Nonostante abbia spiegato perché non posso essere la persona di cui si parla nell'articolo del Messaggero, Discepolo non ha ancora cancellato o modificato le cose che ha scritto nel blog per i depressi,

Per lui, anche se non mi chiamo N.N., e anche se non ho 64 anni, e anche se sono incensurato a differenza di N.N. che aveva ricevuto nel 2009 una condanna a 4 anni e 10 mesi, sono e rimarrò per sempre un delinquente che stupra le donne.

A questo punto mi sembra evidente che non si tratta di un errore di Discepolo commesso in buona fede, ma che si tratta di una diffamazione intenzionale, premeditata, e motivata da ragioni abiette.

A Discepolo non importa nulla se le cose che scrive siano vere oppure no, il suo unico scopo è quello di distruggere la mia onorabilità e rispettabilità.

L'intenzionalità è un'aggravante dei crimini commessi da Discepolo, cosi' come è un'aggravante il fatto che il blog dei depressi sia ormai on line da oltre 2 anni, e che venga linkato ogni giorno, in ogni post scritto da Discepolo sul suo blog.

Forse Discepolo pensa che siccome le sue denunce non hanno avuto seguito, le mie seguiranno la stessa sorte, ma non è cosi'. Le sue denunce erano infondate, perché io non l'ho mai diffamato, ma mi sono limitato a scrivere che le sue statistiche erano un bluff, come in effetti sono, e cosi' come è stato provato in modo definitivo dalle affermazioni dello stesso Discepolo nella email scritta al professor D'Ambra.

venerdì 5 aprile 2013

Povera Pangea



              


Buongiorno a tutti i blogger

è da un po' che non mi faccio sentire perchè ho passato dei mesi davvero da incubo di cui vivo ancora degli strascichi. Nonostante ciò sono lo stesso riuscita a fare una rs mirata a gennaio ma mi sa che è ancora troppo presto per tirare le somme. Scrivo adesso per chiedere un consiglio in merito ad una rs mirata per mia sorella, la priorità assoluta è proteggere la salute, se è possibile anche il lavoro, ma quel che viene prima è la salute. Avevo visto forse le isole Azzorre dove Venere sarebbe vicina alla sesta anche se non dentro. Ma chiedo a voi che siete più esperti se potete. Nata a Taranto il 12 ottobre 1979 alle 19,50 da estratto di nascita. Grazie di cuore per qualsiasi cosa possiate fare
Pangea

Se lo desiderano i Blogger possono risponderti. Io non lo faccio perché non amo le aggressioni e le sfuriate fuori luogo soprattutto a chi ti ha offerto il proprio lavoro. 
Discepolo

Povera Pangea accusata ingiustamente da Discepolo, aggressioni, sfuriate, ma quando mai?
E' vero il contrario, è Discepolo che che l'ha ingiuriata, dandole praticamente dell'imbecille, incapace di inserire dei dati di nascita in un modulo.

Ne avevo già parlato qui

Ma questi astroguru come mai non sono capaci di ammettere i propri errori?

Non riescono a farlo perché pensano che se ogni tanto ammettessero di commettere qualche errore non sarebbero più degli astroguri.

Anche la guerra tra me e lui era iniziata per lo stesso motivo, perché gli scrissi che la sua statistica sui matrimoni era sbagliata. Invece di ammettere un errore Discepolo preferisce insultare chi glielo fa notare.

A proposito, Discepolo mi ha sbagliato l'oroscopo, perché invece di calcolarmi la rivoluzione lunare in corso, mi aveva calcolato quella del mese precedente. Ha cercato di intimorirmi con delle previsioni infauste, quando il mese era già passato da un pezzo, e senza che fosse accaduto nulla di spiacevole..


Intanto ti faccio un piccolo dono per il tuo prossimo compleanno lunare del 28 febbraio 2013. Ecco il grafico:


Il 28 febbraio il Sole è in Pesci, invece si vede chiaramente che il Sole nel grafico a destra si trovava in Aquario, perché si riferiva al 28 gennaio 2013 e non al 28 febbraio.

RL calcolata per Roma per un soggetto nato a Napoli, 
il 7 marzo 1955 alle ore 23:45

Come si può osservare, il grafico è identico a quello riportato da Discepolo, ma la rivoluzione lunare è avvenuta a gennaio e non a febbraio.




