domenica 30 settembre 2012

Menzogna e Verità



C'è qualcuno che mi considera un disturbatore, un maniaco con la fissazione delle statistiche, ma queste stesse persone continuano a citare queste statistiche. Discepolo non potrebbe semplicemente ammettere di essersi sbagliato? Perché non rinuncia a scrivere nei suoi libri di queste statistiche?

E' difficile pretendere di avere ragione quando si ha torto.



I dati raccolti da Gauquelin sono quelli, non c'è alcuna tendenza a nascere con l'ascendente uguale al segno del padre. Discepolo non può dimostrare ciò che dice perché le sue statistiche nemmeno esistono. Le mie invece si, e sono nel web. Io non sto facendo guerra a nessuno, per me è importante che questa cosa si sappia. Secondo Discepolo e i suoi seguaci dovrei tacere perché questo lede alla loro immagine.

Pavoneggiarsi con una statistica inesistente è ciò che lede alla loro immagine, io che c'entro, dovrei smettere per non farmi insultare, e per permettere a loro di farsi belli?

A me di loro non interessa, mi interessa l'astrologia.

Poi sono veramente poco furbi, sempre a ripetere la stessa menzogna, è chiaro che ogni volta che Discepolo e Al Rami ripetono questa balla colossale della statistica, mi viene voglia di replicare. Discepolo vorrebbe paragonarsi a Gauquelin, e la cosa mi fa inorridire. Discepolo non ha assolutamente nessun merito nel campo delle statistiche astrologiche, perché si arroga il diritto di spacciarsi per un ricercatore statistico?

Perché vengo attaccato sul piano personale, che vogliono da me?

Volete venire a cercarmi a casa, volete menarmi, volete ammazzarmi?

La statistica di Discepolo continuerebbe ad essere quello che è, una balla colossale.

sabato 29 settembre 2012

Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele (pag.32-38) SECONDA PARTE


(pagine 32-38) SECONDA PARTE.


Conferme dalla terza indagine
sull’ereditarietà astrale
di Ciro Discepolo e Luigi Miele

Premessa

Questa ricerca segue – come verifica – quella già condotta da Luigi Miele e da me, pubblicata sul numero 6 di Ricerca ’90 e che diede importanti risultati positivi. Ricapitoliamo, allora, brevemente, di cosa si trattò l’altra volta. Io e Luigi Miele esplorammo un campione di 8219 date di nascita che comprendevano diverse migliaia di famiglie formate da un padre, una madre ed uno o più figli. I dati erano stati raccolti, molti anni prima, da Miche Gauquelin, in un quartiere di Parigi ed erano compresi tutti in un unico file denominato Paris12.raw.
In esso noi cercammo le prove dell’ereditarietà planetaria che era già stata dimostrata da Michel e Françoise Gauquelin, ma solo rispetto alle angolarità planetarie. Noi, invece, procedemmo nella direzione di cercare ripetizioni di “segni” zodiacali tra genitori e figli. Esplorammo 50 variabili (25 padre/figli e 25 madre/figli) e ne trovammo una altamente significativa. Anzi, non noi, ma il dott. Francesco Mola ed il prof. Luigi D’Ambra del Dipartimento di Statistica dell’Università di Napoli, trovarono per il rapporto madre/figli una significatività al 5% e per il rapporto padre/figli una significatività pari, addirittura, all’1%. Questo significava che la verità che avevamo scoperta poteva dipendere dal caso solo nell’1% delle probabilità a nostra disposizione. Dobbiamo subito precisare, però, che i professor citati ci avvertirono subito che lo studio andava effettuato su altri campioni per essere convalidato. E questo noi abbiamo fatto.

Campione utilizzato in questa ricerca

Ci siamo rivolti al Comune di Napoli e, sulla base della pubblicazioni positiva portata loro in visione, abbiamo chiesto il loro aiuto per raccogliere molte altre date. Dobbiamo, quindi, subito, un sentito ringraziamento all’assessore all’anagrafe dott. Manlio Carli che si è dimostrato sensibile allo scopo di una ricerca scientifica e ci ha permesso di frequentare, per mesi l’ufficio generale dove vengono tenuti raccolti i dati di centinaia di migliaia di nascite avvenute nel comune di Napoli. Nel nostro lungo e faticoso lavoro di raccolta siamo stati aiutati dal funzionario municipale signor Angel Barbarossa, ma prim’ancora abbiamo dovuto chiedere il permesso al sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Caterina Molfino, che compreso lo scopo che ci guidava ci accordò il permesso richiesto, vietandoci, però, nel contempo, ovviamente, di trascrivere i nomi accanto alle date.

Raccolta del campione

Purtroppo l’anagrafe del capoluogo campano non contiene, nella sua memoria computerizzata, l’ora di nascita dei suoi cittadini e questo ha comportato un lavoro immane di selezione del campione.
Si sa che una errata selezione del campione utilizzato può, se fatta male, invalidare la ricerca stessa. In effetti noi dovevamo assicurare un carattere di assoluta casualità nella raccolta dei soggetti e questo avvenne, per forza di cose, come diremo adesso. I volumi, migliaia, di grosse dimensioni e peso, erano uno accanto all’altro, contenevano i dati di nascita dal 1915 al 1991 e venivano continuamente prelevati dai molti impiegati comunali che dovevano redigere documenti per la popolazione che ne faceva richiesta. Dunque, noi e il funzionario Barbarossa, accedevamo a caso, ogni giorno, a scaffali differenti, dove in quel momento, per caso, gli altri impiegati non stavano consultando quei registri. Si aprivano, allora, gli stessi e si scartavano i nominativi senza prole e quelli non nativi del luogo. A mezzo di un computer portatile si segnavano i dati del capofamiglia e poi si accedeva agli specifici registri degli atti di nascita della moglie e dei figli corrispondenti al soggetto selezionato. A volte si era costretti a delle attese di diversi minuti finché tali registri si rendevano disponibili per la consultazione. Come si può comprendere, allora, la scelta dei libri avveniva in un modo che potremmo definire casuale, ma su questo punto torneremo più avanti. Alla fine del nostro lavoro avevamo raccolto 3972 nascite che hanno costituito il nostro campione di statistica.

