SECONDO VOI IL TESTO CHE SEGUE E' LA CRONACA DI UN SUCCESSO?
Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca
Come già spiegammo nel precedente lavoro, per valutare se il risultato ottenuto sulla variabile cercata (cioè trovare che l’Ascendente del figlio fosse uguale al segno solare del genitore) fosse o no significativo da un punto di vista statistico, formammo delle famiglie false; cioè accoppiammo a genitori veri figli di altri genitori, servendoci della funzione “random” del computer ovvero facendo scegliere a caso al computer stesso. Come si sa i risultati furono estremamente brillanti ed i Professori del Dipartimento di Statistica non ci chiesero altre prove su quel campione. Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico, ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa. Chiedemmo spiegazioni al dottor Mola e al professore D’Ambra e ci fu fatto l’esempio classico del recipiente di paglia che conteneva 100 numeri. Le cose erano andate così: noi avevamo estratto un numero in mezzo a cento, dichiarando, prima di fare la scelta, quale numero avremmo estratto ed effettivamente prelevammo, bendati, il numero che volevamo prelevare.
Ma non basta: udite ancora! Per la seconda volta fummo bendati e cercammo tra i cento numeri, tutti diversi, uno tra cinque dichiarati precedentemente. Anche in questo caso facemmo centro. Insomma, fu un po’ come dire che comprando un biglietto della lotteria avevamo preso uno dei premi. Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. E dobbiamo dire, a questo proposito, che questo procedimento ci sconforta un poco. Infatti, facendo una ricerca statistica di questo tipo, si viene avvertiti che sarà quasi impossibile ottenere un risultato positivo, ma se poi lo ottieni, vieni a scoprire che lo stesso non vale niente. Noi su questo punto vorremmo aprire un grande dibattito tra i lettori di Ricerca ’90 e soprattutto vorremmo riferirci a quanto scritto da Jung sulle statistiche, nel famoso saggio sulla sincronicità.
Cosa scrisse Jung sulle statistiche parlando di sincronicità
Come si sa il grande studioso svizzero/tedesco, per diversi mesi successivi, si sottopose ad un faticoso lavoro di analisi statistica per appurare se nelle coppie sposate fossero effettivamente presenti quei valori astrologici che la tradizione indicava come specifici di un matrimonio: per esempio il Sole di lui sulla Luna di lei. Jung procedette in tre tappe successive e, di volta in volta, creava le coppie false di confronto servendosi dell’opera di segretarie e collaboratori vari. Fu, dunque, con grande sorpresa che appurò come i risultati venissero influenzati dallo stato d’animo dei presenti. Per esempio egli scrive che quando ottennero maggiori presenze di Marte negli assortimenti casuali, fu appunto quando la sua collaboratrice tirò fuori i numeri dai cestini, in uno stato di grande esposizione emotiva, dovute a sue caratteristiche marziali in quel momento. Ci rendiamo conto allora, che stiamo trattando una materia di confine tra la scienza e verità esoteriche non ancora chiaramente decifrabili. E forse questa potrebbe essere una spiegazione al fatto che occorrerebbe individuare un metodo “oggettivo” per portare avanti valori di ricerca statistica, assicurandosi che i transiti del ricercatore, in quel momento, non saranno determinanti, alla fine, per il risultato della ricerca. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare che la randomizzazione del computer è perfettamente casuale. Ma Voi vi sentireste pronti a mettere la mano sul fuoco, su questo punto? Cioè siete proprio sicuri che la corsa sbalorditiva degli elettroni nei circuiti del computer non possa essere legata “sincronicamente” allo stato d’animo dell’operatore? Alla fine, per noi resta comunque il dubbio sul perché sulle successive 100 analisi effettuate, nel 90% dei casi ritrovavamo la nostra variabile più alta rispetto a quella prodotta dalla generazione di un numero falso. Questo ed altro ci hanno imposto di continuare le nostre ricerche e contiamo – sempre – di ricevere da tutti Voi un contributo alla soluzione di questi interrogativi.
Io riesco a comprendere il significato di questo testo estratto dal libro on line di Discepolo intitolato: Osservazioni politematiche delle ricerche Discepolo/Miele.
Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca
Come già spiegammo nel precedente lavoro, per valutare se il risultato ottenuto sulla variabile cercata (cioè trovare che l’Ascendente del figlio fosse uguale al segno solare del genitore) fosse o no significativo da un punto di vista statistico, formammo delle famiglie false; cioè accoppiammo a genitori veri figli di altri genitori, servendoci della funzione “random” del computer ovvero facendo scegliere a caso al computer stesso. Come si sa i risultati furono estremamente brillanti ed i Professori del Dipartimento di Statistica non ci chiesero altre prove su quel campione. Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico, ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa. Chiedemmo spiegazioni al dottor Mola e al professore D’Ambra e ci fu fatto l’esempio classico del recipiente di paglia che conteneva 100 numeri. Le cose erano andate così: noi avevamo estratto un numero in mezzo a cento, dichiarando, prima di fare la scelta, quale numero avremmo estratto ed effettivamente prelevammo, bendati, il numero che volevamo prelevare.