Inoltre ha anche sbagliato la mia rivoluzione solare, non solo perché non conosce i miei veri dati di nascita, che non sono quelli riportati sul mio estratto di nascita, ma anche perché non sa dove ho passato il mio compleanno.

L'indice di pericolosità dell'anno, calcolato per la località dove mi trovavo per il mio return, ha una ventina di punti in più di quello calcolato per Roma.

E' inutile che Discepolo cerchi di intimorirmi facendomi degli oroscopi bruttissimi, perché non credo affatto a quello che dice, e alle sue strampalate teorie sulle rivoluzioni solari.

Le sue teorie sulle rivoluzioni solari hanno la stessa consistenza delle sue statistiche sui matrimoni e sull'ereditarietà astrale, ossia nessuna.

Tempo fa Marco Celada scrisse che sarebbe stato disposto a pagare qualcuno che facesse una RSM disastrosa da lui consigliata, per fini sperimentali.
Allora, quanto mi dovete?

giovedì 4 aprile 2013

Funzionano anche gli oroscopi sbagliati



Rudolf H. Smit, un ex-astrologo olandese, scrive sul suo sito web
(http://www.rudolfhsmit.nl/a-pass2.htm):

Being right with the wrong charts

It was in this period (around 1978) that I had my first major mishap. I had a client, let us call her Ms Johnson, for whom I did a reading. All seemed to go pretty well; she was nodding all the time while saying, "yes, yes, you are so right" or words of a similar meaning. But then I said something like: "well Ms Johnson, we...." She interrupted: " Sorry, my name is Petersen, not Johnson." I then experienced a terrible sinking feeling, because I then saw before me the horoscope of a Ms Johnson, but the person before me was surely not this Ms Johnson! Apparently I had taken the wrong chart from my file cabinet!

Truly, I have forgotten how I got myself out of this most embarrassing terrible mess, but apparently I had managed the situation pretty well, because she went away a happy client.

After seeing her out I sat in my study, confused thoughts racing through my mind. How is it possible to do a correct reading based on a wrong chart? Did not all textbooks tell us that a horoscope is unique, that is, only fitting its native and no one else? If so, how on earth could I have made correct delineations based on a totally wrong chart? I was completely puzzled. In the end I let the matter rest, but from now on I was on the alert! And not without reason, because a few years later a similar mistake occurred to me, but then I noticed it in time.

Provo a tradurlo in italiano:

Fu in questo periodo(verso il 1978) che ebbi la mia prima maggiore disgrazia. Avevo una cliente, chiamiamola la signora Johnson, per cui feci un consulto. Tutto sembrava andare molto bene; lei annuiva continuamente mentre diceva, "si, si, è tutto giusto" o qualcosa del genere. Ma ad un certo punto ho detto qualcosa come: "Bene signora Johnson, noi ..." Lei mi interuppe: "Mi scusi, io mi chiamo Petersen, non Johnson.". A questo punto ho avuto una senzazione terribile, perchè ho visto davanti a me l'oroscopo della signora Johnson, ma la persona che mi stava accanto non era sicuramente la signora Johnson! Apparentemente avevo preso la carta del cielo sbagliata dal mio archivio! Sinceramente, non mi ricordo come mi sono tirato fuori da questa situazione terribilmente imbarazzante, ma in qualche modo me la sono cavata, perchè più tardi la signora andò via soddisfatta. Dopo averla vista andar via, mi sono seduto alla mia scrivania, con dei pensieri confusi che si agitavano nella mia mente. Come è possibile interpretare correttamente un'oroscopo, basandosi su una carta del cielo sbagliata? Tutti i testi di astrologia, non dicono forse, che ogni oroscopo è unico, e che riguarda solo quella persona e nessun altro? Se è cosi', come diavolo avrò fatto a dare una interpretazione corretta, sulla base di una carta del cielo completamente sbagliata? Ero molto confuso. Alla fine smisi di pensarci, ma da quel momento in poi ero sul chi vive! E non  senza una ragione, perchè qualche anno dopo mi capitò un errore simile, anche se questa volta me ne accorsi in tempo.



La mia domanda è, a voi, non è mai capitato qualcosa del genere? Ossia di sbagliarvi, e di confondere un oroscopo con un altro, oppure di sbagliare i calcoli, leggendo le effemeridi per Maggio, mentre la persona era invece nata a Giugno?