Risultati ottenuti

Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca

Come già spiegammo nel precedente lavoro, per valutare se il risultato ottenuto sulla variabile cercata (cioè trovare che l’Ascendente del figlio fosse uguale al segno solare del genitore) fosse o no significativo da un punto di vista statistico, formammo delle famiglie false; cioè accoppiammo a genitori veri figli di altri genitori, servendoci della funzione “random” del computer ovvero facendo scegliere a caso al computer stesso. Come si sa i risultati furono estremamente brillanti ed i Professori del Dipartimento di Statistica non ci chiesero altre prove su quel campione. Noi, però, successivamente e volontariamente, facemmo un supplemento di indagine e generammo altre 100 coppie di famiglie false per vedere quante volte il risultato positivo si ripeteva. Ahimé questo si ripeté solo due o tre volte, significativamente in senso statistico, ma la cosa strana fu che nel 90 per cento dei confronti, la coppia vera era sempre più alta della coppia falsa. Chiedemmo spiegazioni al dottor Mola e al professore D’Ambra e ci fu fatto l’esempio classico del recipiente di paglia che conteneva 100 numeri. Le cose erano andate così: noi avevamo estratto un numero in mezzo a cento, dichiarando, prima di fare la scelta, quale numero avremmo estratto ed effettivamente prelevammo, bendati, il numero che volevamo prelevare. Ma non basta: udite ancora! Per la seconda volta fummo bendati e cercammo tra i cento numeri, tutti diversi, uno tra cinque dichiarati precedentemente.  Anche in questo caso facemmo centro. Insomma, fu un po’ come dire che comprando un biglietto della lotteria avevamo preso uno dei premi. Sul fatto, poi, come detto, che il 90 per cento delle successive estrazioni ci dava un numero vero superiore a quello falso, statisticamente non aveva alcun valore. E dobbiamo dire, a questo proposito, che questo procedimento ci sconforta un poco. Infatti, facendo una ricerca statistica di questo tipo, si viene avvertiti che sarà quasi impossibile ottenere un risultato positivo, ma se poi lo ottieni, vieni a scoprire che lo stesso non vale niente. Noi su questo punto vorremmo aprire un grande dibattito tra i lettori di Ricerca ’90 e soprattutto vorremmo riferirci a quanto scritto da Jung sulle statistiche, nel famoso saggio sulla sincronicità.

Cosa scrisse Jung sulle statistiche
parlando di sincronicità

Come si sa il grande studioso svizzero/tedesco, per diversi mesi successivi, si sottopose ad un faticoso lavoro di analisi statistica per appurare se nelle coppie sposate fossero effettivamente presenti quei valori astrologici che la tradizione indicava come specifici di un matrimonio: per esempio il Sole di lui sulla Luna di lei. Jung procedette in tre tappe successive e, di volta in volta, creava le coppie false di confronto servendosi dell’opera di segretarie e collaboratori vari. Fu, dunque, con grande sorpresa che appurò come i risultati venissero influenzati dallo stato d’animo dei presenti. Per esempio egli scrive che quando ottennero maggiori presenze di Marte negli
assortimenti casuali, fu appunto quando la sua collaboratrice tirò fuori i numeri dai cestini, in uno stato di grande esposizione emotiva, dovute a sue caratteristiche marziali in quel momento.
Ci rendiamo conto allora, che stiamo trattando una materia di confine tra la scienza e verità esoteriche non ancora chiaramente decifrabili. E forse questa potrebbe essere una spiegazione al fatto che occorrerebbe individuare un metodo “oggettivo” per portare avanti valori di ricerca statistica, assicurandosi che i transiti del ricercatore, in quel momento, non saranno determinanti, alla fine, per il risultato della ricerca. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare che la randomizzazione del computer è perfettamente casuale. Ma Voi vi sentireste pronti a mettere la mano sul fuoco, su questo punto? Cioè siete proprio sicuri che la corsa sbalorditiva degli elettroni nei circuiti del computer non possa essere legata “sincronicamente” allo stato d’animo dell’operatore? Alla fine, per noi resta comunque il dubbio sul perché sulle successive 100 analisi effettuate, nel 90% dei casi ritrovavamo la nostra variabile più alta rispetto a quella prodotta dalla generazione di un numero falso. Questo ed altro ci hanno imposto di continuare le nostre ricerche e contiamo – sempre – di ricevere da tutti Voi un contributo alla soluzione di questi interrogativi.

