Noi non ci crediamo
Ciro Discepolo fa le stesse cose che fa nelle statistiche, anche quando non si occupa di statistiche.
Non mi occorre andare a cercare chissà dove la prova di quanto affermo, perché Discepolo ci fornisce un ottimo esempio con il suo blog di oggi.
Discepolo riporta uno scritto di Andrè Barbault
André Barbault, a proposito della Rivoluzione Solare: “La Tradizione non è formale al riguardo del luogo per il quale il tema stesso deve essere eretto: luogo di nascita o dell’anniversario, ma i moderni hanno adottato, all’unanimità, la seconda versione”.
ma si "dimentica" di riportare quanto è scritto qui.
Questo è qualcosa di molto simile a ciò che ha fatto con la statistica.
Nella statistica si è dimenticato di considerare i 98 casi che gli davano torto, e ha deciso di considerare solo i 2 casi che gli davano ragione. Mentre nel caso di Barbault si dimentica di considerare che André Barbault ha preso le distanze dalla pratica delle rivoluzioni solari e che crede che i transiti siano un sistema previsionale completo in se stesso.
In che modo la frase di André Barbault dimostrerebbe che per la rivoluzione solare occorre domificare per il luogo dove ci si trova?
Barbault si è limitato a riportare un fatto, ossia che gli astrologi moderni in genere domificano le rivoluzioni solari per il luogo dell'anniversario. Ma successivamente Barbault ha spiegato che nelle rivoluzioni solari non ci crede proprio, e allora che senso avrebbe domificarle per il luogo di nascita o per quello dell'anniversario?
Non vanno fatte punto e basta, questo è ciò che pensa Barbault, eppure Discepolo cita Barbault per dimostrare che le rivoluzioni solari vanno rilocate per il luogo del compleanno.
E' assurdo, non vi pare?
Come fa Discepolo a ribaltare la realtà dei fatti fino a questo punto?
Possibile che non se ne renda conto e che non se ne rendano conto i seguaci che pendono dalle sue labbra? Io non credo che esistano dei buoni giudici, nessuno di noi possiede il dono della obiettività assoluta, tutti chi più, chi meno, interpretiamo la realtà a modo nostro, ma come si fa a sovvertirla fino a questo punto, senza temere di essere facilmente smentito?
Andrè Barbault è contrario alle rivoluzioni solari, le ha provate e poi le ha abbandonate, e quindi è inutile che Discepolo ci venga a dire che è dei suoi, perché Barbault pratica una astrologia diversa dove non c'è spazio per le rivoluzioni solari.
Ma veniamo a Jung:
“Ognuno di noi è nato in un determinato istante, in un determinato luogo, e come i vini di annata possiede le qualità dell’anno e della stagione in cui è nato. Questo è quanto afferma l’astrologia”.
Questa frase di Jung è molto condivisibile, la trovo particolarmente azzeccata. Beh ovviamente non è una dimostrazione scientifica dell'astrologia, ma rende bene l'idea di come funziona l'astrologia.
La trovo talmente azzeccata che dubito che Jung sia stato veramente il primo a pronunciarla, perché l'avrà fatto sicuramente qualcun altro prima di lui, anche se magari se ne è persa la memoria.
Pensate forse che agli astrologi del passato non sia venuto in mente di paragonare il vino all'astrologia?
Ma che c'entra questa frase con il fatto che le rivoluzioni solari andrebbero rilocate per il luogo del compleanno?
In un brano molto citato dagli astrologi moderni, Carl Gustav Jung scriveva che “Tutti noi riceviamo, per il solo fatto di venire alla luce in un particolare momento e in un luogo particolare, le qualità dell’epoca in cui nasciamo, e che queste qualità ci accompagneranno per tutta la vita”.
Anche questa frase di Jung è perfettamente condivisibile, ma nemmeno questa frase mi pare che dimostri ciò che Discepolo vorrebbe dimostrare.
Poi Discepolo prosegue scrivendo:
“L’astrologia potrebbe divenire un esempio di sincronicità su larga scala se disponessimo di prove accuratamente accertate… Il fatto che si possano trarre deduzioni astrologiche accurate non dipende dagli effetti delle costellazioni ma dal nostro ipotetico fattore tempo. In altre parole, tutto ciò che nasce o avviene in questo istante ha le caratteristiche essenziali di questo preciso istante”.
Ci stiamo avvicinando. Vorrei farvi notare il passo che dice “… tutto ciò che nasce o avviene in questo istante”: è un punto fondamentale perché ogni astrologo elabora il cielo di nascita di un bambino che emette il suo primo vagito, ma anche quello del varo di una nave, l’altro dell’istante della nascita di una Nazione (vedi Israele), della costituzione di una società e – dunque – anche di un Ritorno Solare: ha le caratteristiche essenziali di questo preciso istante”.
Qui le virgolette sono messe male, c'è una prima frase correttamente virgolettata che è
“… tutto ciò che nasce o avviene in questo istante”
Mentre alla fine ci sono le virgolette di chiusura di un inciso, ma mancano quelle di apertura.