A me è capitato, diverse volte, e mi è anche capitato diverse volte che ritornassero delle persone dicendomi di avermi dato l'orario di nascita sbagliato, perchè erano in realtà nate in un orario diverso.

L'incidente capitato a Rudolf H. Smit, ha fatto si, che lui dopo qualche tempo, ebbe un esaurimento nervoso e che da astrologo si è trasformato in uno scettico, e adesso è il webmaster di un sito, molto critico nei confronti dell'astrologia.

Gli incidenti analoghi che sono capitati a me, non hanno però avuto lo stesso effetto. La ragione è, che credo di aver sempre saputo, che la carta del cielo, è solo una parte del "gioco". E quando mi è capitato, di accorgermi che avevo interpretato la carta del cielo sbagliata, e che la mia interpretazione era risultata ugualmente soddisfacente, non me ne sono stupito più di tanto.

E voi?


Un mio vecchio commento sul blog di Discepolo 18 DICEMBRE 2008 19:09



http://www.astrology-and-science.com/a-pass2.htm

Rudolf H. Smit

L'esperienza vissuta da Rudolf H.Smit è la stessa per qualsiasi astrologo, interpretando le carte del cielo, prima o poi si finisce con l'incappare in una data di nascita sbagliata.
Come mai anche lavorando con la carta del cielo sbagliata, gli oroscopi funzionano lo stesso ed i consultanti sono soddisfatti dei consulti? Questa è una domanda molto seria a cui non si può rispondere con una scrollata di spalle, o con una battuta.

Come mai Ms. Petersen si riconosce nell'oroscopo destinato a Ms Johnson?

Questo si potrebbe spiegare come un fenomeno di suggestione, per cui la signora credendo che quell'oroscopo fosse fatto proprio per lei si è riconosciuta in esso. Però ci sono anche altre possibili spiegazioni, una di queste è che le cose dette dall'astrologo non si basassero sul grafico della carta del cielo,  ma sul contatto diretto tra consultante e astrologo. Durante un colloquio o una intervista si possono intuire moltissime cose della persona con cui si interagisce, per cui l'apparente correttezza dell'oroscopo poteva dipendere da questo.

Ma i simboli dei pianeti, non dovrebbero indicare sempre le stesse cose?

Supponiamo che l'astrologo riuscisse ad indovinare alcune cose della signora Petersen, perché le intuiva semplicemente parlando con lei, come mai non si è accorto che la carta del cielo che aveva davanti diceva in realtà altre cose? Come ha fatto ad adattare i simboli di una carta del cielo sbagliata alla vita della signora Petersen?

Forse questo dipende dal fatto che non è vero che i simboli dei pianeti si possono interpretare in modo univoco, ma che offrono tutto un ventaglio di interpretazioni, e che possono quindi adattarsi a spiegare qualsiasi cosa.

Ma allora questi simboli che sono in grado di spiegare tutto potrebbero invece non spiegare nulla.
Il dubbio è legittimo. 

Se un consulto astrologico "funziona" con qualsiasi carta del cielo, allora le carte del cielo non contano nulla.

Questa è la conclusione a cui è arrivato il nostro ex collega olandese, mentre io sono ancora convinto della sostanziale validità dell'astrologia. Solo che non si può non ammettere che esistono altri fattori di tipo non astrologico che rendono efficace un consulto.

lunedì 1 aprile 2013

Ancora sul caso Mourinho



La vecchia discussione sul caso Mourinho si trova a questo link.

Io avevo notato che Al Rami aveva riportato una intervista a Mourinho omettendo la parola SORRIDE.


L'articolo originale:
È stato difficile, ma mi mancava questo tipo di esperienza: non avevo mai vinto un campionato all'ultimo minuto. L'avevo vinto in casa, in albergo, con tre o quattro giornate d'anticipo, sempre con molta tranquillità. È stata un'esperienza nuova, che però non vorrei mai ripetere... (ndr.: sorride)".

La versione di Al Rami:
È stato difficile, ma mi mancava questo tipo di esperienza: non avevo mai vinto un campionato all'ultimo minuto. L'avevo vinto in casa, in albergo, con tre o quattro giornate d'anticipo, sempre con molta tranquillità. È stata un'esperienza nuova, che però non vorrei mai ripetere...