Risultati di questa ricerca

Abbiamo proceduto come per la ricerca precedente ed abbiamo fatto erigere al computer 3972 cieli natali. Da essi abbiamo estrapolato la variabile che ci interessava e cioè quante volte l’Ascendente del figlio era uguale al segno solare del genitore. Abbiamo consegnato l’output della nostra workstation al prof. Luigi D’Ambra ed al dott. Francesco Mola del dipartimento di statistica dell’Università di Napoli e che sempre ringraziamo per la preziosissima collaborazione offertaci. Dopo alcuni giorni trascorsi in trepidante attesa dei risultati, ecco il verdetto: sulla madre non abbiamo trovato significatività mentre sul padre (UDITE, UDITE!!!) è stato rintracciato un nuovo straordinario risultato positivo: uno z calcolato uguale a 2.25! (vicinissimo alla significatività all’1%). A questo punto, i due ricercatori citati, pur ritenendo di dover sottoporre questi risultati ad esami più rigidi, non ci hanno nascosto un loro ottimismo dato che siamo di fronte su due differenti
campioni di varie migliaia di dati, a risultati positivi che si continuano a ripetere. Allora il prof. D’Ambra ed il dott. Mola ci hanno chiesto di generare – nuovamente – come nella scorsa ricerca – cento coppie false. Lo abbiamo fatto e “miracolo” abbiamo ottenuto ben 50 risultati sensibilmente positivi. Lo scrupolo dei due ricercatori, che noi apprezziamo e lodiamo, non si è fermato a ciò e ci è stato richiesto di esaminare il programma in Basic per valutare se il numero Random fosse stato generato veramente casualmente. Abbiamo sottoposto i nostri listati al loro esame e questo è stato soddisfacente. Dunque, al momento, la situazione è molto incoraggiante. Sul fatto che il risultato materno sia stato negativo, abbiamo una nostra possibile spiegazione. Qui al Sud – purtroppo – gli uomini tengono molto ad avere figli maschi (tranne chi scrive che adora le femminucce) e allora, rispetto al campione di Parigi, può essere successo che per molti padri, delusi dalla nascita della femmina, la dichiarazione è stata fatta molti giorni dopo la nascita e all’anagrafe può essere stata data una informazione falsa o inesatta.

Il Dipartimento di Statistica dell’Università di Napoli, nelle persone dei ricercatori citati, sta sottoponendo i risultati positivi a tutta una serie di controlli più rigorosi (che noi chiameremmo “torture”) alla ricerca di possibili errori metodologici e ci hanno fatto presente che operano in questo modo per prevenire il discredito che i nostri avversari certamente cercheranno di gettarci addosso. Noi, come abbiamo già detto, pur di fronte a dei risultati così positivi, andremo avanti e nei prossimi numeri del giornale leggerete gli sviluppi delle nuove ricerche.

FINE SECONDA PARTE



Torniamo, per un momento alla nostra precedente ricerca

In questo paragrafo leggiamo che Ciro Discepolo decide di mischiare le famiglie per 100 volte, cosa che non aveva fatto inizialmente, perché lui aveva applicato questa procedura UNA SOLA VOLTA. E quindi aveva sbagliato a calcolare il valore atteso per tutte le 50 variabili, e di conseguenza aveva sbagliato anche il calcolo dello Zeta. La tabella che riporta la significativà delle varie variabili, non ha più ragione di esistere, e dovrebbe essere cancellata.

A questo punto dovrebbe rifare tutti i calcoli, mischiando per 100 volte le famiglie e calcolando la MEDIA dei risultati ottenuti.

Nel paragrafo successivo Discepolo scrive:

E forse questa potrebbe essere una spiegazione al fatto che occorrerebbe individuare un metodo “oggettivo” per portare avanti valori di ricerca statistica, assicurandosi che i transiti del ricercatore, in quel momento, non saranno determinanti, alla fine, per il risultato della ricerca.

Bisognerebbe analizzare i transiti del ricercatore?

In modo da accertarsi che i valori delle coppie fittizie siano corretti?

PAZZESCO!

Il metodo "oggettivo" è quello di mischiare le famiglie almeno per 100 volte, contare il numero di coppie con i figli con l'ascendente uguale al segno del padre in ciascuna di queste randomizzazioni, e fare quindi la media aritmetica dei valori trovati.

Se si usa una procedura random si ottengono dei risultati casuali, quasi ogni volta che si ripete l'operazione di mischiare le famiglie e di contare quante sono le coppie figli-padri si ottiene un valore diverso dal precedente.

Secondo Discepolo bisognerebbe analizzare l'oroscopo del ricercatore per sapere se i numeri cosi' generati sono da prendere in considerazione, o se bisognerebbe aspettare dei transiti più favorevoli.

Discepolo non ha nessuna idea di ciò che sta facendo, anche se questo non gli impedisce di scrivere nei suoi libri di essere un ricercatore statistico, che ha trovato dei risultati importanti.

Discepolo ha solo cercato di scimmiottare ciò che aveva fatto Michel Gauquelin, perché l'idea di mischiare le famiglie l'ha copiata da lui, solo che non ha capito che non doveva prendere come valore atteso il primo valore trovato mischiando le famiglie, ma che doveva ripetere questa operazione per 100 volte e quindi calcolare la media di questi risultati.

In questo modo si ottengono dei valori che non cambiano ogni volta, perché se ripetono queste operazioni per altre 100 volte, e poi ancora altre 100 volte, e poi ancora altre 100 volte  ecc.ecc. le medie che si ottengono sono sempre dei valori molto simili tra loro.

I valori ottenuti calcolando la media, sebbene siano stati generati da una procedura casuale, non sono casuali, e quindi si possono usare come termine di confronto con il numero delle coppie figli-padri reali presenti nel database.

I professori di statistica hanno provato a spiegare queste cose a Discepolo, solo che lui non le ha capite. Discepolo dice che i professori non gli avevano chiesto di mischiare per 100 volte le famiglie, ma poi glielo hanno chiesto.

Allora il prof. D’Ambra ed il dott. Mola ci hanno chiesto di generare – nuovamente – come nella scorsa ricerca – cento coppie false. Lo abbiamo fatto e “miracolo” abbiamo ottenuto ben 50 risultati sensibilmente positivi.

Ma di che miracolo parla Discepolo?

Se su 100 randomizzazioni si ottengono 50 risultati positivi, questo significa che si ottengono anche 50 risultati negativi, per cui il valore delle coppie trovate è un valore medio, perché coincide con il valore che ci si aspetterebbe di trovare.

