mercoledì 30 novembre 2011

IV indagine sulle coppie: analisi di 30650 soggetti di Ciro Discepolo e di Luigi Miele



IO GRANDE SCIENZIATO DI RICERCHE STATISTICHE ASTROLOGICHE, MICA TOPO DI FOGNA COME ASTROMAUH E HERBERT VON KLOCKLER


PREMESSA GENERALE

Questa ricerca segue quella che noi stessi presentammo sul numero 5 (gennaio 1991) della rivista che state leggendo. Si tratta dunque della Quarta Indagine sulle Coppie. Prima di procedere con la presentazione della stessa vorremmo richiamare alcuni concetti generali che ci sembrano importanti e degni di nota. Chi si occupa di astrologia da un po’ di tempo sa bene che nella nostra disciplina esistono due modi, essenzialmente, di produrre ricerca: quello secondo le leggi precise della statistica e quello che prescinde dalle stesse. Noi abbiamo sempre sostenuto, e continuiamo a farlo, che non si dovrebbe parlare di superiorità dell’uno rispetto all’altro, anche se però vanno ben notate e sottolineate le differenze che li riguardano.

Spieghiamoci meglio con un esempio. Se noi siamo convinti che l’undicesima Casa sia maggiormente in rapporto ai lutti e alla morte rispetto all’ottava Casa, possiamo esaminare cento casi e porli all’attenzione dei nostri colleghi attraverso uno studio organizzato, ma che comunque non avrà alcun valore da un punto di vista strettamente “statistico”. Questo metodo ha permesso, in migliaia di anni, di progredire in astrologia determinando delle scoperte che poi sono state utili a tutto il mondo astrologico internazionale. Noi stessi continuiamo a procedere in tal senso e non intendiamo abbandonare tale strada.

Vi è poi la ricerca statistica che è cosa del tutto differente perché va fatta
secondo dei rigidi protocolli che si distaccano da quello che talvolta potrebbe essere il protagonismo e il velleitarismo anarcoide di qualche singolo studioso.

Relazione presentata al
VII Convegno di Studi
Astrologici di Vico
Equense, 2, 3 e 4 Giugno 2000.

Se voi chiedete a molti colleghi italiani un esempio di studi seri di statistica in astrologia quasi certamente questi vi indicheranno il testo di Herbert von Klöckler Astrologia, scienza sperimentale delle Edizioni Mediterranee. Ebbene, noi, invece, utilizzeremmo lo stesso testo per spiegare come non si debba fare ricerca statistica in astrologia.

L’autore tedesco, infatti, vi propone studi del tipo:

Statistica dei suicidi:

- Esaminati 45 casi, 31 dei quali con ora natale esatta

- Materiale preso dalla raccolta 1001 Notable Nativities di Alan Leo

- Da questo studio è venuto fuori che l’11.63% dei soggetti avevano
il Sole in Ariete, l’11.63% lo aveva in Toro, il 4.65% in Gemelli...
pertanto si deduce che: 1)....; 2)....; 3)...; ....


Scusate, cari Colleghi, ma questo sistema farebbe impallidire un vero ricercatore di statistica e poi non dobbiamo affatto ribellarci se, in sedi diverse, gli uomini di scienza ci attaccano ferocemente e ci chiamano ciarlatani. Ripetiamo ancora una volta che non siamo e non vogliamo essere in competizione con la scienza, ma se desideriamo utilizzare degli strumenti della stessa, allora abbiamo l’obbligo di accettare tutte le sue regole, fino in fondo e nessuna esclusa. In caso contrario potremo produrre dell’ottima letteratura, ma niente di più.
Queste cose dovrebbero essere dette, gridate, nelle sedi opportune dove si pretende di fare della buona astrologia e di essere responsabili e/o referenti, in qualche modo, dell’astrologia italiana e invece si preferisce tacere sui veri e pochi lavori di statistica seri effettuati in Italia e sponsorizzare studi ridicoli come quello appena citato.


