domenica 18 settembre 2011

Geoffrey Dean, l'astrologo scettico



Molti esperimenti richiedono la cooperazione degli astrologi per essere portati a termine. Si riesce ancora ad ottenerla, dopo anni di fallimenti?

Sì. Gli astrologi possono sempre trovare nel tema natale qualcosa che si adatti al soggetto, per cui per loro l’astrologia funziona sempre. Ma funziona anche se si usa un tema natale sbagliato, quindi non è l’astrologia all’opera ma si tratta di “artefatti”, che spero potremo discutere più avanti. Ancora, gli astrologi possono sempre trovare qualche scusa per giustificare il fallimento sperimentale; possono ad esempio dire che i soggetti avevano troppo Nettuno nel loro tema natale, o che il ricercatore non capiva davvero l’astrologia. Di conseguenza, gli astrologi non si curano dei critici che citano le incoerenze o i fallimenti sperimentali e, come risultato, c’è sempre qualche astrologo disponibile ad aiutare gli scienziati.


Ha parlato di “artefatti”. Di cosa si tratta?


In questo contesto, un artefatto è qualcosa che non è l’astrologia ma ne simula gli effetti, e ci persuade erroneamente che funzioni. Ne esistono sia nei dati che nel ragionamento. Gli artefatti non sono mai menzionati nei libri astrologici, anche se pervadono l’astrologia. Saremmo gravemente sviati se imparassimo l’astrologia senza prima imparare a conoscere gli artefatti. Artefatti nei dati. Alcuni dovrebbero essere ovvi, come quando i conteggi per segno zodiacale non sono corretti per le differenze nella durata temporale di ciascun segno (il Sole sta nel Cancro due giorni più che nel Capricorno), o quando i vincoli astronomici sono ignorati (Venere non può essere in quadratura al Sole). Altri artefatti nei dati non sono ovvi, ed alcuni hanno portato ad affermazioni un tempo viste come le migliori prove dell’astrologia. Un esempio sono le correlazioni trovate da John Nelson tra le posizioni planetarie e la qualità dei segnali radio Sembrava supportare l’astrologia, ma era in realtà dovuta alla fitta ma irregolare spaziatura dei “giorni planetari”, per la quale piccole differenze rispetto ai “giorni radiofonici” erano più probabili di grandi differenze. I ricercatori trovarono che la correlazione era altrettanto buona con qualunque altra cosa non fosse ad intervalli regolari, come gli spettacoli pomeridiani alle Folies Bergères, ma ovviamente non aveva niente a che fare con l’astrologia. Un altro esempio è quello del collegamento tra il segno zodiacale ed il punteggio nei test sull’estroversione, che era dovuto a punteggi falsati e non aveva nulla a che fare con l’astrologia. Artefatti nel ragionamento. Li chiamiamo “persuasori occulti” perché normalmente siamo ignari della loro presenza, anche se sono molto potenti nel convincerci a trarre conclusioni errate. Esistono più di trenta persuasori occulti; tutti sono comuni nei libri di astrologia e durante i consulti con un astrologo. Alcuni esempi sono l’effetto Barnum (leggere lo specifico nel generico), la dissonanza cognitiva (vedere quello che crediamo), la cold reading (farci guidare dal linguaggio non verbale), la non-falsificabilità (niente conta contro le nostre idee), l’effetto placebo (mi fa bene se penso che mi faccia bene), la correlazione illusoria (trovare un significato dove non ce n’è), la memoria selettiva (ricordare i risultati positivi e dimenticare gli errori) e l’effetto “dottor Fox” (accecare con una valanga di parole, come in questa lista). Ciascuno crea l’illusione che l’astrologia funzioni, e nessuno richiede che l’astrologia sia vera. Gli astrologi invariabilmente insegnano l’astrologia senza alcun riferimento ai persuasori occulti, che è un po’ come insegnare l’aritmetica senza alcun riferimento alle moltiplicazioni. Fino ad oggi, ogni volta che un preteso effetto astrologico è stato indagato (il che può richiedere molto tempo, anche trent’anni, prima che siano raccolti sufficienti dati e sviluppati gli appropriati metodi di analisi), è stato spiegato in termini di artefatti nei dati o nel ragionamento. Quando si fa in modo di evitare ogni artefatto, l’astrologia smette di funzionare. Ma naturalmente non si trova niente del genere in nessun libro astrologico. Quando facciamo notare agli astrologi che l’astrologia smette di funzionare se si riesce ad evitare gli artefatti, invariabilmente sostengono che i nostri esperimenti sono troppo grossolani per rivelare le sottili verità dell’astrologia. Notate come queste verità siano ora diventate sottili mentre prima, come negli oroscopi dei giornali, fossero evidenti e grandiose. In effetti, sono vent’anni che facciamo le stesse domande agli astrologi, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta utile. A volte evitano la dicendo «se foste astrologi, sapreste che l’astrologia funziona». Ma sia Rudolf Smit che io siamo stati astrologi professionisti. A differenza di altri, abbiamo provato ad evitare gli artefatti e ci siamo immediatamente accorti che l’astrologia smetteva di funzionare. La conclusione è che è difficile parlare di scienza con gli astrologi. Non vogliono sapere.