Le coppie dello figli-padri con lo stesso ascendente-segno, non sono mai state significative, perché erano soltanto 11 in più del vero valore atteso, se a Discepolo sono sembrate significative è solo perché lui ha sbagliato a calcolare il valore atteso.

Come si fa a dire ad autodefinirsi un ricercatore statistico di astrologia che ha trovato importanti risultati basandosi su un errore, e su un errore di questo genere?

Io spero che il giudice della causa che ho intentato contro Discepolo, richieda la testimonianza dei professori universitari, anche se non credo che lo farà, perché cosi' finalmente si saprebbe se è vero o no, che questi professori universitari hanno certificato gli importanti risultati statistici millantati da Discepolo.




venerdì 28 settembre 2012

Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele (pag.18-23) PRIMA PARTE



(pagine 18-23) PRIMA PARTE.


Nuova ricerca sull’eredità astrale 
Analisi di 8219 soggetti

di Ciro Discepolo e Luigi Miele

Luigi Miele è studente di Ingegneria presso il Politecnico di Napoli. Collabora da molti anni con Ciro Discepolo alle ricerche statistiche in campo astrologico. È analista programmatore. È uno dei tre Autori di Effemeridi del secolo stampate dall’editore Capone.

Dedica e ringraziamenti

Questa statistica che ha dato un forte esito positivo e che ci auguriamo farà progredire l’astrologia attuale, la dedichiamo, con tutto il lavoro che ha comportato, a Michel e a Françoise Gauquelin, un uomo e una donna, due scienziati di eccezionale levatura che hanno dato tantissimo e speriamo continueranno ancora a dare alla Conoscenza.

Un grazie va anche a Fausto Passariello che aveva iniziato con noi questa ricerca e che poi, per grossi impegni di lavoro privato, ha dovuto abbandonarla.

Un altro sentito grazie va al prof. Luigi D’Ambra e al dott. Francesco Mola del Dipartimento di Statistica dell’Università di Napoli che hanno analizzato rigorosamente i risultati fornendoci molte risposte ai nostri interrogativi di base.

Infine un grazie speciale va a Michel Gauquelin che generosamente ci ha messo a disposizione il nutrito numero di soggetti da esaminare, senza il quale la ricerca in oggetto non sarebbe stata possibile.

Premessa

Questa statistica, riteniamo, si colloca, per importanza in campo astrologico, subito dopo quelle più famose di Michel e Françoise Gauquelin. Infatti non ci risulta che altri studi statistici, in astrologia, siano stati effettuati su di un campione così vasto e soprattutto che abbiano dato esito positivo, ai fini della dimostrazione di assunti di tipo astrologico. Come diremo in seguito la ricerca in oggetto ci sembra particolarmente importante perché dimostra correlazioni interessanti sui segni astrologici, segni che fino ad oggi erano risultati quasi inesistenti all’esame statistico.

Natura del campione

Il campione riguarda 8219 soggetti appartenenti ad un quartiere di Parigi e nati nella capitale francese in quasi cento anni di storia. Sul modo come lo stesso è stato raccolto rimandiamo i Lettori alla lettura dei testi tecnici dei Gauquelin e alle spiegazioni che lo stesso Michel fornirà ai lettori di Ricerca ’90. Riteniamo, comunque, che non ci saranno ingenui, o prevenuti, che vogliano avanzare l’ipotesi di un campione viziato nella raccolta, cosa che non corrisponde assolutamente al rigorosissimo metodo di lavoro dei due ricercatori francesi.

Gli 8219 soggetti formano migliaia di gruppi familiari comprensivi di un padre, di una madre e di x figli. Naturalmente in alcuni gruppi familiari potevano mancare uno o entrambi i genitori e uno o più figli.

Ipotesi di partenza

Questa seconda indagine sull’eredità astrale, come già la prima che fu pubblicata sul numero zero di Ricerca ’90, si basa sul presupposto che esistono delle “eredità astrali” tra genitori e figli. Ogni astrologo degno di questo nome è convinto della cosa, ma non basta esserne convinti e bisogna anche poterlo dimostrare, in una misura che non lasci dubbi.

Allora abbiamo proceduto come segue, sfruttando il fatto che l’anagrafe di Parigi, per legge, come in altri paesi di tutto il mondo civile, obbliga i dichiaranti ad indicare l’ora di nascita del soggetto che si intende denunciare, anche se questo avviene per motivi tutt’altro che astrologici. Abbiamo ipotizzato una rosa di 25 possibili variabili relative al rapporto genitori/figli, da un punto di vista astrologico. Per essere più precisi dobbiamo dire che abbiamo considerato le stesse 25 variabili sia per il padre che per la madre. Esse sono quelle segnate nelle due tabelline che seguono. Alcune sono classiche ma anche poco probabili, come la 1 per esempio: che il segno solare del figlio sia uguale al segno solare del padre, come a dire che ad un padre Ariete corrisponda un figlio Ariete, cosa che lascia solamente un brevissimo margine temporale durante l’anno affinché la cosa si verifichi. Altre variabili sono più interessanti e “probabili”, in senso astrologico, come la Luna del genitore uguale alla Luna del figlio oppure,  ed è questo esattamente ciò che abbiamo trovato vero, che l’Ascendente del figlio sia uguale al segno astrologico del genitore. Dunque abbiamo organizzato un software specifico per analizzare questi dati e ne è venuto fuori un solo file di oltre 10 milioni di byte in cui sono stati calcolati i singoli temi di nascita di tutti e 8219 soggetti, tenendo conto dei diversi regimi orari di Parigi, comprese le ore legali estive e di guerra, del periodo considerato. Abbiamo quindi proceduto a contare le singole variabili e, a questo punto, si presentava il problema di stabilire,  poi, anzi a priori, quale sarebbe stato il limite teorico oltre il quale avremmo dovuto trovare significativi, da un punto di vista strettamente statistico, i risultati. Teoricamente, se avessimo considerato la variabile che poi ha dato risultati positivi, per esempio, avremmo dovuto ragionare più o meno in questo modo: ogni giorno tutti e dodici gli Ascendenti si levano in un luogo e dunque ogni ragazzo ha circa un dodicesimo di probabilità di nascere con l’Ascendente uguale al segno del padre o della madre. In questo caso, se avessimo proceduto così semplicisticamente, avremmo potuto dire che ogni risultato superiore ad un dodicesimo era da considerarsi significativo. Ma le cose non stanno affatto così perché, in effetti, la distribuzione delle nascite non è affatto uniforme durante le ore e dipende, a sua volta, da una infinità di variabili, non ultima quella della comodità del medico che in questi ultimi decenni tende a far nascere i bambini negli orari di “ufficio”. Allora abbiamo pensato, come per nostre precedenti ricerche, di comparare i risultati trovati a risultati “falsi”, cioè ottenuti con famiglie false. Abbiamo proceduto in questo modo: abbiamo mischiato i genitori veri con figli falsi, operando a mezzo funzioni di numeri casuali (Random) e poi abbiamo confrontato i risultati.