PREMESSA ALLA PRESENTE RICERCA

All’interno delle ricerche di tipo strettamente “statistico” dobbiamo ulteriormente distinguere tra quelle che hanno dimostrato, in passato, di dare ampi risultati positivi (per esempio le angolarità planetarie esaminate da Michel e Françoise Gauquelin in rapporto alle categorie professionali e le altre sull’ereditarietà astrale degli stessi ex coniugi francesi e di chi scrive) e differenti ricerche che, all’opposto, ci hanno consegnato una serie lunghissima di risultati statisticamente negativi.
In questo lavoro noi non abbiamo replicato gli studi sull’ereditarietà astrale dove ottenemmo risultati di grande rilievo e significanza statistica, ma ci siamo orientati a replicare un lavoro di quasi dieci anni fa che ci fornì dei risultati interessanti seppure non significativi da un punto di vista strettamente matematico. Stiamo parlando dell’analisi delle coppie.


CAMPIONE UTILIZZATO

Le prime due regole che sono alla base di una ricerca statistica seria vogliono che si utilizzi un campione congruo (nell’ordine delle migliaia e non delle centinaia o delle decine di casi) e che lo stesso sia stato raccolto secondo criteri scientifici. Molti pensano, infatti, che per effettuare uno studio sui suicidi, per esempio, sia sufficiente chiedere ai colleghi i loro casi personali e raccoglierli tutti insieme per produrre un campione, mettiamo, di una cinquantina di casi: niente di più sbagliato. La raccolta dei dati deve seguire delle precise regole che tengano conto dell’elemento di casualità nel campionamento dei dati, della non appartenenza degli stessi ad un gruppo “viziato” da una causa particolare (per esempio persone investite tutte e nello stesso periodo da una nube di diossina che potrebbe essere stata la causa o la concausa dei suicidi), della universalità del campione e via dicendo, come insegnano i professori universitari che si occupano di tali argomenti a tempo pieno.

Per superare questo primo grandissimo ostacolo ci siamo rivolti alla generosità di Michel e Françoise Gauquelin che, molti anni fa, ci fornirono i dati da loro raccolti in decenni di studi e ricerche. A costoro va, di nuovo, la nostra sentita gratitudine. Vi ricordiamo che ogni piccolissimo segmento delle ricerche dei due studiosi d’oltralpe venne passato al microscopio di statistici della Sorbona e che non fu trovato alcun errore metodologico né nella campionatura dei dati
né nell’elaborazione degli stessi.
I nostri dati, dunque, sono certamente esenti da vizi di raccolta e sono stati già osservati criticamente nelle sedi opportune.
Essi si riferiscono ai file denominati Lille.raw, Paris12.raw, Paris13.raw, Paris14b.raw, Paris14p.raw, Paris15.raw come dalla tabella che segue. Il numero totale dei soggetti è 68.001 che corrispondono a 25.391 famiglie composte da genitori e figli. A noi, naturalmente, interessavano soltanto i genitori i quali non erano presenti, in numero di due, in ogni famiglia e dunque il nostro campione di ricerca è stato formato da 15.325 coppie di marito/moglie pari a 30.650 soggetti che siamo andati a esaminare.





IPOTESI DI PARTENZA

Un altro punto fondamentale di una ricerca statistica che si candidi a essere considerata seria è l’ipotesi di partenza. Ritornando all’esempio di prima sui 45 suicidi non si può effettuare lo studio e poi dire che l’Ariete è al primo posto, il Toro al... e via dicendo. No, occorre dichiarare un’ipotesi di partenza. In altre parole il ricercatore deve annunciare a monte ciò che crede di poter scoprire.

Questa regoletta semplice semplice viene praticamente ignorata da quasi tutti coloro che operano o vorrebbero operare nel settore della ricerca statistica in astrologia e invece rappresenta un caposaldo essenziale ai fini della credibilità della ricerca stessa. La nostra ipotesi di partenza, come tentativo di verifica e di replica della Terza Indagine sulle Coppie condotta nel 1990 e pubblicata nel 1991, è la seguente:


Pensiamo di poter provare che, contrariamente a quanto affermato dalla Tradizione, non sono le coppie di soggetti con i Soli in trigono o in sestile a essere le più numerose, bensì quelle con i Soli in quadrato e in opposizione.