Ma non basta: udite ancora! Per la seconda volta fummo bendati e cercammo tra i cento numeri, tutti diversi, uno tra cinque dichiarati precedentemente. Anche in questo caso facemmo centro. Insomma, fu un po’ come dire che comprando un biglietto della lotteria avevamo preso uno dei premi. Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. E dobbiamo dire, a questo proposito, che questo procedimento ci sconforta un poco. Infatti, facendo una ricerca statistica di questo tipo, si viene avvertiti che sarà quasi impossibile ottenere un risultato positivo, ma se poi lo ottieni, vieni a scoprire che lo stesso non vale niente. Noi su questo punto vorremmo aprire un grande dibattito tra i lettori di Ricerca ’90 e soprattutto vorremmo riferirci a quanto scritto da Jung sulle statistiche, nel famoso saggio sulla sincronicità.
Cosa scrisse Jung sulle statistiche parlando di sincronicità
Come si sa il grande studioso svizzero/tedesco, per diversi mesi successivi, si sottopose ad un faticoso lavoro di analisi statistica per appurare se nelle coppie sposate fossero effettivamente presenti quei valori astrologici che la tradizione indicava come specifici di un matrimonio: per esempio il Sole di lui sulla Luna di lei. Jung procedette in tre tappe successive e, di volta in volta, creava le coppie false di confronto servendosi dell’opera di segretarie e collaboratori vari. Fu, dunque, con grande sorpresa che appurò come i risultati venissero influenzati dallo stato d’animo dei presenti. Per esempio egli scrive che quando ottennero maggiori presenze di Marte negli assortimenti casuali, fu appunto quando la sua collaboratrice tirò fuori i numeri dai cestini, in uno stato di grande esposizione emotiva, dovute a sue caratteristiche marziali in quel momento. Ci rendiamo conto allora, che stiamo trattando una materia di confine tra la scienza e verità esoteriche non ancora chiaramente decifrabili. E forse questa potrebbe essere una spiegazione al fatto che occorrerebbe individuare un metodo “oggettivo” per portare avanti valori di ricerca statistica, assicurandosi che i transiti del ricercatore, in quel momento, non saranno determinanti, alla fine, per il risultato della ricerca. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare che la randomizzazione del computer è perfettamente casuale. Ma Voi vi sentireste pronti a mettere la mano sul fuoco, su questo punto? Cioè siete proprio sicuri che la corsa sbalorditiva degli elettroni nei circuiti del computer non possa essere legata “sincronicamente” allo stato d’animo dell’operatore? Alla fine, per noi resta comunque il dubbio sul perché sulle successive 100 analisi effettuate, nel 90% dei casi ritrovavamo la nostra variabile più alta rispetto a quella prodotta dalla generazione di un numero falso. Questo ed altro ci hanno imposto di continuare le nostre ricerche e contiamo – sempre – di ricevere da tutti Voi un contributo alla soluzione di questi interrogativi.
Io riesco a comprendere il significato di questo testo estratto dal libro on line di Discepolo intitolato: Osservazioni politematiche delle ricerche Discepolo/Miele.
LA STATISTICA DI DISCEPOLO E' STATA UN INSUCCESSO
9 commenti:
Sono anni che chiedo al Galeota perché continua a parlare delle statistiche di Discepolo sebbene queste statistiche siano state un insuccesso. Fingere che queste statistiche abbiano avuto un esito positivo, non mi sembra che sia una buona tattica per favorire l'astrologia, perché le bugie hanno le gambe corte e prima o poi si scopre che sono delle bugie.
Nel caso di queste statistiche è già stato ampiamente dimostrato che erano solo una vanteria del Discepolo che addirittura affermava che le sue statistiche erano state controllate e certificate dai professori di statistica dell'Università di Napoli. Era una bugia, perché uno dei professori di statistica citati da Discepolo, quello che all'epoca aveva le responsabilità maggiori, perché l'altro era solo il suo assistente, nega decisamente di aver certificato tali statistiche, e ha diffidato il Discepolo di fare il suo nome a proposito di queste statistiche, senza prima richiedere il suo consenso.
Non c'è ombra di dubbio sul fatto che quello che il Galeota chiama maestro abbia fatto queste cose, ci sono le prove, il professore di statistica, chiaramente assai contrariato dell'abuso del suo nome da parte di Discepolo, mi ha dato la corrispondenza intercorsa tra lui e Discepolo autorizzandomi a pubblicarla sul mio blog. In questa corrispondenza è lo stesso Discepolo che rivolgendosi al professore afferma che la collaborazione del professore è terminata con la statistica sugli 8.000 soggetti a cui si fa riferimento qui sopra, e che come si può chiaramente leggere è una statistica che ha avuto un esito negativo. Ma se ben ricordi il Discepolo a te, e non solo a te, raccontava delle cose ben diverse. Il Discepolo ti ha detto che i professori universitari di statistica erano i certificatori delle sue statistiche compiute su 75.000 soggetti, e che quindi le sue statistiche avevano l'avallo della scienza.
Perché sei ancora dalla parte di Discepolo che si è preso gioco di te, e che ti ha messo nella ridicola situazione in cui ti trovi?