Risultati ottenuti

Le formule statistiche ed i test applicati sono gli stessi di quelli presentati nella nostra precedente ricerca pubblicata sul numero 5 di Ricerea ’90. È stata cercata la significatività al 5% che, come si sa, è molto alta per questo tipo di analisi. Essa valeva, in questa ricerca, z = 1.96. Le due pagine
con le tabelle e gli schemi raccolgono, in sintesi, tutti i risultati.

Come si può vedere sia la variabile numero 11 (l’Ascendente del figlio uguale al Sole del padre) che la 36 (l’Ascendente del figlio uguale al Sole della madre) sono assai al di sopra del valore di z calcolato al 5% e, addirittura, per la variabile numero 11 il valore trovato è maggiore del livello di significatività all’ 1%! Lo z dell’1% vale 2.58 e quindi anche la variabile 36 è assai prossima a questo traguardo.

Discussione sui risultati

Ci troviamo di fronte ad un risultato molto grosso, secondo i parametri che vengono studiati statisticamente. Si dà la possibilità che questa significatività dimostrata possa dipendere solamente nell’1% delle probabilità dal caso. Insomma, per chi non si intende di statistica significa che i Professori dell’Università che hanno esaminato la ricerca si meraviglierebbero enormemente se in una futura ricerca, estesa ad altri quartieri di Parigi o di altre città, non si ritrovasse un valore analogo. Vi rendete conto, allora, che si tratta di qualcosa di grosso perché se i prossimi esami e nuove statistiche mirate confermeranno questo dato, ci troveremo di fronte ad una regola, a qualcosa – cioè – di incontestabile. Se questo verrà confermato, come tutto lascia supporre, allora vuol dire che effettivamente i figli nascono con un segno ascendente più frequentemente uguale al segno solare dei genitori, rispetto a qualsiasi altro segno.

L’eccezionalità del risultato ci sembra relativa soprattutto a due ordini di fattori: in primo luogo il livello di significatività è altissimo, 1’1% per la variabile numero 11 e superiore al 5% per la variabile numero 36. In secondo luogo, e forse questa è la cosa apparentemente più sorprendente ma forse anche la cosa più logica, il secondo risultato positivo lo si è ottenuto con la stessa variabile, misurata sulla madre dopo che con il padre. Questa ripetizione ci sembra una sottolineatura che non si può trascurare.

Infine vorremmo richiamare l’attenzione su altre variabili che sono andate molto vicine al livello di significatività: la numero 19 (la Casa occupata dal Sole del figlio uguale alla Casa occupata dal Sole del padre), la numero 21, la numero 28 (vicinissima al valore significativo) e la numero 35 (la Luna del figlio uguale alla Casa occupata dalla Luna della madre). Quest’ultima variabile è particolarmente interessante ed andrebbe approfondita perché è la stessa che in una nostra precedente indagine risultò significativa al 5%.

Bibliografia

Precedenti ricerche del Gruppo di lavoro di Napoli,  come da Ricerca ’90 numero zero.

Ricerche varie sull’eredità planetaria, di Michel e Françoise Gauquelin, libri vari del Laboratoire d’étude des relations entre rythmes cosmiques et psychophysiologiques, 8 rue Amyot 75005 Paris (questi volumi non dovrebbero mancare, per alcuna ragione, nella biblioteca di ogni studioso che si occupi di ricerca in astrologia).


FINE PRIMA PARTE




LE MIE OSSERVAZIONI SU QUESTA PRIMA PARTE DELLA RELAZIONE



Su questa prima parte della relazione di Ciro Discepolo ho da fare alcune osservazioni, anche se queste osservazioni non riguardano l'errore principale commesso da Discepolo, di cui parlerò in seguito.


Nella premessa Ciro Discepolo scrive:

Questa statistica, riteniamo, si colloca, per importanza in campo astrologico, subito dopo quelle più famose di Michel e Françoise Gauquelin. Infatti non ci risulta che altri studi statistici, in astrologia, siano stati effettuati su di un campione così vasto e soprattutto che abbiano dato esito positivo, ai fini della dimostrazione di assunti di tipo astrologico.