Per intenderci noi abbiamo “scommesso” che avremmo trovato più coppie del tipo Ariete-Cancro, Toro-Leone o Gemelli-Sagittario che coppie Bilancia-Aquario, Vergine-Capricorno, Pesci-Toro, etc.

Le orbite da noi considerate sono state: opposizione 9 gradi, quadratura 6 gradi, trigono 8 gradi e sestile 4 gradi.


GRUPPO DI CONTROLLO

Ecco un altro step fondamentale che distingue una ricerca statistica da una ricerca “libera”. Si raccoglie un campione, si stabilisce un’ipotesi di partenza, si processa il campione e lo si compara a un campione di riferimento e dopo, soltanto dopo, si possono trarre dei risultati.
Facciamo un esempio e riferiamoci agli importantissimi esperimenti di tipo “matching” ideati e realizzati dallo studioso Vernon Clark (cfr. Enzo Barillà e Ciro Discepolo, Astrologia: sì e no, edizioni Ricerca ’90, Napoli 1994). Lo psicologo in questione sottopose un certo numero di carte del cielo all’esame di un gruppo di astrologi, per appurare se costoro fossero stati in grado di riconoscere quale carta corrispondeva a quella di un bibliotecario, quale a quella di una prostituta e via dicendo.
Ma, per poter verificare l’effettiva bravura o meno degli astrologi interessati all’esperimento, aveva bisogno di una controprova: di un gruppo di controllo. Allora diede a esaminare lo stesso campione a un pari numero di psicologi che avevano, quali strumenti di analisi, gli stessi degli astrologi: delle carte del cielo e degli elenchi di professioni. Solo così Clark fu in grado di stabilire che gli astrologi erano riusciti a trovare dei collegamenti giusti molto al di là del calcolo delle probabilità.
Nel nostro caso abbiamo utilizzato un campione che viene chiamato random (casuale). Il computer, utilizzando un algoritmo la cui effettiva capacità di randomizzazione sia stata provata (vedi grafico), genera un numero identico di coppie di controllo rispetto a quelle vere e poi va a verificare se la legge cercata è valida, confrontando i due risultati.
Il computer, in altre parole, ha creato delle famiglie facendo nascere, a caso, ogni volta, per 15.325 volte, un marito nell’intervallo compreso tra il 1900 e il 1950, a una longitudine di 0° (pressappoco quella di Parigi) e a una latitudine di 50°Nord (pressappoco quella di Parigi).

Il mese, il giorno e l’ora venivano “creati” a caso. La rispettiva moglie di ogni soggetto veniva sempre “creata a caso”, con gli stessi criteri e in un range di anni che andava da 4 prima a 10 dopo l’anno di nascita del falso marito.
Il software che abbiamo utilizzato è stato messo a punto dal laureando in ingegneria informatica Mario Miglietta, con la collaborazione di Luigi Miele e con un apporto minore di Ciro Discepolo.
Tale software non sarà commercializzato ed è stato studiato per poter interrogare un campione di dati con delle query (domande) di tipo quasi colloquiale tra ricercatore e computer. Per esempio, con lo stesso, è possibile rivolgere all’elaboratore la seguente domanda:

((((sole,uomo,in ariete) and (sole,donna,in cancro)) or ((sole,uomo,in ariete) and (sole,donna,in capricorno)) or ((sole,uomo,in ariete) and (sole,donna,in bilancia))) or (((sole,uomo,in toro) and (sole,donna,in aquario)) or ((sole,uomo,in toro) and (sole,donna,in scorpione)) or ((sole,uomo,in toro) and (sole,donna,in leone))))

Il software va a verificare quante volte vengono trovate, nel campione da analizzare, le condizioni sopra indicate.


RISULTATI OTTENUTI

Sono quelli che trovate nelle varie tabelle che seguono.