Il commento di Al Rami:
Come mai riferisce di non voler ripetere un anno del genere? Eppure vinse tutto. Ma nonostante ciò, lui non riferisce di esser stato contento! Chiunque con un minimo di obbiettività riconosce che per Mourinho è stato una anno davvero pesante nonostante alla fine abbia vinto tutto. Obbiettività. All'opposto non vorrebbe ripetere nuovamente l'esperienza! Io credo che bisogna fare una distinzione tra quello che vogliamo vedere e quello che è in realtà. Nella realtà gli eventi accadono; ma poi non sempre siamo capaci di riconoscerli, ricordarli, accettarli. C'è invece chi riesce a essere obbiettivo.



Domanda ad Al Rami, come mai hai tolto la parola sorride che compariva nel testo originale?

Io ti accuso di averlo fatto maliziosamente per stravolgere il significato delle cose che dice Mourinho.

La frase di Mourinho con la NdR che specifica che Mourinho sorride mentre la dice ha un significato, mentre se si omette la NdR ne assume un altro.

Se si specifica che Mourinho sorrideva mentre diceva queste parole, si capisce che ciò che dice non è vero, perché in realtà scherza, se invece non si specifica allora può anche sembrare che stia parlando sul serio.

Tu hai omesso il sorridendo proprio perché volevi far credere che Mourinho parlasse sul serio, mentre in realtà, Mourinho non parlava affatto sul serio, perché queste cose le ha dette sorridendo.

Tu hai stravolto la realtà dei fatti, e subito dopo accusi gli altri di mancanza di obiettività.

Accusi gli altri di mancare di obiettività perché vorresti far credere che veramente Mourinho non vorrebbe rivivere un anno come quello che ha vissuto.

Mourinho scherzava, perché lui vorrebbe rivivere un anno come quello, per tutti gli anni della sua vita.

Ma qual è l'allenatore che non vorrebbe vincere tutti gli anni?

Distorci la realtà, che appare ovvia a tutti meno che a te, per farla coincidere con le tue credenze astrologiche.

Altre interviste fatte a Mourinho dimostrano come egli fosse felicissimo di aver vinto, come è naturale che sia.

Dalle parole di Mourinho si capisce che si è trattata di una vittoria sofferta, perché ha dovuto lottare fino all'ultimo giorno, mentre in passato aveva vinto con diverse giornate di anticipo. Però questo non significa che avrebbe preferito non vincere per evitare di stressarsi troppo.

Ci si stressa molto di più se non si vince, e di conseguenza non si trova un ingaggio e si rimane disoccupati, o si va ad allenare squadre di serie inferiore.

Invece da come metti le cose tu sembra che sia questo il caso perché prendi alla lettera ciò che dice, credendo che realmente non vorrebbe rivivere un anno come quello.

Chi manca di obiettività sei proprio tu, e per indurre gli altri a pensarla come te, hai compiuto una scorrettezza, perché hai alterato una citazione.

Questi sono i fatti, ma vediamo anche quali sono le implicazioni e i retroscena di questi fatti.

Tu non hai parlato di Marte, chi ha parlato di Marte è stata Grazia Bordoni nel suo blog.

Che anno straordinario, Mou!


Per il tecnico portoghese l’anno che sta per concludersi è “il migliore di sempre“, grazie al ‘triplete’ con l’Inter e all’esperienza cominciata sulla panchina del Real Madrid.”
E se lo dice lui…
Gli ottimi transiti e Marte all’ascendente nella sua Rivoluzione Solare per il 2010 hanno descritto perfettamente un anno fantastico, difficilmente ripetibile.


Nella Rivoluzione Solare per il 2010 Mourinho aveva Marte in prima casa.

Ora come tu ben sai, secondo le regole dell'AA, Marte in prima casa è una posizione da evitare nella maniera più assoluta.

Ora io mi domando, ma se Mourinho fosse venuto da te per un consulto, tu che cosa gli avresti detto?

Tu gli avresti detto, se passi il compleanno nel luogo dove pensi di trascorrerlo, avrai sicuramente un anno difficile, per cui ti consiglio di recarti in questa località x.

Le regole dell'astrologia attiva sono quelle, sono scritte, se tu segui queste regole inevitabilmente avresti detto che bisognava cambiare il luogo del compleanno per evitare che Marte finisse in prima casa.