Per cui qualcuno potrebbe pensare che sia Jung che parli in prima persona, invece "Anche di Ritorno Solare" è una frase aggiunta da Discepolo, e che non compare nello scritto di Jung.
Discepolo continua ad arrampicarsi sugli specchi scrivendo:
E giungiamo, finalmente alla frase originale:
“… whatever is born or done at this particular moment of time, has the quality of this moment of time". Accordingly, astrological claims of correlations between the position of heavenly bodies at the time of birth and an individual's development were defined by Jung as being acausal and not directly caused by the planets…”.
Jung, Carl G., 'Richard Wilhelm: In Memoriam' in The Spirit of Man, Art and Literature, Collected Works, Vol.15 (translated R.F.C.Hull), Routledge, Kegan and Paul, London. (1971), p.56
has the quality of this moment of time: ha la qualità di questo istante di tempo
Ha la qualità di questo istante di tempo
Ha la qualità di questo istante di tempo
Ha la qualità di questo istante di tempo
Ecco, ci siamo.
Abbiamo letto prima che Carl Gustav Jung non si riferiva soltanto a un bambino che nasce, ma a “… tutto ciò che nasce o avviene”, compreso il Solar Return.
Qualcuno potrebbe obiettare - e lo farà - che il grande Jung non parla di luogo, ma chiunque accenda il proprio cervello prima di leggere questa frase, noterà che egli ha scritto:
“…has the quality of this moment of time”. E nella qualità di questo istante di tempo non dobbiamo considerare anche la location dove accade il fatto oppure è indifferente se ci troviamo al centro del deserto mongolo o sulla costa Est degli Stati Uniti? Siete davvero convinti che Jung volesse escludere l’humus, l’ambiente, dalle caratteristiche di quell’istante per rifarsi all’humus di un istante di quarant’anni prima?
Pensate davvero che egli volesse escludere le condizioni ambientali, il luogo, la città, il villaggio, dove nasce qualcosa, tipo un Solar Return, parlando di “un preciso instante”?
Ma io mi domando, Carl Gustav Jung conosceva la tecnica astrologica delle rivoluzioni solari?
Le ha mai menzionate nei suoi libri?
Questa è una domanda vera, perché non conosco l'opera di Carl Gustav Jung, e quindi vorrei sapere da qualcuno che ha letto i suoi libri, se Jung ha mai citato le rivoluzioni solari.
Supponiamo che Carl Gustav Jung non conoscesse questa tecnica, e che di essa non vi sia traccia nei suoi libri, come fa Discepolo a portarlo dalla sua parte, cercando di far credere che Jung era del parere che le rivoluzioni solari andassero rilocate per il luogo del compleanno?
Ripetere per tre volte:
Ha la qualità di questo istante di tempo
Non vedo secondo quale logica questo possa voler dire che le rivoluzioni solari vadano rilocate per il luogo del compleanno.
Il momento della nascita è la cosa su cui si basa l'astrologia, ma perché dovrebbe essere importante il momento del compleanno? Si tratta soltanto di una ricorrenza, come si fa a confondere un evento con la ricorrenza di un evento? Si tratta di cose diversissime.
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»
Trovo giusto che ci sia una ricorrenza per ricordare la Shoah, perché certe cose è meglio ricordarle, però non credo che le varie manifestazioni che si sono svolte in Italia lo scorso 27 gennaio, siano degli eventi paragonabili per importanza. a quello che si è verificato durante la persecuzione degli ebrei.
Un conto sono gli eventi, ed un altro conto è la loro commemorazione o celebrazione. Nascere è sicuramente un evento importante, compiere gli anni perché dovrebbe essere altrettanto importante?
Ad ogni modo André Barbault si è espresso chiaramente sulle rivoluzioni solari e ha detto che lui non ci crede e che quindi non le pratica, e Carl Gustav Jung non si è mai espresso sulla questione e forse non conosceva nemmeno questa tecnica di previsione astrologica.
Se qualcuno è in grado di smentirmi lo faccia pure, inviandomi le fotocopie dei libri di Jung, e senza temere di essere chiamato "topo di fogna", perché non è certo questo il mio stile.
Tutto dimostra che questa chiamata in correità è soltanto una calunnia.
4 commenti:
La montagna ha partorito un topolino. Dite a Discepolo di non tirare in ballo Jung per giustificare l’insensata pratica dei viaggi del compleanno, ditegli che esiste l’opera completa in italiano, ditegli che ha digerito male le poche frasi smozzicate che ha messo nel suo fritto misto. Ditegli di non tirare in ballo Barbault a sproposito facendogli dire ciò che è lontano mille miglia dal suo pensiero. Ditegli infine che il suo modo di procedere è disonesto è truffaldino e che è la vergogna dell’astrologia italiana.
Marcelloviv, ma perché continui a voler discutere con Al Rami?