CONCLUSIONI

Dunque, come si può osservare, la presente ricerca ha confermato in pieno la nostra precedente indagine e anche quella che nel 1993 fu condotta da ricercatori olandesi e pubblicata sulla rivista Correlation (numero 12, inverno 93/94): il grado di significatività statistica (scarto tra lo Z calcolato e lo Z teorico) non è stato raggiunto, ma – tuttavia – è stato dimostrato, per la terza volta, su di un campione assai consistente di casi (30.650 soggetti) che il numero delle coppie con Sole in quadratura e in opposizione è più alto di quello con Sole in trigono o in sestile, laddove avremmo dovuto, secondo la Tradizione, ottenere esattamente il risultato opposto.
Noi non ci aspettavamo di raggiungere la significatività statistica, ma di confermare i risultati precedenti e questo ci sembra un importante risultato che va a rafforzare la nostra teoria generale sulla qualità di una sinastria, teoria che ci ha portato a determinare un algoritmo di calcolo indicativo del grado di compatibilità in una coppia (cfr. Ciro Discepolo e Luigi Miele, programmi ASTRAL e Ciro Discepolo e Francesco Maggiore, Introduzione alla sinastria, Blue Diamond Publisher, Milano 1996 e Ciro Discepolo, Nuovo dizionario di astrologia, Armenia editore, Milano 1996).

Ci auguriamo che i nostri studi possano contribuire alla costruzione di criteri che, seppure non assolutamente oggettivi, nella valutazione della qualità di una coppia, possano almeno essere frutto di ricerche ripetibili e non soltanto dell’estro libero, e talvolta bizzarro, del singolo studioso.


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

- Enzo Barillà e Ciro Discepolo - Astrologia: sì e no, Edizioni Ricerca ’90, Napoli 1994, pagg. 240

- Ciro Discepolo - Guida all’astrologia - Armenia editore, Milano 1979, pagg. 610 (I edizione)

- Ciro Discepolo e il Gruppo di Lavoro di Napoli, Ricerche varie - Trimestrale Ricerca ’90, Numero 0, Napoli 1990, pagg. 112

- Ciro Discepolo e Luigi Miele - Terza indagine sulle coppie - Trimestrale Ricerca ’90, Numero 5, Napoli 1991, pagg. 128

- Ciro Discepolo e Francesco Maggiore - Introduzione alla sinastria - Blue Diamond Publisher, Milano 1996, pagg. 104

- Ciro Discepolo - Nuovo dizionario di astrologia - Armenia editore, Milano 1996, pagg. 394

- Michel e Françoise Gauquelin - Hereditary Experiment - Laboratoire d’étude des relations entre rythmes cosmiques et psychophysiologiques, Paris 1970, pagg. 126
- Jan Ruis - Ricerca statistica sulle coppie - Semestrale Correlation, Dalfsen (The Netherlands) 1993 (Inverno), pagg. 72


Nota 1: Il presente lavoro statistico è stato indirizzato allo studio di coppie eterosessuali, non per un pregiudizio, ma in quanto il campione fornitoci da Michel e da Françoise Gauquelin era costituito unicamente da coppie sposate. Se, in futuro, riusciremo a procurarci anche un campione numeroso di coppie omosessuali, saremo lieti di estendere tale ricerca anche a esso.

Nota 2: Abbiamo esaminato, nella presente ricerca, anche le congiunzioni Sole-Sole che, insieme agli altri elementi qui esaminati, forma la parte portante della nostra teoria sui cosiddetti “segni di destino” di cui potete leggere nella bibliografia elencata.

Nota 3: Sulla base di questa ricerca è stata presentata, da Ciro Discepolo, la relazione:

“Gli insegnamenti della ricerca per la coppia del nuovo millennio”, letta a Ischia, al Congresso Astrologico organizzato dal mensile Sirio, il 30 aprile scorso. Tutte le ralzioni di tale convegno sono state allegate al numero di giugno del mensile in oggetto.

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