Però se è vero che le RSM cambiano il destino, cosi' come affermano i fautori dell'astrologia attiva, il destino di Mourinho sarebbe stato diverso e non avrebbe vinto il campionato.

Se Mourinho ti avesse consultato e avesse seguito i tuoi consigli ne avrebbe ricevuto un danno.

Questo sempre nella logica dell'astrologia attiva, perché personalmente ritengo che il luogo del compleanno sia indifferente.

Tu invece di ammettere che le regole della AA non funzionano cosi' bene come dici che funzionano, preferisci stravolgere la realtà e dire che Mourinho ha avuto un anno pessimo, perché purtroppo non si è consultato con te, e quindi si è piazzato Marte in prima e questo gli ha causato un sacco di stress.

Distorci la realtà per farla coincidere con le tue convinzioni astrologiche. Non l'hai fatto solo in questa occasione, lo fai spessissimo, ad esempio l'hai appena fatto anche con l'analisi delle tue ultime 18 RS.

Tu dici che ti riconosci nei risultati di queste 18 RS, e che le trovi aderenti con i fatti della tua vita, e che quindi si tratta di una conferma della validità dell'AA.

Ma come fai a riconoscerti in questo quadro?

Tu hai vissuto veramente 18 anni continuativi di disgrazie, come suggerito dall'indice di pericolosità dell'anno?

Stando all'IPA non c'è un solo anno della tua vita che si possa considerare passabile, perché secondo l'IPA sono 18 anni che non te ne va bene una.

E' questa la realtà?

E io sarei il pazzo?


domenica 31 marzo 2013

Acqua magnetizzata o RSM? Cos'è meglio?




Uccide lo psichiatra: non mi ha guarito Roma , vestito da donna ammazza anche la moglie e si suicida. Al medico pagò 275 milioni
la testimonianza dell' amico. " mi aveva chiesto piu' volte di trovargli un killer "