Il povero Al Rami si lamenta che nessuno vuole più discutere con lui, ma questo non dipenderà dal fatto che lui insulta le persone quando non condividono le sue idee?
Che utilità porta discutere di qualcosa con un ignorante presuntuoso, e che cambia in continuazione le carte in tavola?
Al Rami il 5 settembre scrive nel suo blog :
Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, Ciro Discepolo ha svolto ricerca statistica sin dai primi anni dei suoi interessi per l'astrologia. Agli inizi degli anni Novanta ha ottenuto dei risultati molto brillanti su ricerche riguardanti l'ereditarietà astrale, esaminando un campione di oltre 75.000 soggetti, con ricerche effettuate in più riprese e sempre controllate, nelle impostazioni, nei calcoli e nei risultati, da esperti di statistica diversi, tra cui anche professori dell'Università di Napoli. Le regole astrologiche #1 e #2, pubblicate in Transiti e Rivoluzioni Solari, Armenia Editore, ma già descritte decenni prima in altre sue pubblicazioni, sono state statisticamente dimostrate da Didier Castille – il più grande ricercatore statistico astrologico al mondo – su tutta la popolazione francese, e costituiscono probabilmente la prova più convincente in astrologia della possibilità di dimostrare statisticamente alcuni items astrologici. Queste regole sono state anche dimostrate in oltre 40 anni di studi da alcuni ricercatori dell'Università di Zurigo e sono le uniche affermazioni di un astrologo di tutti i tempi validate dalla scienza Ufficiale.
Tutti i suoi lavori statistici sono stati pubblicati in diversi libri e riviste (la sua bibliografia è pubblica), più volte, in Italia e all'estero, e sempre con le relazioni degli esperti che ne confermavano il successo o l'insuccesso.
E poi il 12 settembre scrive:
Per problema psicologico (indicato non solo dalle relazioni dissonanti Luna-Nettuno) possiamo intendere pure chi è ossessionato dall'idea di dimostrare l'infondatezza di alcune osservazioni astrologiche e per questo escogita tranelli oppure false identità, oppure produce ogni giorno sempre e solo le stesse osservazioni, per anni e anni. Agli occhi di chi lo guarda, questo modo di fare non è assolutamente normale perché per dimostrare la propria avversione rispetto a una certa tematica è sufficiente parlarne una volta, esporre tutte le proprie ragioni e poi pensare ad altro. Quando non si riesce a pensare a null'altro che a una cosa allora abbiamo un ossessione; e questo è il sintomo di un problema psicologico.
Quindi secondo Al Rami è lecito parlare delle statistiche di Discepolo per dare ad intendere a chi legge che queste statistiche dimostrino qualcosa, mentre ormai deve aver capito anche lui che non è cosi'.
E nello stesso tempo Al Rami crede che sia lecito descrivere come un nevrotico una persona che contesta i risultati di queste statistiche, dicendo che il professo Luigi D'Ambra ha negato questi risultati.
Perché Al Rami ripete spesso questa storiella della statistica, ma dice che sono un ossesso se ripeto che le statistiche sono false?
Dovrei dirlo solo una volta per essere considerato normale?
Ma Al Rami e il suo guru, perché ciclicamente riparlano della statistica ripetendo che sono stati ottenuti dei risultati positivi che però non esistono?
Loro sono normali?
Ma se invece di essere di essere io ad accorgermi che le statistiche di Discepolo sono farlocche se ne fosse accorto uno del CICAP, non sarebbe stato peggio?
Le statistiche di Discepolo sarebbero diventate un pretesto per dimostrare come noi astrologi siamo stupidi, perché quelli del CICAP generalizzano, e avrebbero generalizzato anche questa volta.
Dimostrare che le statistiche di Discepolo sono una bufala, vuol dire anche dimostrare che non siamo tutti uguali, e che tra gli astrologi c'è qualcuno in grado di sviluppare il pensiero critico e che non tutti crediamo alla favolette.
Io nella mia vita ho conosciuto puttane, spacciatori, assassini, ladri, usurai, pedofili, truffatori, ricattatori, violenti, sadici, rapinatori, stupratori, però riesco ancora a meravigliarmi della profonda disonestà di questa persona.
Uno che dice che avrei letto nel suo oroscopo che ha problemi di erezione, mentre questo l'ha detto per primo Discepolo in un suo video, in cui ha paragonato Al Rami a Pippo Baudo che come tutti sanno ha questo tipo di problemi (fonte: Katia Ricciarelli).
Quindi o bisogna credere a Ciro Discepolo che afferma che le stelle non mentono, ma i consultanti spesso si, e allora dobbiamo credere che Al Rami ha qualche problemino. Oppure bisogna credere ad Al Rami quando dice che questi problemi non li ha, ma in questo caso non possiamo credere a Ciro Discepolo e alla sua astrologia attiva.
Riuscirà Al Rami a risolvere questa contraddizione?
Sono sicuro che ci riuscirà, è persino riuscito a dimostrare che è corretto tanto parlar male degli oroscapari, quanto trasformarsi in un oroscoparo.
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