CICAP

Ho riportato una parte di una intervista a Geoffrey Dean dal sito del CICAP, ma questo non significa che io sia uno scettico, o un simpatizzante del CICAP. Sono e resto un astrologo, solo che secondo me, non si possono ignorare gli artefatti di cui si parla nell'intervista.

Ciro Discepolo è l'autore di un artefatto colossale, essendo riuscito a far credere a molti di aver scoperto una legge di ereditarietà astrale mai esistita. La colpa di questo, non è solo di Ciro Discepolo, ma anche di tutti quelli che gli hanno creduto, senza preoccuparsi di verificare le sue affermazioni, e anche di quelli che le hanno ignorate.

Questa vicenda è la spia di un malessere profondo dell'astrologia, e che non riguarda soltanto i protagonisti diretti di questa storia, ma un po' tutti gli astrologi, e la stessa astrologia.

Ma l'astrologia dobbiamo tenercela cosi' com'è?

Oppure è possibile migliorarla, cominciando con il verificare che cosa è dovuto a degli artefatti, e che cosa c'è di genuino in essa?

4 commenti:

Balinas ha detto...

Articolo molto bello. Approfitto per chiedere due chiarimenti, visto che l'intervistato a volte è vittima di un' artefatto, rimane nel vago :)))))
Cosa c'era nei test sull'estroversione correlati ai segni zodiacali? E riguardo alla correlazione coi segnali radio, non ho francamente compreso la sua spiegazione. Invoca una sorta di associazione non causale (es. malaria e infezione da HIV) che dipende da un terzo fattore?

mario ha detto...

hai ragione astromauh io non sono capace di interpretare un oroscopo senza conoscere bene la persona perche i simboli possono esprimersi in centinaia di modi, infatti ho guardato l'oroscopo di umberto bossi perche giulia lo ha preso come esempio e non sarei riuscito a dire in anticipo che sarebbe diventato un politico anzi io avrei scommesso che quell'oroscopo apparteneva a un artigiano o a un infermiere. So di dover imparare ancora molto ma vorrei capire come si vede la futura carriera politica nel suo oroscopo.Fare l'analisi a posteriori è facile anche per me ma in anticipo è difficilissimo pero bossi non riesco a vederlo come politico neanche se guardo il suo oroscopo a posteriori e pensavo infatti che una decima casa o una ottava casa fossero forti nei temi dei politici bah.
ciao
mario

Astromauh ha detto...

Riguardo ai segnali radio, credo che si stia riferendo a quello che si può leggere qui, e che viene spesso citato come dimostrazione della validità dell'astrologia, ma non ho capito su cosa basa la sua contestazione.

