domenica 7 ottobre 2012

Mamma Ebe


Mamma Ebe

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Mamma Ebe, all'anagrafe Gigliola Ebe Giorgini (Bologna, 1934), è una presunta santona e guaritrice italiana, fondatrice dell'"Ordine di Gesù Misericordioso" e condannata a sette anni di reclusione, con sentenza del 2008, dal Tribunale di Forlì per truffa ed esercizio abusivo della professione medica.[1] L'11 giugno 2010 viene di nuovo arrestata, insieme al marito e ad un collaboratore con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e alla truffa aggravata; notificati anche altri 14 provvedimenti cautelari a carico di adepti e collaboratori della donna.

Biografia

Fu soprannominata la "santona di Carpineta", in quanto nome del sito della sua casa-tempio presso l'omonimo paese tra le colline romagnole di Cesena. Esercitò l'attività anche in un'altra delle sue dimore, a San Baronto, in provincia di Pistoia.
La sua fondazione non fu mai riconosciuta dalla Chiesa. Negli anni ottanta operò nella zona di San Baronto, poi Borgo d'Ale in provincia di Vercelli e quindi Roma e Carpineta.
Mamma Ebe fu a più riprese posta sotto accusa dal 1980 al 1994: i suoi reati andavano dall'estorsione a poveri anziani malati con la promessa di una guarigione, alla persuasiva suggestione psicologica dei seguaci, spesso donne.
La sua vita ispirò, al regista Carlo Lizzani, il film omonimo, che venne poi presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985

Note


  1. La sentenza di condanna  da Il Tirreno



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