Discepolo dovrebbe lasciare ad altri il compito di stabilire se le sue statistiche sono o non sono importanti. Ad esempio la qui citata Francoise Gauquelin ha espresso un giudizio negativo sulle statistiche di Discepolo. per cui se si fosse domandato a lei, che valore attribuire a queste statistiche, credo che molto difficilmente avrebbe detto che il lavoro di Discepolo si collocava al secondo posto tra le statistiche astrologiche che hanno avuto un esito positivo, subito dopo le statistiche effettuate da lei stessa in collaborazione con Michel Gauquelin. 

Francoise Gauquelin che è bene ricordare era laureata in statistica, ha detto che Discepolo aveva "sparato nel mucchio".

Con questa frase Francoise Gauquelin voleva dire che Discepolo ha analizzato 50 variabili, 25 per le coppie figli-padre e altrettante per le coppie figli-madri. Avendo analizzato tutte queste relazioni tra le carte del cielo dei figli e quelle dei genitori, era abbastanza scontato che qualcuna di queste sarebbe risultata apparentemente significativa.

Facciamo un esempio pratico:

Decido di fare una puntata al gioco del lotto, sul primo estratto della ruota di Napoli, e gioco 1 euro sul 47. La probabilità di azzeccare questa giocata è 1/90, perché i numeri del lotto sono 90, e quindi è piuttosto difficile riuscire a vincere questa scommessa.

Ma se invece di fare un'unica puntata, decido di fare 45 diverse puntate, la probabilità che una di queste mie scommesse risulti vincente è pari a 1/2.

Si tratta di due tipi di scommessa che hanno una probabilità di successo molto diversa.

Era quasi scontato che analizzando 50 variabili, una di queste risultasse statisticamente significativa.

La probabilità che una di queste variabili avesse una significatività statistica del 1% era pari ad 1/2, ossia succede una volta si, ed una volta no, è come indovinare se uscirà testa o croce dal lancio di una monetina.

Non c'era da fare i salti di gioia come ha invece fatto Discepolo, perché se giocate al lotto 45 euro, puntando su 45 numeri che vi piacciono, sul primo estratto della ruota di Napoli, e casualmente esce uno dei vostri numeri, avete veramente poco di cui rallegrarvi.

L'estratto determinato - si chiama cosi' questo tipo di puntata- paga 55 volte la posta, per cui giocando 45 euro, se il primo estratto sulla ruota di Napoli, è uno di questi numeri, voi avete vinto 10 euro.

L'unica cosa di cui potete rallegrarvi è di non aver perso 45 euro.

La probabilità di vincere o di perdere è la stessa, perché sono entrambe del 50%, ma quando vincete guadagnate 10 euro, mentre quando perdete, ne perdete 45.

Se proprio volete togliervi la soddisfazione di vincere al gioco del lotto giocatevi 45 euro, puntando un euro su 45 numeri diversi, perché giocando in questo modo è molto probabile che vinciate, già al primo tentativo.

Io questo metodo non ve lo consiglio, perché siccome quando vincete, vincete 10 euro, e quando perdete, perdete 45 euro, perdereste mediamente 17.5 euro ogni volta che giocate. 

La risposta di Ciro Discepolo a questa obiezione di Francoise Gauquelin è stata che la sua critica era valida solo per questa prima trance della statistica riguardante 8219 soggetti, perché in seguito lui ha smesso di puntare su 50 variabili, ma si è limitato a puntare sempre e soltanto su due variabili (le coppie figli-padre e figli-madre, con l'ascendente dei figli uguale al segno del genitore).

La risposta di Ciro Discepolo è pertinente, per cui l'accetto. Solo che l'entusiasmo di Discepolo per questi suoi primi risultati statistici era assolutamente ingiustificato. E' come se lanciando una monetina avesse indovinato su che faccia si sarebbe fermata, nulla di più, un po' troppo poco per stappare una bottiglia di champagne.

Dire che una variabile è statisticamente significativa all'1%, equivale a dire che ci aspettiamo che questo si verifichi per puro caso 1 volta su 100. Quindi se puntiamo proprio su questa variabile, e questa variabile mostra una significativà dell'1%, abbiamo effettivamente qualcosina di cui rallegrarci.

Ma se invece di puntare su una sola variabile, puntiamo su 50 diverse variabili, le cose cambiano radicalmente. La probabilità che almeno una di queste variabili sia statisticamente significativa all'1% è del 50%, si hanno esattamente le stesse chance di successo, che si avrebbero provando ad indovinare l'esito del lancio di una monetina.

Altro che ostriche e champagne, al più Discepolo avrebbe dovuto "festeggiare" il suo risultato statistico, con un panino con la mortadella e con un bicchiere di gazzosa.





Una seconda osservazione che mi viene da fare su questa prima parte della statistica di Discepolo, è che mancano i numeri della statistica. Discepolo ci informa che il numero dei soggetti totali della statistica è 8219, ma quante sono le coppie figli-padri, e in quante di queste coppie si verifica che il figlio ha come ascendente il segno solare del padre?

E inoltre, qual è il valore atteso che ha calcolato per questo tipo di coppie?

Discepolo ritiene questi numeri superflui, e passa direttamente a calcolare il valore dello Z.

Ma questi numeri sono essenziali, prima di sapere il valore dello Z calcolato per ciascuna delle 50 variabili, vorremmo conoscere i numeri che sono serviti per calcolarlo.

  1. Numero delle coppie TOTALE figli-padri.
  2. Numero delle coppie figli-padri TROVATE che soddisfano la condizione posta.
  3. Numero delle coppie figli-padri ATTESE che soddisfano la condizione posta.
n.b. La condizione posta è che l'ascendente dei figli sia uguale al segno solare dei padri.

Discepolo omettendo di fornire questi numeri, non ci permette di sapere se li ha calcolati correttamente. In pratica ci costringe ha fare un atto di fede, ci costringe ad assumere che lui questi numeri li ha calcolati bene.