Tutto si può dire, ma il Galeota è una persona che non perderebbe mai le staffe, vorrei la sua pacatezza, che a questo punto sta diventando proverbiale.
Il caro Giobbe, citato tanto dal suo guru, al confronto è un isterico:
http://astromauh.blogspot.com/2013/03/18-anni-di-sfiga.html
E' molto equilibrato perché è un quasi-psicologo.
Sansone finché dice qualche parolaccia non importa, è quando minaccia le persone che è un po' più grave.
Poi finge di essere stato perseguitato e segnala a Google questo blog dove non faccio altro che esercitare il mio diritto di critica.
Non oso pensare che cosa abbia detto privatamente a quella ragazza, era terrorizzata.
Voglio dire una piccola cosa a favore del Galeota, perché io sono a favore della verità e dell'astrologia, per cui tacerla non sarebbe onesto.
Lui diversi anni fa fece l'oroscopo di Ornella Muti senza sapere che si trattasse di lei perché era una specie di esperimento che gli avevano proposto, e lui oltre ad alcune cose che avrei detto anch'io ha anche parlato di problemi di vista.
Problemi all'apparato gastrointestinale e alla pelle, oltre che vistosi problemi alla vista possono essere le patologie tipiche di questa persona. Porta certamente gli occhiali.
Sui problemi all'apparato gastrointestinale e alla pelle, non ne so niente, ma qualche giorno fa ho sentito la figlia che diceva che la madre aveva dei problemi alla vista e che portava degli occhiali trifocali.
Discepolo dice che i problemi alla vista dipendono dall'asse Pesci/Vergine, ma non so se riporta semplicemente le idee di qualcun altro o se sono sue personali.
Per quanto mi riguarda io non mi ero mai accorto della cosa, e pur essendo un Pesce con la Luna in Vergine, avevo solo una leggera miopia da un occhio per cui ho sempre fatto a meno degli occhiali, però l'anno scorso i problemi alla vista mi sono venuti, e credo che c'entri qualcosa il transito di Nettuno sul mio Sole in Pesci.
Nettuno oltre ad essere il pianeta del mare lo è anche della nebbia, e come può dare un offuscamento della ragione, a quanto pare può dare anche un offuscamento della vista.
Quindi ho modificato la mia opinione su questa cosa, perché prima non avevo un'opinione, non ci avevo mai pensato.
Non vorrei che si montassero la testa, perché per una cosa giusta che dicono, mille ne sbagliano, e l'incapacità di correggersi, per un senso dell'orgoglio sbagliato, fa il resto
Secondo lui qualcuno dovrebbe andare da lui e dirgli che Astromauh ha ragione.
Certo, per subire lo stesso trattamento che ha subito quella poveretta su starchat. Ah ah peggiora ogni giorno di più. La gente che recepisce il mio messaggio capisce che tu sei da evitare come la morte. Che tipo di discussione si può avere con qualcuno che non capisce che se ci si accorge che un calcolo è sbagliato bisogna smettere di considerarlo valido?
Solo tu per atto di lecchinaggio al tuo guru riesci a fare questo, la maggior parte delle persone sono normali.
È inutile che ti vanti se qualcuno dei tuoi fan ha aderito alla tua stupida iniziativa. Tu gli hai raccontato delle falsità su di me non documentate e loro ingenuamente le credono vere, ma il mostro che deride, che insulta, che odia, e che vorrebbe vedermi morto petchè erroneamente crede che sono io l'ostacolo al tuo successo, sei tu, un pallone gonfiato che crede che papa Francesco si è ammalato e ha abdicato qualche anni fa. Io da adtrologo dico evviva il CICAP ed evviva Piero Angela, perchè sono contro la tua falsa astrologia.
Mi scuso per gli errori ma sono col cellulare.
Continua a dire che io avrei detto che bisognerebbe denunciarlo perché dice di essere laureato in psicologia, ma come si può leggere qui, io non ho detto che questo sia un reato, ma che costituisce una scorrettezza, perché il modo giusto con cui dovrebbe qualificarsi è Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche.
Però il Galeota ha commesso qualcosa di ben più grave di una scorrettezza quando sulla sua pagina Facebook si era definito un consulente psicologico. In quel caso io direi che si configurava un vero e proprio reato, perché le uniche persone che possano definirsi consulenti psicologici sono gli psicologi o i medici laureati in psichiatria.
Dire che io affermo di essere un carabiniere, e che tu hai le prove di questo è un reato, e per questo verrai denunciato.
Ma vuoi arrivare ad una conciliazione? Ieri sera stavo pensando che forse qualche dubbio sulla statistica e su Discepolo ti era venuto. Tu non riesci a leggere le cose che scrivo, perché non trovi una persona di tuo gradimento che possa fare da intermediario. Così io le cose delle statistica la spiego a lui o a lei che poi le riferisce a te.
Vogliamo provarci questa sera?
Che spasso che era quando usava un altro nick per difendersi!
https://www.blogger.com/comment.g?blogID=8216130758320931758&postID=8838644432135985302&bpli=1
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