Il test sull'estroversione e i segni zodiacali è stato fatto dal professor Hans J. Eysenck, che compare nei video che ho linkato in precedenza.

Hans J. Eysenck aveva trovato una correlazione positiva tra i segni maschili e l'estroversione, che sembrava essere una dimostrazione dell'astrologia, ma in un secondo momento si è ricreduto.

Secondo Eysenck, questa correlazione dipendeva dalla conoscenza che le persone hanno delle caratteristiche del proprio segno zodiacale. Ad esempio una persona del Sagittario, sapendo che il proprio segno dovrebbe essere socievole ed amante della compagnia, tendeva a rispondere alle domande di un test psicologico, in modo conforme alla descrizione del suo segno.

La correlazione, piuttosto che essere un genuino effetto astrologico, secondo Eysenck, sarebbe l'effetto di un acculturamento astrologico.

Degli esperimenti di Eysenck, ne parla anche Discepolo in uno dei suoi video, solo che Discepolo non dice che Eysenck si è ricreduto.

Qualcosa di analogo, è accaduto anche con gli studi di Gauquelin riguardanti l'ereditarietà astrale, perchè pare che lo stesso Gauquelin si sia ricreduto.

Gli astrologi, in genere, non sono disposti a rinunciare ai loro successi, anche se questi vengono smentiti.

L'esempio più eclatante di questo comportamento è dato da Discepolo, che avendo trovato una correlazione nel suo test con i dati di Paris 12, descritto nel suo libro on line, continua anche oggi a dire di aver fatto una importante scoperta statistica, sebbene i professori universitari gli abbiano spiegato che il suo metodo era errato, e nonostante il fatto che questa correlazione non sia mai esistita.

Questo modo di fare, è molto comune tra i tifosi di calcio, ma non dovrebbe esserci tra i ricercatori astrologici.

Astromauh ha detto...

Preciso che ne Gauquelin, ne Eysenck, hanno mai cambiato idea riguardo l'effetto Marte.

Riguardo al ripensamento di Gauquelin circa le legge di ereditarietà astrale da lui scoperta, non sono certo.

Di sicuro so che Gauquelin in un primo momento aveva trovato che se dei pianeti si trovavano delle zone 1 e 4 negli oroscopi dei genitori, tendevano a ritrovarsi nelle stesse zone negli oroscopi dei figli.

Successivamente però, utilizzando un campione più grande di quello precedente, Gauquelin non ha più trovato questa correlazione.

Ci sono due versioni diverse.

Secondo alcuni il risultato negativo ottenuto in seguito, non era cosi' negativo da cancellare la correlazione che era stata trovata inizialmente, ma secondo altri invece questo risultato era cosi' negativo da cancellare completamente il risultato iniziale.

Cosa pensasse esattamente Gauquelin a proposito della sua legge di ereditarietà astrale non lo so.

Nemmeno ho i dati dei suoi risultati per poterli valutare in senso statistico.

Però ho rifatto la sua statistica, utilizzando il suo database, ma considerando le case 12^ e 9^ invece dei settori 1 e 4.

Dalla mia statistica, non risulta una tendenza dei figli a nascere con dei pianeti nelle case 12^ e 9^, se questi pianeti erano presenti nelle case 12^ e 9^ dei genitori.

Come sappiamo non c'è una corrispondenza assoluta tra i settori 1 e 4 calcolati da Gauquelin e le case 12^ e 9^ calcolate secondo il metodo Placido, per cui non posso affermare con assoluta certezza che la mia statistica smentisce quella di Gauquelin.

Però siccome i settori Gauquelin e le case astrologiche, grossomodo sono equivalenti, sono portato a credere che questa correlazione non esisteva nemmeno nella sua statistica.

@ Mario, le tue considerazioni meritano una risposta dettagliata, credo che ne parlerò nel mio prossimo articolo.