In realtà, come spiegherò più avanti, Discepolo il numero delle coppie ATTESE lo calcolava in modo errato.


Discepolo ha risposto a questa mia obiezione, dicendo qualcosa del tipo: "Come ti permetti di criticare la scelta dei professori universitari di non inserire questi numeri nella relazione?". 

Ma non credo proprio che questa scelta sia dei professori universitari, perché chi descrive la statistica è Discepolo, non sono i professori universitari, e non credo proprio che un esperto di statistica avrebbe omesso di citare questi numeri nella relazione di una statistica.

Discepolo probabilmente non se ne rende conto, ma se lui omette questi dati, chi legge questa relazione è costretto a fare un atto di fede, per cui questa relazione non si può considerare un lavoro scientifico, perché la scienza non si basa sulla fiducia.

Ma va bene lo stesso.

Diciamo che sia l'obiezione di Francoise Gauquelin che la mia, fanno venire qualche dubbio sulla validità dei risultati di Discepolo. 

Anche se queste osservazioni non costituiscono la PROVA che Discepolo abbia effettivamente sbagliato la statistica e quindi che le sue conclusioni sono errate.

Ma la PROVA che Discepolo ha sbagliato la statistica, c'è, e si trova nella SECONDA PARTE della sua relazione, di cui parlerò in seguito.

Aggiungo qui, soltanto un'ultima precisazione, il metodo di mischiare le famiglie per ottenere il numero delle coppie ATTESE, per quanto non si possa dire che sia sbagliato, sicuramente non è il modo migliore per trovare il valore atteso, perché esiste un altro metodo molto più semplice, e molto più preciso. Ma anche di questo ne parlerò in seguito. 

giovedì 27 settembre 2012

Mah?


Astrologi veri e fasulli


A differenza di qualcuno che non sapendo fare nient'altro, si diverte ad attribuirmi delle previsioni che non ho mai fatto, io ne ho fatta una molto precisa.

La previsione che non si è ancora realizzata, e che tutti possono leggere al fine di verificare se si realizzerà, è molto specifica.

Da questa pagina web di Ciro Discepolo, a breve spariranno i nomi dei professori universitari citati, ossia il professor Luigi D'Ambra dell'università di Napoli, e il professor Francesco Mola dell'università di Cagliari.

Consiglio a chi non l'avesse ancora fatto, di visitare la pagina e di salvarla sul proprio computer, per poi tornare a visitarla in un momento successivo.

Scommettiamo che la mia previsione si realizzerà?

Non informo quelli del CICAP perché loro direbbero che mi sono accordato con Discepolo, ma gli astrologi, che ritengono che Discepolo ha fatto una statistica certificata da questi professori, che cosa diranno quando vedranno che i nomi dei professori non ci saranno più sulla pagina?

Al Rami che si dice tanto esperto di previsioni, vuol provare a farne una?

Secondo Giuseppe Galeota questa mia previsione si realizzerà oppure no?

Vuole provare a fare una sua contro-previsione, oppure preferisce aspettare di vedere cosa succede per poi dire che lui l'aveva detto, cosi' come fa di solito?

Questa stessa previsione l'ho scritta anche in questi altri due forum:

http://forum.cosenascoste.com/astrologia/67807-la-mia-previsione-su-ciro-discepolo.html#post1145263

http://www.trekportal.it/coelestis/showthread.php?p=623301#post623301

mercoledì 26 settembre 2012

Il libro di Al Rami

Il libro di Al Rami

Al Rami continua a scrivere sul suo blog che io gli avrei fatto una previsione negativa per quest'anno. Non è assolutamente vero. L'ho invitato più volte a indicarmi dove avrei scritto questa previsione, ma lui ha ignorato i miei inviti, e continua a scrivere che avrei fatto questa previsione sbagliata, con il solo intento di diffamarmi. Lui dice che questa previsione, che io non ho mai fatto, sarebbe sbagliata, perché sta avendo un periodo favorevolissimo, ed è finalmente riuscito a pubblicare il suo primo libro.

Ho fatto una rapida indagine in rete, ed ho scoperto che la casa editrice con cui ha pubblicato il suo libro, è una casa editrice a pagamento, e che è piuttosto chiacchierata. Vi rimando a questo link per gli approfondimenti:


Da quello che si legge nel link, a me pare che si tratti dell'ennesima illusione di questo incapace, che oltre a calunniare e diffamare il prossimo, non riesce a concludere nulla. 

I libri prima di scriverli farebbe meglio a leggerli, cosi' eviterebbe di scrivere delle coglionerie del tipo che Ciro Discepolo avrebbe scoperto una relazione tra la quarta casa e la seconda parte della vita (vedi il blog su Alan Leo).

Ho dato un'occhiata alla rivoluzione solare di Al Rami, tanto per il suo luogo di residenza, che per Lisbona. A me pare, che se proprio bisogna dare un significato alla rivoluzione solare, Al Rami stia vivendo più sotto gli influssi della sua rivoluzione di base, in cui c'è Nettuno in decima casa, che sotto gli influssi di quella mirata con Venere nella stessa casa.

Auguro ad Al Rami, cento anni di successo, come quello che sta avendo quest'anno.

Non è una bolla di sapone...


Il vademecum del ciarlatano




I ciarlatani tendono a comportarsi sempre nello stesso modo. Per essere un ciarlatano come si deve, è necessario seguire le seguenti norme:

1

Preferite sempre la chiave di lettura cospirazionista rispetto alla chiave di lettura noiosamente banale: le spiegazioni naturali sono per i sempliciotti e per le spie del governo. Mai cercare la più semplice ed ovvia causa di qualcosa ed in particolare evitate come la peste di menzionare il Rasoio di Occam.