Uccide lo psichiatra: non mi ha guarito Travestito da donna ammazza anche la moglie e si suicida. Al medico pagò 275 milioni ROMA - «Muori, malefico succhiasangue che non sei altro...». Tre vittime ieri mattina per le strade della popolosa Serpentara, una delle periferie più giovani della capitale, al Nuovo Salario. Un raptus omicida ha armato la mano di un anziano costruttore edile che di primo mattino si è camuffato da vecchia barbona dispensatrice di santini di Padre Pio per uccidere il suo «guaritore» e la moglie di quello che riteneva il suo psichiatra, ma in realtà era un professionista che aveva ottenuto negli Usa il diploma di psicopatologo, titolo non riconosciuto in Italia. Non vedente, 91 anni, il «professore» Emilio Dido era titolare di un metodo di cura basato sull' «acqua magnetizzata», anche se sembra che il rapporto con quello che poi è divenuto il suo carnefice si basasse anche su normali colloqui terapeutici. Due colpi alla testa delle sue vittime e poi un ultimo colpo contro se stesso hanno messo fine a un delirio che per l' imprenditore si trascinava da tempo, anche a colpi di carte bollate. In ballo la restituzione di una girandola di assegni, per 275 milioni (140 mai incassati), che l' uomo aveva dato allo psicopatologo nella speranza rivelatasi vana di uscire da una profonda e pericolosa depressione maniacale. Era vestito per uccidere, Cesare Fratazzi. Ricco possidente originario di Guarcino (Frosinone) con immobili sparsi tra Roma, Parigi e Padova dove abitava con la seconda moglie e un figlio sedicenne, si è presentato alla Serpentara di primo mattino nei panni di una vecchia donna tutta intabarrata in un giaccotto verde scuro e in un lungo gonnellone nero. In testa Fratazzi indossava una lunga parrucca nera e tra le mani, oltre che tutt' intorno alla vita, esibiva una selva di santini di Padre Pio. «L' avevamo già visto il giorno prima, pensavamo al solito innocuo barbone, nessuno poteva sapere che in quella borsetta da cui tirava fuori rosari e immaginette religiose potesse nascondere una pistola», hanno ricordato più tardi i negozianti della zona che ieri mattina si sono imbattuti nella strana apparizione. Poco dopo le 10, quando l' incrocio tra via Pacchiarotti e via Maldacea era ormai sgombro dalle scorte che ogni mattina accompagnano al lavoro il Gip Otello Lupacchini, è scattato l' agguato. La «vecchia» ha visto arrivare a braccetto il «professor» Dido e sua moglie Maria Luisa Viberti, un' ex infermiera di 73 anni. Venivano a piedi dalla vicina Serpentara, il lungo edificio circolare in cui abitavano da 15 anni. Come ogni giorno andavano all' «Istituto San Raffaele», uno studio medico gestito dallo psicopatologo proprio di fronte alla casa di riposo per anziani «Villa Cavalieri», fino a sei anni fa tra i business del «professore» e poi venduta. La finta barbona ha aspettato che la coppia si avvicinasse al cancello. Poi ha estratto dalla borsetta una lunga pistola semiautomatica cromata munita di silenziatore, una calibro nove. L' ha puntata alla testa del «professore» e ha fatto fuoco. Il «professore» si è afflosciato per terra. La signora Manzo, dalla finestra del primo piano del palazzo di fronte, ha visto l' assassino che continuava ad armeggiare spasmodicamente con la pistola. Alla moglie del non vedente ha urlato a squarciagola: «Scappi, signora, sta per sparare di nuovo...». La moglie dell' ucciso è corsa nel negozio di mobili «Pronto risparmio», si è lasciata cadere esausta su un divano e lì, mentre Stefano e Vincenzo Mancini, i due giovani proprietari, fuggivano per strada, è stata intercettata dal killer. «Eravamo scappati sul marciapiede opposto - racconta Stefano Mancini -. La vecchia è entrata nel nostro negozio, la donna è scattata su dal divano e ha cercato di nascondersi dietro una colonna. Poi abbiamo sentito un colpo. E subito dopo un altro». Per terra, insieme alla moglie del «professore», è rimasto un uomo dalla barba di qualche giorno, con in tasca una lunga e delirante lettera indirizzata a un quotidiano romano dal nome storpiato dove, scritto un po' a mano e un po' a macchina, c' era spiegato il perché di tanto odio: «Mi hai curato, mi sono ammalato ancor di più, ti ho pagato tanto, mi hai succhiato tutto il sangue, sei un malefico e nessuno fa nulla...». Dietro queste parole, 5 anni di cure presso il «professore», titolare di un singolare metodo di cura elaborato durante un soggiorno negli Usa: l' «acqua magnetizzata» con la quale Emilio Dido, cieco dall' età di due anni, sosteneva di poter curare qualsiasi disturbo, in particolare psichico. «Mio marito era depresso e dopo la cura era ulteriormente peggiorato», ha ricordato però ieri Livia Paulotto, moglie dell' imprenditore-killer rintracciata a Padova. «Il professore "sentiva" attraverso le sue mani - ha spiegato una vicina di casa della vittima, la signora Spizzichino - C' era chi ci credeva e chi no. In ogni modo era una brava persona, religiosa e ogni mattina andava nella vicina chiesa dell' Ateneo Salesiano». Era anche un pianista provetto e in passato aveva fatto anche un po' di attività