2

Dovete essere convinti che la parola «anomalia» significhi «conferma indubitabile» di attività paranormale, o analogamente «dimostrazione inoppugnabile» di presenza aliena, o ancora «prova incontestabile» di misterioso e malvagissimo complotto a livello come minimo mondiale se non intergalattico.

3

Quindi usate la parola «anomalia» più spesso che potete: eventualmente arricchitela da aggettivi come «inspiegabile», «inquietante», o, se siete in full attack mode, «evidente», «lampante», ed altro che implichi gravi difetti psicofisici in chi osasse trovarla qualcosa di normale

 4.
Definite tutto quello che è comunemente accettato, e contro cui vi battete, usando l’aggettivo «ufficiale» in senso dispregiativo, come se si trattasse di un’imposizione proveniente da qualche autorità di cui bisogna diffidare e non di cose che chiunque, solo volendolo, può verificare.

Riempitevi la bocca di frasi che iniziano con

«secondo la versione “ufficiale”»,

«secondo la ricostruzione “ufficiale”»,

«secondo la scienza “ufficiale”»,

«secondo la medicina “ufficiale”»,

 «secondo la storia “ufficiale”»,

«secondo la geografia “ufficiale”»,

 «secondo la matematica “ufficiale”»,

 «secondo l’educazione fisica “ufficiale”»,

 «secondo l’intervallo di ricreazione “ufficiale”»,

«secondo la pausa pranzo “ufficiale”»


e così via.

Ricordate e fate ricordare che tutto quello che si legge sui libri di scuola, su qualsiasi argomento, quando non è palesemente falso, è tragicamente obsoleto e che tutto ciò che viene trasmesso dagli organi di informazione è addomesticato e regolato dalla cricca di potenterrimi massoni / templari / gesuiti / bonesmen / banchieri / bilderberghiani / sionisti / case farmaceutiche / militari / rettiliani / SPECTRE / chi-più-ne-ha-più-ne-metta che governano il mondo dietro le quinte, abilmente celati a tutti tranne che a voi, inarrivabili genii e disvelatori di trame oscure, che più i complotti son segreti, più facilmente li scoprite grazie al vostro infallibile fiuto di segugi 
5.
Non accettate mai le affermazioni della scienza “ufficiale”, a meno che si tratti di cose in cui credete da anni, come per esempio la gravità o la sferoidalità della Terra o ancora che il Sole irradia calore. tenete però conto del fatto che i migliori ciarlatani, i veri fuoriclasse, riescono a mettere in dubbio anche queste cose, prendendo in seria considerazione ipotesi del tipo «la gravità non esiste, se stiamo attaccati al suolo è solo perché la Terra ruota», o del tipo «è possibile e financo plausibile che la Terra sia cava e noi ne abitiamo la superficie interna», o anche del tipo «il sole è freddo e l'aria si scalda solo per la sua densità»: il tutto in base a (s)ragionamenti quali «dato che la scienza “ufficiale” non spiega tutto, è come se non spiegasse niente, e tutti, ma proprio tutti, i suoi risultati sono in realtà come minimo opinabili, anzi certamente falsi». 
6
Alternate i racconti in cui vi dipingete come vittime predestinate del sistema marcio e corrotto a causa della vostra autonomia di pensiero, appartenenti ad uno sparuto gruppo di eroi senza macchia e senza paura che soli lottano contro le preponderanti forze del male, a perentorie affermazioni in cui sostenete che oramai sono tantissimi quelli che non abboccano più alla Infida e Menzognera Versione Ufficiale.

 Anzi, ribaltate completamente la faccenda, dicendo che ormai c’è rimasto soltanto il vostro interlocutore e al più due o tre altri irriducibili, che saranno presto costretti ad abiurare di fronte all’evidenza. 
7
Postate statistiche trionfali sulle percentuali di credibilità della vostra tesi, ma, nel caso, cercate se possibile di non eccedere il 100%: gli scettici infami non attendono altro. Non vergognatevi di proporre le teorie più assurde e bislacche: giustificatele usando il punto di partenza imprescindibile degli sragionamenti del Vero Ciarlatano, e cioè l’affermazione «Tutto è possibile». Usando questa formula magica potrete far passare agli occhi degli ingenui qualsiasi scemenza come qualcosa di serio su cui riflettere: sarà poi un gioco da ragazzi, partendo da essa, passare da «possibile» a «probabile», da «probabile» a «praticamente certo» e da «praticamente certo» a «provato al di là di ogni dubbio». 


8.
Quando vi fanno notare la palese idiozia delle vostre tesi, così palese da non dover neanche essere spiegata, accusate l’interlocutore di avere la mente chiusa e ottenebrata dalla propaganda “ufficiale”, mentre la vostra è aperta, pura e flessibile come quella di un neonato. Gli altri ciarlatani adorano il concetto di «mente aperta» e vi accoglieranno nel loro sancta sanctorum senz’altro indugio: come voi, non tollerano quei tipacci cattivi d’animo che chiedono sempre le prove di qualsiasi cosa. Ed esattamente come voi non solo ritengono di avere la mente aperte come quella di un neonato, ma ne hanno anche lo stesso spirito critico e le stesse conoscenze. 
9.
Ridefinite le parole «scettico» e «scetticismo» per far figurare che il vero scettico sia chi accetta come possibili le vostre ridicole fantasie senza discuterle 
10.
Fate presente che sarebbe arrogante e presuntuoso pensare che le cose che sostenete possano essere tutte false: qualcuna vera ci deve essere... il che significa che avete ragione... e quindi sono tutte vere, quod erat demonstrandum.

Leggi il seguito qui.