concertistica. All' inizio dello scorso decennio Dido aveva anche partecipato a convegni medici sull' Aids ed era stato presentato da Don Pierino Gelmini come «uno degli scienziati a cui affidarsi» dopo l' autoinoculazione del siero anti-Aids effettuata dal fondatore della Comunità Incontro. Ieri però tra le mani degli investigatori è rimasto un complesso carteggio di querele e controquerele che il «guaritore» e il suo assistito sempre più pentito si erano scambiato negli ultimi anni per 275 maledetti milioni. Paolo Brogi A PADOVA L' amico: più volte mi chiese di trovargli un killer DAL NOSTRO INVIATO PADOVA - «E pensare che, più volte, mi aveva chiesto di trovargli un killer per far fuori "quella bestia" di Roma... Io a dirgli: lascia perdere, goditi i tuoi soldi, smettila di roderti dentro. Un tormentone. E oggi scopro che l' ingegner Fratazzi ha deciso di far tutto da solo. Ha sparato travestito da donna? Chissà che scena, avrei proprio voluto vederlo». Si parla di un uomo che ha appena fatto fuori lo psichiatra, la moglie, e se stesso, eppure il vicino della porta accanto, racconta i particolari della storia come se fosse un film. Nella cui trama, naturalmente, c' è una particina anche per lui. Chiamiamolo il confidente: Giovanni S., originario di Potenza, funzionario statale a Padova, domiciliato in via Matteotti, stesso condominio dell' amico. Anche il «Margherita» del centro storico, dove lo incontriamo, è lo stesso bar frequentato assiduamente da Cesare Fratazzi. «Com' era? Normalissimo, all' apparenza - rivela il funzionario -. Un tipo benestante, garbato, generoso. Tutto ok, fatta eccezione per la voglia matta di restare giovane, vitale..., insomma, senza giri di parole, un uomo con vivaci pulsioni sessuali. Purtroppo, non realizzate. E qui sta l' origine della tragedia». Giovanni S., seraficamente seduto al tavolino, continua: «Il fatto è che l' ingegner Fratazzi - forse non era laureato, ma al bar lo chiamavamo così per il suo passato da costruttore - quel problemino ce l' aveva ormai da molti anni. Qualcosa, nella sua vita, dev' essere andato storto. Lui, infatti, soleva ricordare le pirotecniche avventure galanti, dando l' impressione di essere stato un play boy. E mai s' era acquetato, nonostante due matrimoni. Nonostante la seconda donna, Livia Paulotto, fosse più giovane di vent' anni». «Ecco - spiega - il motivo del tormento, e del suo ricorrere agli specialisti, elemosinando l' elisir di giovinezza. Da quanto ho potuto capire, il dottore di Roma lo aveva in cura da molto tempo, senza guarirlo. Peggio: il paziente era andato sempre più giù». Pausa. Giovanni S. prende fiato, e riattacca: «Vorrei precisare che Fratazzi, forse per vergogna, cercava di farmi credere che il rancore verso lo psichiatra non riguardava se stesso ma la sorella. Poi, mi diceva: "Tu che sei meridionale, aiutami a trovare un killer. Sai, i soldi non mi mancano, posso pagarlo bene. Quel sedicente professore è la rovina di mia sorella, devo assolutamente eliminarlo". Tentavo di calmarlo, ma lui, ogni volta che lo incontravo al bar, tornava sull' argomento. Si alterava, se la prendeva con quel "furfante che mi ha portato via centinaia di milioni, senza concludere nulla", eccetera eccetera. Ed io cominciavo a sospettare che nell' incredibile vicenda fosse coinvolto l' ingegner Fratazzi in persona. Anche se la certezza assoluta ce l' ho solo adesso». «A ripensarci, certi comportamenti e certi discorsi erano davvero strani. Con lui si parlava di tutto. Ma il suo argomento preferito erano le donne e il sesso. Aveva voluto a tutti costi che gli vendessi un mio giubbotto di pelle nera, perché "faceva giovane". Ascolti anche questa: c' era un suo coetaneo, in gran forma nonostante l' età, che al bar sbandierava i movimentati viaggi in Brasile: donne a go-go. Frattazzi lo ascoltava, diventando livido in volto, il ritratto dell' invidia». «Qui stava il suo male oscuro. Pazzo? Mah. L' omicidio? Premeditato. Il suicidio? Forse anche quello. Fratazzi, infatti, senza spiegarmi il perché, poco tempo fa mi aveva confidato di aver sistemato i conti in banca e le divisioni patrimoniali». «È strano, lo ammetto - chiude Giovanni S. - ma di fronte alla tragedia, mi passa per la mente un solo pensiero: è una storia che andrebbe a pennello in un thriller di Dario Argento». Marisa Fumagalli LA SCHEDA LA VITTIMA Emilio Dido aveva 91 anni, era cieco da quando ne aveva due. Si autodefiniva psicopatologo, una qualifica acquisita negli Stati Uniti d' America dove è riconosciuta e che consiste in un' assistenza psicologica. Non era iscritto all' ordine dei medici in Italia. A Roma, però, l' anziano era conosciuto come medico, biologo e psichiatra LE CURE Dido curava con metodi assolutamente personali. Diceva che la sua terapia contro le «malattie autoimmuni» si basava anche sul magnetismo. E con l' applicazione di frequenze elettriche e magnetiche curava anche le malattie mentali. Il medico somministrava anche gocce, ritenute da alcuni pazienti miracolose, da altri solo dell' acqua

Brogi Paolo, Fumagalli Marisa

Pagina 13
(20 luglio 2000) - Corriere della Sera